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L’ITALIA che fa IMPRESA<br />
Qual è secondo lei il modello di business vincente dei<br />
prossimi anni?<br />
Penso che in una visione etico-ambientale del fare impresa<br />
stiano le fondamenta del presente e del prossimo futuro.<br />
Le tecnologie digitali possono aiutarci a realizzare un<br />
mondo migliore, fondato su un’economia green e una più<br />
equa distribuzione del benessere. Non possiamo pensare<br />
di creare prodotti che non abbiano anche un valore aggiunto<br />
in termini di rispetto e tutela dell’ambiente, da un punto<br />
di vista teorico e pratico. Inoltre, i nuovi modelli di business<br />
sostenibili fanno guadagnare di più le imprese e risparmiare<br />
i consumatori. Ecco perché si parla di un nuovo modo di<br />
interpretare il capitalismo, con maggiore rispetto e valore<br />
verso i portatori di interesse, gli azionisti, i lavoratori e il Pianeta.<br />
Perché l’ambiente siamo anche tutti noi, comprese le<br />
nostre fabbriche e i nostri prodotti.<br />
Un altro tema caldo è la cyber security, come siamo messi<br />
in Italia e, in generale, in Europa?<br />
Servono norme chiare per garantire la sovranità digitale,<br />
soprattutto sulla sicurezza informatica a livello industriale,<br />
da applicare, per legge, anche ai dispositivi Iot. Dalla cyber<br />
security dipendono gli investimenti nella digitalizzazione,<br />
perché un incidente in questo ambito può portare al fermo<br />
della produzione, alla paralisi di una infrastruttura o al blocco<br />
dell’erogazione di servizi. <strong>La</strong> sicurezza delle macchine<br />
deve essere sempre al primo posto dell’agenda digitale.<br />
In concreto, cosa occorre fare?<br />
Serve un approccio sistemico e collettivo di vasta portata,<br />
è una sfida sociale comune. <strong>La</strong> direttiva sulla sicurezza delle<br />
reti e dei sistemi informativi, la Nis, è la prima normativa<br />
in materia adottata nell’Ue, bisognerebbe fare altrettanto in<br />
ambito Iot. L’applicazione dell’intelligenza artificiale sui sistemi<br />
di sicurezza è in grado di garantire l’immediata identificazione<br />
di una minaccia, individuando comportamenti<br />
anomali che possono nascondere nuovi attacchi informatici.<br />
I primi effetti si vedranno nei prossimi anni.<br />
Proprio lei ha lanciato l’idea di un manifesto tech per il<br />
clima. Come mai?<br />
Un’azienda come la nostra deve porsi come primo obiettivo<br />
proprio l’utilizzo della tecnologia per impostare un’economia<br />
differente, basata sull’intangibile, sull’uso e non<br />
sul possesso e sul risultato. I modelli di produzione aziendali<br />
passeranno da lineari a circolari, sempre attraverso<br />
la trasformazione digitale. Esistono enormi margini per la<br />
riduzione degli sprechi, anche con una consistente diminuzione<br />
dell’utilizzo di energia e materia. Applicando la<br />
tecnologia è possibile ridurre drasticamente gli effetti dei<br />
cambiamenti climatici antropici. Per questo, sarebbe utile<br />
che le aziende italiane del settore scrivessero il proprio<br />
manifesto. Un’unione di intenti, per depositare, formalmente,<br />
che cosa serve dire e fare per una sostenibilità dalle fondamenta<br />
digitali. Viviamo un periodo storico cruciale per il<br />
mondo intero, è il momento di tracciare nero su bianco gli<br />
effetti dello sviluppo digitale, in sintonia con l’ambiente e le<br />
sue prerogative.<br />
eurotech.com<br />
EurotechIoT EurotechFan<br />
L’amministratore delegato Roberto Siagri con l’autonomous driving di Eurotech<br />
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