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Il Giornale dei Biologi - N. 3

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SALUTE<br />

Secondo i dati rischio in nostro possesso,<br />

il rischio per le donne in gravidanza<br />

di contrarre il Covid-19<br />

non risulta essere elevato<br />

re il virus e soprattutto quali sarebbero i rischi<br />

per il feto. Quello che gli esperti ci dicono è<br />

incoraggiante, infatti nei casi in cui una donna<br />

in gravidanza dovesse risultare contagiata dal<br />

virus e presenti i sintomi, sappiamo che questo<br />

virus non attraversa la placenta. Quindi se la<br />

mamma dovesse essere infetta, siamo certi che<br />

non riuscirebbe a trasmettere il virus al bambino,<br />

né durante la gravidanza né tantomeno<br />

durante il parto. A tal riguardo è consigliato<br />

procedere con il parto naturale rispetto al parto<br />

cesareo poiché potrebbe esporre più ad un<br />

rischio di trasmissione.<br />

Ogni ospedale inoltre si sta organizzando,<br />

predisponendo <strong>dei</strong> percorsi sicuri separati per<br />

le donne con sospetto di COVID-19 e quelle<br />

che presentano effettivamente una positività.<br />

Sono state allestite quindi camere e sale parto<br />

separate, sistemi di protezione studiati ad hoc<br />

per il personale che assiste, per le mamme e<br />

per l’accompagnatore, in modo da far sì che<br />

non ci sia una commistione con i flussi normali<br />

delle donne sane che vengono a partorire. Nel<br />

caso in la paziente presenti sintomi parainfluenzali<br />

- indipendentemente dall’epidemia<br />

attuale di COVID-19 - l’amniocentesi e la villo<br />

centesi vengono posticipate fino a quando non<br />

risulti completamente guarita. I normali controlli<br />

ambulatoriali non subiscono alcun tipo<br />

di variazione, sempre rispettando e tenendo a<br />

mente le precauzioni da dover adottare, mentre<br />

i corsi preparto sono aboliti poiché prevedrebbero<br />

una situazione di affollamento che<br />

non permetterebbe di rispettare le distanze<br />

di sicurezza. Anche per le donne in stato di<br />

gravidanza i sintomi da tenere presenti sono<br />

Anche per le donne<br />

in dolce attesa, i sintomi<br />

da tenere presenti sono<br />

sempre quelli respiratori<br />

spiegate. Le<br />

mascherine<br />

devono essere<br />

usa e getta. Non<br />

devono mai essere<br />

tenute per<br />

più di qualche<br />

ora, mai riposte in<br />

tasca e indossate<br />

nuovamente, poiché<br />

le goccioline che<br />

contengono il virus<br />

possono essere rimaste<br />

sulle mascherine, così invece<br />

da fungere come protezione<br />

diventerebbero un<br />

raccoglitore di rischio. Bisogna<br />

quindi sempre ricordarsi quattro<br />

passaggi semplicissimi: 1) indossarla<br />

2) toglierla 3) gettarla e 4) lavarsi<br />

immediatamente le mani. Per l’igiene<br />

delle mani si consiglia di lavarle o con<br />

un gel in acqua calda o con il sapone,<br />

ricordarsi di pulire con accuratezza tutta<br />

la superficie delle mani per un tempo<br />

di almeno 60 secondi. È un passaggio<br />

che va fatto ripetutamente durante tutto<br />

l’arco della giornata, in quanto questo<br />

il virus sembra sopravvivere molto<br />

di più sulle superfici rispetto al comune<br />

virus dell’influenza.<br />

Secondo i dati forniti attualmente,<br />

il rischio delle donne in gravidanza<br />

di contrarre il COVID-19 non risulta<br />

essere elevato. Da quando è iniziata<br />

questa epidemia, sappiamo che le persone<br />

anziane con fragilità e i soggetti<br />

con pregresse patologie sono quelli più<br />

esposti a contrarlo. Lo stesso discorso<br />

bisogna farlo anche riguardo a donne<br />

incinte ma che presentano situazioni di<br />

diabete gestazionale, obesità o ipertensione.<br />

Quello che più spaventa in questi<br />

casi è non sapere cosa può accadere se<br />

una donna in gravidanza dovesse contrarquelli<br />

di qualsiasi affezione delle vie respiratorie:<br />

secchezza di naso e gola, piccole difficoltà<br />

respiratorie, tosse, sensazione di fatica a respirare,<br />

respiro frequente. Tutti i sintomi classici<br />

dell’influenza o anche più lievi. In tal caso bisogna<br />

chiedere un consiglio al medico curante<br />

e, se i sintomi sono acuti e gravi, è necessario<br />

rivolgersi ad un pronto soccorso ostetrico ginecologico.<br />

Un altro aspetto che deve essere<br />

chiarito è quello che riguarda l’allattamento,<br />

Fabio Mosca, direttore di Neonatologia e Terapia<br />

intensiva neonatale della Clinica Mangiagalli,<br />

ha cercato di dare le giuste risposte sul<br />

tema. Per prima cosa intanto bisogna chiarire<br />

che una mamma che risulti positiva al Covid-19<br />

può allattare purché prenda delle precauzioni<br />

rafforzate. Bisogna distinguere tra paziente<br />

poco sintomatico, quindi in fase di guarigione<br />

o in assenza di tosse, per capirci meglio una<br />

mamma senza febbre, tosse o raffreddore, in<br />

questi casi l’allattamento non comporta alcun<br />

tipo di trasmissione così come avviene nella<br />

normale influenza quindi si può procedere<br />

all’allattamento materno senza pericolo di<br />

contagio poiché dal latte non c’è trasmissione.<br />

Nel caso invece si dovessero manifestare i sintomi,<br />

non devono venire a mancare le accortezza<br />

di igiene quindi il lavarsi frequentemente<br />

le mani e indossare la mascherina sia durante<br />

l’allattamento che quando si tiene il neonato<br />

vicino, mantenere una distanza di almeno due<br />

metri e utilizzare anche una sorta di paravento<br />

durante la notte o durante il sonno per evitare<br />

la trasmissione per vie respiratorie.<br />

Tutte queste accortezze dovranno mantenersi<br />

finché la mamma risulti positiva. Un<br />

ulteriore forma di sicurezza potrebbe essere<br />

l’utilizzo di latte donato che come afferma<br />

l’esperto: «È senza ombra di dubbio un latte<br />

sicuro, sottoposto a tutta una serie di esami<br />

ancora prima che avvenga la donazione, e successivamente<br />

sottoposto a trattamenti di pastorizzazione<br />

che distruggono virus o batteri,<br />

e nuovamente controllato al fine di fornire un<br />

prodotto sicuro al 100%».<br />

<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Biologi</strong> | Marzo 2020<br />

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