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La Freccia Marzo 2020

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TRAVEL<br />

Alberto Sordi sul terrazzo della sua villa romana/on the terrace of his Roman villa (1974)<br />

quella attuale, è invece presente in il treno di lusso della soubrette di<br />

uno dei suoi ultimi film, Ginger e Fred successo (Isa Barzizza) e l’accelerato<br />

(1986). Un’altra stazione importante<br />

è quella della località termale di gherata compagnia di rivista di Pep-<br />

con le panche di legno della sgan-<br />

8½ (1963), ricostruita nell’ex rimessa pino De Filippo: destini che si allontanano<br />

come due corse in partenza<br />

del treno reale, ora affidata alle cure<br />

amorevoli di Fondazione FS Italiane, per opposte destinazioni.<br />

all’uscita di Termini.<br />

Usciti dalla stazione, ecco per Fellini<br />

In uno dei primi film di Fellini, Luci del la Roma delle meraviglie: la Fontana<br />

varietà (con Alberto <strong>La</strong>ttuada, 1950), di Trevi con Anita Ekberg e Marcello<br />

sullo stesso marciapiede sostano Mastroianni (lei con stivaloni da pe-<br />

© Reporters Associati & Archivi srl S.U.<br />

sca sotto il vestito lungo, si girava in<br />

pieno inverno), via Veneto ricostruita<br />

a Cinecittà (riconoscibile perché non<br />

è così in salita come la strada originale),<br />

l’Eur metafisico con i suoi bianchi<br />

edifici che sembrano disabitati. I<br />

palazzi dei nobili, le borgate dai muri<br />

gonfi per l’umidità, i locali notturni,<br />

i nuovi quartieri speculativi tirati<br />

su in fretta, il Vaticano e il santuario<br />

del Divino Amore, il mare di Ostia e<br />

di Fregene. Tanti film che in fondo si<br />

compendiano in uno, <strong>La</strong> dolce vita<br />

(1960).<br />

Religione e mondanità, lusso e miseria,<br />

politica e show business: tutto è<br />

visto con l’occhio di chi arriva da fuori:<br />

il giovane borghese di provincia in<br />

cerca di fortuna (Roma), ma anche<br />

la diva del cinema che atterra con<br />

l’aereo, prima a Ciampino e poi finalmente<br />

a Fiumicino, salutata da produttori<br />

e paparazzi accorsi con teglie<br />

di pizza e mazzi di rose (la Ekberg<br />

de <strong>La</strong> dolce vita). Anche i due maturi<br />

ballerini di Ginger e Fred, Giulietta<br />

Masina, moglie di Fellini, e Marcello<br />

Mastroianni, si aggirano in periferia<br />

verso la Magliana con ordinate pile di<br />

sacchi pieni di immondizie (in futuro<br />

ne avremmo viste di più disordinate).<br />

Anziane prostitute battono la Passeggiata<br />

archeologica, tra via di Valle<br />

delle Camene e l’inizio di via delle<br />

Terme di Caracalla, come fa Cabiria<br />

(sempre Giulietta Masina in Le notti di<br />

Cabiria), o trascorrono i giorni di festa<br />

in prati coperti di cartacce, fra gli<br />

scooter e le auto parcheggiate qua<br />

e là. Ma c’è anche Toby Dammit (Terence<br />

Stamp) del '68, l’attore alcolizzato<br />

che appena sbarcato dall’aereo<br />

vuole solo la sua Ferrari, la vettura<br />

che aveva chiesto in cambio della<br />

sua prestazione e che schianterà, insieme<br />

con la sua vita, dopo una folle<br />

corsa per la città e i sobborghi terminata<br />

sul Ponte di Ariccia nei Castelli<br />

romani. Intanto il dottor Antonio, un<br />

maturo Peppino De Filippo ossessionato<br />

dalla pornografia, s’innamora<br />

di un cartellone pubblicitario in cui<br />

Anita Ekberg, sempre lei, magnifica<br />

le virtù salutari del latte nel surreale<br />

paesaggio dell’Eur. Una figura<br />

materna: forse è proprio questo che<br />

manca al giovane che ha lasciato la<br />

famiglia per avventurarsi fra i palazzi<br />

e i ruderi di Roma.<br />

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