IN VIAGGIO CON ANIMA NOMADE IL TEATRO È FATTO DI SORPRESE, COME IL VIAGGIO. IN TRENO CON SERRA YILMAZ, CHE FINO AD APRILE INTERPRETA CON SUCCESSO SANCHO PANZA NEL DON CHISCIOTTE DI ALESSIO BONI di Andrea Radic Andrea_Radic Serra Yilmaz è Sancho Panza nel Don Chisciotte di Alessio Boni 50
Sguardo intenso e profondo, figura minuta, quasi delicata, dai capelli blu. Borsa in una mano e valigia nell’altra, Serra Yilmaz, attrice di teatro e cinema apprezzatissima da Ferzan Ozpetek, adora viaggiare in treno. «Così andrei dappertutto», dice mentre al binario 3 della stazione di Salerno siamo in attesa del <strong>Freccia</strong>rgento che ci porterà a Firenze. «Arrivo sempre in anticipo, ho l’ansia da partenza, eppure adoro viaggiare, basta che mi si proponga: andiamo, partiamo, di qua o di là non importa, io sono sempre pronta». Ci sediamo ai posti 2a e 2b, e confessa: «Ho voglia di passare una notte a casa tra uno spettacolo e l’altro. <strong>La</strong> tournée teatrale è un viaggio permanente per una durata determinata». Impegnata da oltre un anno nel Don Chisciotte liberamente ispirato al romanzo di Miguel de Cervantes, per la regia di Alessio Boni con Roberto Aldorasi e Marcello Prayer, l’attrice di origine turca e fiorentina d’adozione interpreta Sancho Panza, mentre lo stesso Boni è il protagonista. Lo spettacolo, in tour fino ad aprile tra Milano, Perugia e Roma, è in attesa anche di una tournée all’estero. Il viaggio che sensazioni ti accende? Ho sempre avuto un’anima nomade, per me viaggio vuol dire scoprire. Sempre pronta a conoscere nuovi luoghi, nuove persone, nuovi paesaggi, un insieme di cose che sono cultura. Sei curiosa? Molto, più di tutti i mici curiosi. Ami viaggiare in treno? Moltissimo, per me è il mezzo ideale dell’atto del percorrere, ovvero muoversi tra i paesaggi che cambiano e godere di questa sensazione. Un paesaggio affascinante, quello italiano, che cambia sempre, persino tra Firenze e Roma. E poi in treno mi piace alzarmi, camminare, andare al bar, in bagno, cose che in macchina non puoi permetterti. Un beneficio per la mia schiena, che a volte lancia qualche piccolo segno di affaticamento. <strong>La</strong> provincia italiana apprezza molto il teatro. Una piacevole scoperta che ho fatto girando l’Italia è la ricchezza di avere, in luoghi anche molto piccoli, teatri molto belli. <strong>La</strong> cultura del teatro, dopo un periodo in cui ha perduto terreno, lo sta riacquistando. Con il nostro Don Chisciotte abbiamo un pubblico presente e fedele ed è molto piacevole sapere che la sala sarà piena e che la gente si sposta per vederti. Cosa dai e cosa prendi nel rapporto con il pubblico? È sempre piacevole confrontarsi con gli spettatori e, senza nulla togliere agli adulti, sono sempre gli adolescenti a fare le domande più interessanti, perché hanno la vera curiosità di sapere. Molto bello il rapporto che si crea quando andiamo nelle scuole, gli studenti pongono mille domande. Ti capita di tornare bambina? Sono sempre bambina, non sono mai partita dalla mia infanzia, dunque non ho bisogno di tornarci. Gli attori vogliono restare bambini e continuare a giocare. Durante la tournée si crea spirito di gruppo con i colleghi? Sì, esiste questo sentimento, anche se dal punto di vista organizzativo siamo indipendenti. Raramente ci capita di alloggiare tutti nel medesimo luogo, è successo a Cattolica ed è stato bello ritrovarsi anche al di fuori del palcoscenico. Abbiamo poi abitudini diverse, per esempio Alessio (Boni, ndr) va a cena dopo lo spettacolo, per me è troppo tardi mangiare a quell’ora anche se talvolta ci vado, per stare in compagnia, ma preferisco un boccone verso le sette. Durante le date a L’attrice Serra Yilmaz in <strong>Freccia</strong>rgento con il giornalista Andrea Radic 51