Le grida della Fenice

Maria, come le precedenti Tanit, Giunone, Hecate, Iside, Diana, Cibele e numerose
altre, ma anche come la giapponese Amaterasu-ō-mi-kami o la cinese Xi Wangmu,
come l’induista Durga o la preislamica Al Uzza ed infinite altre donne ancora, era il
corrispettivo terreno della Grande Madre Celeste. Era quindi la figura ufficiale che
incarnava sulla terra quel sopra rispecchiato nel sotto che diceva anche Ermete.
I 12 apostoli, che vengono attribuiti anche ad altre figure simili a Gesù, vogliono
invece simboleggiare secondo me i dodici Segni dello Zodiaco. Ed è di quei 12
Segni che secondo me Leonardo da Vinci intende parlarci nell’ultima cena, dove li
raggruppa in gruppi di tre poiché divisi dai punti Cardinali, raffigurandoli come
apostoli. (Segni dello Zodiaco che, secondo me, anche se alcuni di questi corpi
celesti non li abbiamo ancora scoperti, devono coincidere anche a 12 pianeti del
nostro sistema solare). Il tredicesimo Segno, quello considerato traditore, è
probabilmente quello sotto il quale come anime veniamo esaminate: se abbiamo
frequentato la Scuola (della Vita) con profitto veniamo promosse, se abbiamo solo
“scaldato i banchi”, ci viene fatto ripetere l’anno (ossia il Ciclo). E chissà quando,
precisamente, e quante volte, la Grande Intelligenza Superiore si è vista costretta a
farci ripetere l’anno.