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TRAVEL<br />
MARCHE GOURMET<br />
© muf/AdobeStock<br />
TARTUFO, VINCISGRASSI E<br />
BRODETTO. SULLA VIA FLAMINIA,<br />
DA FANO ALLA GOLA DEL<br />
FURLO, ALLA SCOPERTA DELLE<br />
SPECIALITÀ MARCHIGIANE<br />
di Riccardo <strong>La</strong>gorio - a cura di vdgmagazine.it<br />
Fano è una città-lasagna: le mura romane si srotolano<br />
attorno alla cattedrale, le opere di Raffaello e Perugino<br />
in Santa Maria Nuova sono a pochi passi dal'Arco di<br />
Augusto, dove la Via Flaminia si affaccia in centro. Dal Caffè Aurora,<br />
sulla piazza del Teatro della Fortuna, si sparge il profumo<br />
della moretta, l’energica bevanda dei pescatori fanesi, dove<br />
anche liquori e caffè si alternano in un susseguirsi di sapori e<br />
colori senza mai mischiarsi. Come i profumi del Mercato ittico:<br />
qui si fa la spesa di pesce azzurro, seppie e molluschi, in attesa<br />
di assaggiare il tipico piatto cittadino durante il BrodettoFest,<br />
dal 30 aprile al 3 maggio, o al ristorante AlMare.<br />
Prima di seguire la via consolare nel tratto marchigiano, si recupera<br />
la bottiglia da tenere stretta per il ritorno a casa salendo i<br />
primi declivi: a Sant’Andrea in Villis i migliori vigneti di Alessandro<br />
Vitali lusingano il palato con KC, un Bianchello del Metauro<br />
Doc, rotondo e grasso, da uve Biancame raccolte a giusta maturazione.<br />
Nella vicina frazione di Lucrezia il profilo del Monte<br />
Catria si impone da lontano e il profumo del pane frusta del<br />
Piccolo forno invade la Via Flaminia. Tagliato a fette spesse e<br />
passato alla griglia, s’inzuppa di Cartoceto Dop, l'ottimo olio extravergine<br />
di oliva della fattoria di Bruno Alessandri. Dalle mura<br />
di Cartoceto si ammira la vallata degli ulivi in un rincorrersi di<br />
toni verdi dove la brezza marina è già un ricordo. Tra i casolari<br />
disciolti sulle colline si può tentare l’acquisto di formaggette<br />
di pecora. Oppure bussare alle porte del caseificio di Colli al<br />
Metauro per una Casciotta d’Urbino Dop morbida e dolce, da<br />
tagliare a spicchi come merenda o scaldare al forno per pochi<br />
istanti, arricchendola con il tartufo bianchetto. L’odoroso tubero<br />
raccolto dall’Associazione Tartufai nella Foresta Demaniale<br />
delle Cesane si festeggia nei primi tre fine settimana di marzo<br />
a Fossombrone. Nei ristoranti aderenti alla manifestazione, le<br />
preziose lamine cadono sul carpaccio di razza Marchigiana e<br />
sui passatelli in brodo. Chi vuole fare scorta della caratteristica<br />
pasta fresca si può fermare nel laboratorio di Melissa Ligi, Il<br />
Rasagnolo. E gli occhi strabuzzano di fronte al reticolo di edifici,<br />
campanili e palazzi nobiliari, Ancora di più avvicinandosi alla<br />
Gola del Furlo, il canyon sul Candigliano che sfodera un’intera<br />
tavolozza di turchese. Il profilo di San Vincenzo al Furlo predice<br />
Acqualagna, la capitale del tartufo bianco. Dopo una sosta al<br />
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