10.04.2020 Views

Il Giornale dei Biologi - N. 3

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

SALUTE<br />

Anche in Italia, associazioni veterinarie,<br />

biologi e scienziati sottolineano da tempo<br />

come non esistano prove di trasmissione<br />

dell’infezione dall’animale all’uomo<br />

La domanda, lecita, è una delle più<br />

lette sul sito del ministero. Possono<br />

gli animali domestici, in nostri<br />

amici a quattro zampe, trasmetterci<br />

il coronavirus oppure viceversa? In<br />

questi momenti di grande confusione legati<br />

alla pandemia da Covid-19, con centinaia<br />

di migliaia di casi confermati e oltre 10mila<br />

morti, ogni domanda, dubbio, sospetto, è a<br />

caccia costante di risposte. Quella legata al<br />

ruolo degli animali poi, in questa epidemia,<br />

è ancora più comprensibile se si pensa al<br />

delicato intreccio fra uomo-animali e trasmissione<br />

del virus.<br />

Come riportato sul sito del governo italiano<br />

che ci aggiorna sulle condizioni dello<br />

sviluppo del virus, nel 2002 la Sars-Cov fu<br />

trasmessa dagli zibetti agli esseri umani in<br />

Cina e la MERS-Cov, epidemia iniziata in<br />

Arabia Saudita nel 2012, fu un passaggio<br />

da dromedari ad esseri umani. I coronavirus<br />

sono diversi e i casi di trasmissione<br />

molto differenti, ma anche nell’analisi del<br />

Covid-19, quello che sta mettendo il mondo<br />

in ginocchio, è stata comprovata l’origine<br />

“naturale” del virus, dopo tante illazioni<br />

circolate soprattutto in rete che fosse un<br />

virus “creato in laboratorio”.<br />

Non c’è ancora alcuna certezza, ma la<br />

fonte animale ipotizzata potrebbe essere<br />

un pipistrello, anche se appunto non è ancora<br />

stata identificata. Così come è dubbio<br />

il ruolo di un altro animale, il pangolino,<br />

nella delicata catena che ha portato il virus<br />

all’uomo. Questo dubbio, legittimo, sul<br />

ruolo degli animali, ultimamente ha scatenato<br />

illazioni anche sulla possibile trasmissione<br />

da parte di cani e gatti, o in generali<br />

animali da compagnia, all’uomo.<br />

Bene, non c’è alcuna prova di ciò e al<br />

momento, dunque, la tesi è che cani e gatti<br />

non contraggano il virus e non possano<br />

diffonderlo. Sulla contrazione del virus c’è<br />

un “però” e riguarda soprattutto un cane<br />

di Hong Kong. Si tratta di un volpino di<br />

Pomeriana di 17 anni che intorno a fine<br />

febbraio risultò positivo al test per coronavirus<br />

e diventò il primo (e allora unico)<br />

animale finito in quarantena per il virus.<br />

Appena due giorni dopo la fine della sua<br />

quarantena il volpino purtroppo è deceduto.<br />

Ma, ricordano subito le autorità dal<br />

Dipartimento per l’Agricoltura, la Pesca e<br />

la Conservazione di Hong Kong, l’animale<br />

“non è morto per coronavirus”.<br />

La necroscopia è stata negata<br />

dalla proprietaria, ma secondo<br />

i veterinari che hanno<br />

accertato il decesso<br />

l’animale è probabile<br />

sia morto per<br />

vecchiaia o altri<br />

motivi: il virus<br />

non c’entra,<br />

tanto che sarebbe<br />

risultato<br />

negativo<br />

a successivi<br />

esami. <strong>Il</strong> cane<br />

era infatti risultato<br />

soltanto<br />

“debolmente positivo”<br />

al Covid-19<br />

e in ben due test effettuati<br />

a metà marzo<br />

era negativo al coronavirus.<br />

La sua padrona, una 60enne, era<br />

risultata invece positiva: ricoverata, è stata<br />

dimessa poco dopo. «<strong>Il</strong> cane non aveva<br />

sviluppato alcun nuovo sintomo ed è molto<br />

improbabile che il virus abbia contribuito<br />

alla sua morte» hanno commentato ai media<br />

cinesi gli esperti che hanno analizzato<br />

il caso.<br />

Anche in Italia, le associazioni veterinarie,<br />

biologi e altri scienziati che stanno<br />

studiando i dettagli del virus, sottolineano<br />

da tempo come non esistano prove di<br />

trasmissione dell’infezione dall’animale<br />

all’uomo. Un messaggio contrario potreb-<br />

be, se mal compreso dalla popolazione,<br />

aumentare le politiche di abbandono che<br />

già si stanno verificando anche in Italia<br />

e si sono verificate in Cina, soprattutto<br />

nell’Hubei, nel primo periodo del contagio<br />

e isolamento. Tanto che, sottolinea ai<br />

media anche Marco Melosi, presidente<br />

dell’Associazione medici veterinari italiani<br />

(Anmvi), va ribadito che «cani e gatti non<br />

comportano alcun rischio di contagio da<br />

coronavirus», stesso appello sposato in più<br />

occasioni dagli esperti dell’Organizzazione<br />

Mondiale della Sanità.<br />

Per scongiurare il rischio di abbandono,<br />

nel frattempo in Italia è anche partita<br />

la campagna #NoiNonSiamoContagiosi,<br />

slogan rilanciato dalla Croce Rossa e dai<br />

veterinari per prevenire gesti ingiustificati<br />

come l’abbandono di un animale per paura<br />

che possa contagiare con il nuovo coronavirus.<br />

«L’unico contagio che i nostri amici<br />

cani e gatti possono trasmetterci è l’Amore<br />

e la Fedeltà! #NonLiAbbandonate». Mentre<br />

in Italia il cane sta diventando, oltre che<br />

per i suoi bisogni fisiologici, una<br />

“scusa” per molte persone<br />

per uscire di casa in questo<br />

difficile periodo di<br />

isolamento, in Cina,<br />

per esempio nella<br />

zona di Wuhan,<br />

purtroppo in<br />

piena epidemia<br />

ci sono<br />

state migliaia<br />

di casi di animali<br />

(cani e<br />

gatti) lasciati<br />

soli in appartamenti,<br />

magari<br />

durante ricoveri<br />

o evacuazioni. Così<br />

è accaduto che gli<br />

animali domestici, per<br />

diversi giorni, siano rimasti<br />

senza cibo e acqua, fino all’arrivo<br />

<strong>dei</strong> soccorsi.<br />

Per fortuna, in Italia questo problema<br />

non si sta verificando. Anche perché,<br />

ricorda l’associazione medici veterinari<br />

italiani «in questi giorni di isolamento i<br />

nostri amici animali stanno mostrando<br />

quanto è importante il loro ruolo all’interno<br />

delle famiglie italiane. Molti anziani<br />

sarebbero stati completamente da soli<br />

nelle loro case, invece hanno la compagnia<br />

<strong>dei</strong> loro animali». Appunto: di contagioso,<br />

per gli amici pelosi, c’è solo l’amore.<br />

(G. T.).<br />

<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Biologi</strong> | Marzo 2020<br />

29

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!