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La Freccia Marzo 2020

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A BRESCIA DONNE<br />

NELL'ARTE. DA<br />

TIZIANO A BOLDINI,<br />

UNO SPACCATO DEL<br />

RUOLO FEMMINILE<br />

DAL PRIMO<br />

RINASCIMENTO<br />

ALLA BELLE<br />

EPOQUE. NOVANTA<br />

DIPINTI, TRA CUI<br />

MOLTI INEDITI,<br />

CHE SEMBRANO<br />

RACCONTARE<br />

ANCHE L’OGGI<br />

di Sandra Gesualdi<br />

sandragesu<br />

Il tema della donna nell’arte non<br />

è una novità. Madonne, dame,<br />

corpi, volti, icone. Da sempre l’universo<br />

femminile è stato luogo d’indagine,<br />

soggetto estetico studiato,<br />

ammirato, spesso sfruttato da pittori<br />

e scultori. Anche la mostra di Palazzo<br />

Martinengo a Brescia è abitata da nobildonne<br />

acconciate alla moda, sen-<br />

suali modelle, popolane scalze, eroine<br />

leggendarie o ascetiche sante. «È<br />

un argomento di grande attualità»,<br />

racconta Davide Dotti, preparato ed<br />

energico curatore di Donne nell’arte.<br />

Da Tiziano a Boldini, in programma<br />

fino al 7 giugno nella città lombarda.<br />

«Ho provato ad affrontare attraverso<br />

il linguaggio immediato della pittura<br />

i ruoli femminili nella società, la<br />

maternità, il lavoro, le sofferenze. Le<br />

opere smuovono sentimenti e riflessioni<br />

anche nei non addetti ai lavori».<br />

Un periodo lungo quattro secoli che<br />

dagli inizi del Rinascimento lambisce<br />

la Belle Epoque. Novanta capolavori<br />

tra cui una Maddalena di Tiziano con<br />

firma autografa per esteso e, per la<br />

prima volta in Italia, 25 inediti, un disegno<br />

preparatorio del Bacio di Klimt<br />

che apre la strada a nuove ricerche,<br />

qualche big come Guercino, Hayez<br />

e Boldini, il pittore delle signore. Poi<br />

un avvicendarsi di scoperte. Dentro<br />

ogni quadro, uscito da privilegiate<br />

collezioni private, c’è la biografia di<br />

una donna che riaffiora dal passato<br />

e l’acuta pennellata di artisti poco<br />

noti capaci di esprimere bellezza,<br />

con tecnica e colori inaspettati. Ecco<br />

la novità della rassegna curata da<br />

Dotti: gli strati di conoscenza, i livelli<br />

d’osservazione, i rimandi all’oggi. Ci<br />

si imbatte in danzatrici adolescenti,<br />

fruttivendole romane, giovani spose,<br />

frivole fanciulle borghesi, modelle<br />

discinte che si prestano all’avidità<br />

dell’osservatore, interni borghesi,<br />

odalische, regine. Ma accanto alle<br />

candide lady ingioiellate – radiosa<br />

la Nanne Wiborg Schrader di Boldini<br />

circondata da pennellate prefuturiste<br />

– o alla donzella sorridente sorpresa<br />

da folate di vento, sono descritti<br />

secoli e secoli di sfruttamento, violenza,<br />

disparità sociale, resistenza.<br />

Superato l’impatto estetico, le protagoniste<br />

delle tele sembrano dar voce<br />

alle donne di oggi nel denunciare<br />

quanto ancora il mondo è per lo più<br />

declinato al maschile e quanti sforzi<br />

abbiano praticato per allungare il<br />

passo. <strong>La</strong> stessa nicchia dell’arte è<br />

stata luogo di maschilismo e reclusione<br />

per molto tempo. Le rose, i tulipani<br />

e gelsomini o le composizioni<br />

di pesci di Francesca Volò ed Elena<br />

Recco, ignote pittrici del ’700, sono<br />

stipate in tavolette di piccole dimensioni,<br />

adatte per composizioni da studiolo,<br />

perché la pittura in gonnella<br />

doveva essere praticata in casa.<br />

Ettore Tito<br />

Con la rosa tra le labbra (1895)<br />

Olio su tavola<br />

Collezione privata<br />

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