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Il Giornale dei Biologi - N. 3

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SALUTE<br />

Quello che è stato a lungo oggetto<br />

di molti dubbi da parte <strong>dei</strong> ricercatori<br />

perché, in fondo, altro<br />

non era che uno stimolo pubblicitario<br />

privo di solide valutazioni scientifiche,<br />

potrebbe, invece, aver trovato basi<br />

per una nuova autorevolezza. Recuperare<br />

il contapassi e verificare che a fine giornata<br />

il contatore segni almeno quota 10.000<br />

sembra essere davvero una buona idea. Ne<br />

beneficia la durata della vita dopo i 40 anni.<br />

Ad affermarlo sono alcuni ricercatori<br />

del programma “Division of Cancer Epidemiology<br />

and Genetics”, il più ampio<br />

programma di ricerca epidemiologica sul<br />

cancro su scala globale, gestito all’interno<br />

del National Cancer Institute (NCI), una<br />

delle agenzie che compongono gli Istituti<br />

Nazionali di Sanità (NIH) degli Stati Uniti<br />

d’America. Lo studio, che mette in relazione<br />

l’attività fisica, nello specifico i passi<br />

fatti, e la vita dopo i quarant’anni, è stato<br />

pubblicato sul Journal of American Medical<br />

Association.<br />

Se è ormai assodato che l’attività fisica<br />

regolare aiuti la qualità della vita e faccia<br />

bene alla salute, e che, in un contesto non<br />

agonistico, maggiori sono l’intensità e la<br />

frequenza maggiori sono i benefici che se<br />

ne ricavano, il gruppo di studio guidato dal<br />

ricercatore Pedro F. Saint-Maurice dell’N-<br />

CI si è concentrato sulla camminata.<br />

La quota <strong>dei</strong> 10.000 passi giornalieri<br />

è stata a lungo messa sotto l’osservazione<br />

critica della scena scientifica dopo essere<br />

diventata una sorta di luogo comune, una<br />

certezza popolare diffusasi, ha spiegato il<br />

Guardian in un’inchiesta del 2018, a partire<br />

da una campagna di marketing ideata<br />

in Giappone a metà anni Sessanta. <strong>Il</strong> limite<br />

arbitrario <strong>dei</strong> 10.000 passi era stato fissato<br />

dalla società Yamasa che aveva progettato<br />

il primo contapassi indossabile e lo aveva<br />

messo sul mercato cercando di sfruttare<br />

la popolarità e il clima delle Olimpiadi di<br />

QUANTE MIGLIAIA<br />

DI PASSI AL GIORNO<br />

FANNO BENE?<br />

La soglia <strong>dei</strong> 10mila trova associazioni<br />

scientifiche sul minor rischio di mortalità<br />

Tokyo del 1964. <strong>Il</strong> dispositivo si chiamava<br />

“manpo-key”, cioè “contatore per 10.000<br />

passi”.<br />

Quel limite arbitrario che la comunicazione<br />

aziendale aveva individuato come un<br />

obiettivo utile a spronare all’attività fisica si<br />

è trasformato in breve tempo in una consolidata<br />

consapevolezza<br />

popolare. <strong>Il</strong> dato,<br />

acquisito anche dalla<br />

letteratura, è stato<br />

poi negli anni oggetto<br />

di analisi e valutazioni<br />

comparative<br />

con quantità minori<br />

o inferiori di passi, tra<br />

l’intensità di diverse camminate, guardando<br />

ai rischi di un esagerato aumento dello sforzo<br />

in soggetti deboli.<br />

Lo studio sviluppato dal NCI ha provato,<br />

invece, a definire con maggiore chiarezza<br />

le condizioni entro cui i 10.000 passi<br />

giornalieri possono risultare un obiettivo<br />

positivo.<br />

La quota era stata fissata<br />

da una campagna<br />

pubblicitaria, ma è stata<br />

confermata dalla scienza<br />

La ricerca è stata condotta su una popolazione<br />

di 4.840 individui adulti, tutti di<br />

almeno quarant’anni, attraverso i dati raccolti<br />

con i questionari compilati da migliaia<br />

di cittadini statunitensi tra il 2003 e il 2006,<br />

a proposito di salute, dieta, istruzione. La<br />

platea di indagine ha ricevuto un tracker,<br />

un contapassi accelerometro<br />

capace di registrare<br />

l’intensità del<br />

passo, indossato per<br />

sette giorni.<br />

I dati raccolti<br />

dall’indagine hanno<br />

verificato che un<br />

numero maggiore di<br />

passi al giorno incide effettivamente su una<br />

mortalità più bassa, abbassando il rischio<br />

di mortalità anche in presenza di malattie<br />

cardiovascolari e cancro. Non è stata invece<br />

stabilita alcuna correlazione chiara con l’intensità<br />

della camminata, osservata calcolando<br />

il numero di passi fatti in un minuto. <strong>Il</strong><br />

gruppo di ricerca ha verificato che tra gli in-<br />

42 <strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Biologi</strong> | Marzo 2020

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