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INNOVAZIONE<br />
Lo Small piemontese<br />
I<br />
l Multi-Scale ModeLing Laboratory<br />
- SMaLL - è un gruppo di ricerca<br />
ingegneristica lanciato al Politecnico<br />
di Torino con l’obiettivo di proporre<br />
e promuovere soluzioni innovative<br />
per applicazioni legate al settore<br />
energetico. <strong>Il</strong> laboratorio è guidato e<br />
composto da giovani ricercatori con<br />
diversi background in ingegneria, matematica<br />
e fisica. Le attività spaziano<br />
dalla modellazione, alle simulazioni<br />
numeriche e ai test sperimentali, e<br />
si concentrano principalmente sulla<br />
desalinizzazione e la purificazione<br />
dell’acqua di mare utilizzando l’energia<br />
solare e il recupero del calore di<br />
scarto. <strong>Il</strong> gruppo lavora su tecniche di<br />
modellazione <strong>dei</strong> materiali su diverse<br />
scale (dall’atomistico al continuum),<br />
tecniche di riduzione dell’ordine <strong>dei</strong><br />
modelli, metodi di riduzione grossolana<br />
(up-scaling) per sospensioni colloidali<br />
per bio/nano-tecnologie, efficienza<br />
energetica e altro ancora.<br />
raggiungendo capacità di raffrescamento<br />
confrontabili a quelle tipicamente necessarie<br />
per gli usi domestici.<br />
Per essere introdotta all’interno del<br />
dispositivo, l’acqua non ricorre all’utilizzo<br />
di pompe specifiche,<br />
ma il suo spostamento<br />
è spontaneo grazie<br />
all’effetto capillare di<br />
alcuni componenti<br />
capaci di assorbire<br />
e trasportare l’acqua<br />
anche contro la<br />
forza di gravità. Un<br />
ulteriore spunto dato dai ricercatori: «Anche<br />
altre strategie per il raffrescamento<br />
passivo sono in fase di sperimentazione<br />
in diversi centri di ricerca mondiali, ad<br />
esempio quelle basate sulla dispersione di<br />
calore per effetto radiativo.<br />
I costi di produzione bassi<br />
e la semplicità d’assemblaggio<br />
lo renderebbero adatto<br />
anche alle zone rurali<br />
© Africa Studio/www.shutterstock.com<br />
<strong>Il</strong> raffrescamento radiativo, seppur<br />
promettente e adatto ad alcune applicazioni,<br />
presenta però due grossi limiti: il<br />
principio su cui si basa è inefficace in climi<br />
tropicali e in generale nelle giornate molto<br />
umide, quando<br />
peraltro il bisogno<br />
di condizionamento<br />
sarebbe maggiore;<br />
inoltre il limite teorico<br />
della potenza di<br />
raffrescamento che<br />
può fornire è piuttosto<br />
ridotto.<br />
<strong>Il</strong> nostro prototipo passivo, basato<br />
invece sul raffrescamento evaporativo<br />
tra due soluzioni acquose a diverse salinità,<br />
potrebbe superare questo limite,<br />
realizzando un effetto utile indipendente<br />
dall’umidità esterna. Per di più, potrem-<br />
mo ottenere in futuro una capacità di<br />
raffrescamento anche più elevata aumentando<br />
la concentrazione della soluzione<br />
salina oppure ricorrendo ad un design<br />
modulare più spinto del dispositivo».<br />
Altre carte a favore <strong>dei</strong> ricercatori sono<br />
i costi di produzione tendenti al basso e<br />
la semplicità dell’assemblaggio, che renderebbero<br />
il dispositivo ideale per essere<br />
installato ad esempio in zone rurali, dove<br />
andrebbe a sostituire i sistemi tradizionali,<br />
data la scarsa presenza di tecnici specializzati<br />
all’installazione e alla manutenzione.<br />
Soprattutto le regioni ricche di acque ad<br />
alta contrazione salina, ad esempio quelle<br />
costiere, o quelle situate nelle vicinanze di<br />
grossi impianti di dissalazione oppure in<br />
prossimità di saline, potrebbero beneficiare<br />
dall’installazione di tali dispositivi.<br />
Attualmente questa tecnologia non è<br />
ancora pronta per una immediata commercializzazione,<br />
è possibile che ci siano<br />
in futuro ulteriori sviluppi anche in base<br />
ad eventuali finanziamenti da parte delle<br />
industrie. Questa è una tecnologia che potrebbe<br />
ad esempio andare ad affiancare gli<br />
impianti già attualmente esistenti, così da<br />
alleggerirne la mole di lavoro e andare a<br />
ridurre il consumo energetico a parità di<br />
effetto raffrescante. (M. M.).<br />
<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Biologi</strong> | Marzo 2020<br />
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