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La Freccia Marzo 2020

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L’ITALIA che fa IMPRESA<br />

Qual è secondo lei il modello di business vincente dei<br />

prossimi anni?<br />

Penso che in una visione etico-ambientale del fare impresa<br />

stiano le fondamenta del presente e del prossimo futuro.<br />

Le tecnologie digitali possono aiutarci a realizzare un<br />

mondo migliore, fondato su un’economia green e una più<br />

equa distribuzione del benessere. Non possiamo pensare<br />

di creare prodotti che non abbiano anche un valore aggiunto<br />

in termini di rispetto e tutela dell’ambiente, da un punto<br />

di vista teorico e pratico. Inoltre, i nuovi modelli di business<br />

sostenibili fanno guadagnare di più le imprese e risparmiare<br />

i consumatori. Ecco perché si parla di un nuovo modo di<br />

interpretare il capitalismo, con maggiore rispetto e valore<br />

verso i portatori di interesse, gli azionisti, i lavoratori e il Pianeta.<br />

Perché l’ambiente siamo anche tutti noi, comprese le<br />

nostre fabbriche e i nostri prodotti.<br />

Un altro tema caldo è la cyber security, come siamo messi<br />

in Italia e, in generale, in Europa?<br />

Servono norme chiare per garantire la sovranità digitale,<br />

soprattutto sulla sicurezza informatica a livello industriale,<br />

da applicare, per legge, anche ai dispositivi Iot. Dalla cyber<br />

security dipendono gli investimenti nella digitalizzazione,<br />

perché un incidente in questo ambito può portare al fermo<br />

della produzione, alla paralisi di una infrastruttura o al blocco<br />

dell’erogazione di servizi. <strong>La</strong> sicurezza delle macchine<br />

deve essere sempre al primo posto dell’agenda digitale.<br />

In concreto, cosa occorre fare?<br />

Serve un approccio sistemico e collettivo di vasta portata,<br />

è una sfida sociale comune. <strong>La</strong> direttiva sulla sicurezza delle<br />

reti e dei sistemi informativi, la Nis, è la prima normativa<br />

in materia adottata nell’Ue, bisognerebbe fare altrettanto in<br />

ambito Iot. L’applicazione dell’intelligenza artificiale sui sistemi<br />

di sicurezza è in grado di garantire l’immediata identificazione<br />

di una minaccia, individuando comportamenti<br />

anomali che possono nascondere nuovi attacchi informatici.<br />

I primi effetti si vedranno nei prossimi anni.<br />

Proprio lei ha lanciato l’idea di un manifesto tech per il<br />

clima. Come mai?<br />

Un’azienda come la nostra deve porsi come primo obiettivo<br />

proprio l’utilizzo della tecnologia per impostare un’economia<br />

differente, basata sull’intangibile, sull’uso e non<br />

sul possesso e sul risultato. I modelli di produzione aziendali<br />

passeranno da lineari a circolari, sempre attraverso<br />

la trasformazione digitale. Esistono enormi margini per la<br />

riduzione degli sprechi, anche con una consistente diminuzione<br />

dell’utilizzo di energia e materia. Applicando la<br />

tecnologia è possibile ridurre drasticamente gli effetti dei<br />

cambiamenti climatici antropici. Per questo, sarebbe utile<br />

che le aziende italiane del settore scrivessero il proprio<br />

manifesto. Un’unione di intenti, per depositare, formalmente,<br />

che cosa serve dire e fare per una sostenibilità dalle fondamenta<br />

digitali. Viviamo un periodo storico cruciale per il<br />

mondo intero, è il momento di tracciare nero su bianco gli<br />

effetti dello sviluppo digitale, in sintonia con l’ambiente e le<br />

sue prerogative.<br />

eurotech.com<br />

EurotechIoT EurotechFan<br />

L’amministratore delegato Roberto Siagri con l’autonomous driving di Eurotech<br />

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