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Il Giornale dei Biologi - N. 3

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ECM<br />

methicillin-resistant (MRSA) in grado di sintetizzare una PBP2a<br />

a bassa affinità per tutti gli antibiotici β-lattamici. Tale fenotipo<br />

è determinato dall’acquisizione di un elemento genetico mobile<br />

denominato SCCmec (Staphylococcal cassette chromosome<br />

mec), contenente il gene mecA (Box 1) [13, 14].<br />

Uno <strong>dei</strong> meccanismi di AMR maggiormente diffuso sia tra i<br />

batteri Gram-negativi che Gram-positivi è rappresentato dall’inattivazione<br />

della molecola antimicrobica. Esistono due modi<br />

principali in cui i batteri inattivano i farmaci: il trasferimento<br />

di un gruppo chimico al farmaco o l’effettiva degradazione del<br />

farmaco. L’inattivazione del farmaco mediante trasferimento<br />

di un gruppo chimico utilizza comunemente il trasferimento<br />

di gruppi acetilici, fosforilici e adenilici, e ad oggi sono state<br />

identificate diverse Transferasi coinvolte in tali processi. L’acetilazione<br />

è il meccanismo più diversificato è, infatti, utilizzato<br />

contro gli aminoglicosidi, il cloramfenicolo e i fluorochinoloni.<br />

La fosforilazione e l’adenilazione sono attive soprattutto contro<br />

gli aminoglicosidi [7,15,16].<br />

Uno <strong>dei</strong> gruppi di agenti antimicrobici più ampiamente utilizzato<br />

sono i farmaci β-lattamici. I membri di questo gruppo<br />

posseggono tutti una struttura centrale specifica che consiste<br />

in un anello β-lattamico a quattro lati. La resistenza ai farmaci<br />

β-lattamici si manifesta attraverso diversi meccanismi generali<br />

ma il più diffuso è l’idrolisi del farmaco da parte di enzimi idrolizzanti<br />

definiti β-lattamasi [17,18]. Tali enzimi rappresentano<br />

il meccanismo centrale della resistenza agli antibiotici β-lattamici<br />

e sono largamente diffusi sia tra i batteri Gram-positivi<br />

che Gram-negativi, essi sono in grado di idrolizzare il legame<br />

amidico dell’anello β-lattamico con produzione di un derivato<br />

inattivo. Presentano alcune differenze tra batteri Gram-positivi<br />

e Gram-negativi, i Gram-positivi producono una gran quantità<br />

di β-lattamasi che sono, di regola, inducibili ed esocellulari,<br />

in quanto secrete nello spazio extracellulare ed in gran parte<br />

si tratta di pennicillasi. Nei batteri Gram-negativi le lattamasi<br />

possono essere sia inducibili che costitutive, sono a codificazione<br />

sia cromosomica che plasmidica e sono intracellulari essendo<br />

localizzate nello spazio periplasmico. Molti membri della<br />

famiglia delle Enterobacteriaceae ad esempio posseggono geni<br />

cromosomici codificanti β-lattamasi. Altri batteri Gram-negativi<br />

che includono Aeromonas spp., Acinetobacter spp. e Pseudomonas<br />

spp. presentano i geni per le β-lattamasi su plasmidi<br />

di resistenza [19], che di recente sono stati identificati anche in<br />

alcune specie di batteri Gram-positivi come S. aureus, Enterococcus<br />

faecalis e Enterococcus faecium [20].<br />

Uno degli aspetti più delicati dell’AMR riguarda l’insorgenza<br />

di ceppi batterici Multi-drug resistant (MDR), ovvero stipiti<br />

batterici che mostrano la capacità di resistere contemporaneamente<br />

a più classi di antibiotici. Tra questi un ruolo di rilievo è<br />

svolto da un gruppo di batteri sia Gram-negativi che Gram-positivi<br />

identificati con l’acronimo ESKAPE group (Enterococcus<br />

faecium, S. aureus, Klebsiella pneumoniae, Acinetobacter<br />

baumannii, Pseudomonas aeruginosa e Enterobacter spp.) (Box<br />

2). Gli agenti patogeni ESKAPE si differenziano da altri agenti<br />

patogeni a causa del loro ampio spettro di resistenza contro gli<br />

antibiotici più comunemente utilizzati in terapia come β-lattamici<br />

(penicillina, carbapenemi), glicopeptidi (vancomicina) e<br />

antibiotici che agiscono bloccando la sintesi proteica (tetracicline<br />

e amminoglicosidi). Questa maggiore resistenza, unita al significato<br />

clinico di questi batteri in campo medico, comporta la<br />

necessità di comprendere i loro meccanismi di resistenza e combatterli<br />

con nuovi antibiotici. Un ruolo di primaria importanza<br />

nell’insorgenza del fenotipo MDR è svolto dalla presenza sulla<br />

superficie della cellula batterica di pompe da efflusso. Molti<br />

batteri posseggono geni codificanti per le pompe da efflusso che<br />

mappano a livello cromosomico. Alcuni sono espressi in modo<br />

costitutivo e altri sono indotti o sovra-espressi (elevati livelli di<br />

resistenza sono solitamente dovuti a mutazioni che modificano<br />

il canale di trasporto trans-membrana) sotto determinati stimoli<br />

ambientali o quando è presente un substrato adatto. Le pompe<br />

da efflusso funzionano principalmente pompando costantemente<br />

molecole tossiche, incluso gli antibiotici, nell’ambiente<br />

extra-cellulare in modo che all’interno della cellula non ci sia<br />

mai una concentrazione sufficientemente elevata del farmaco,<br />

inoltre molte di queste pompe trasportano una grande varietà di<br />

composti (pompe di efflusso MDR) [21]. La maggior parte <strong>dei</strong><br />

batteri possiede diversi tipi di pompe di efflusso. Attualmente<br />

si conoscono almeno cinque famiglie principali di pompe per<br />

efflusso classificate in base alla struttura e alla fonte di energia:<br />

i. la famiglia <strong>dei</strong> trasportatori ABC (ATP-binding cassette), ii. la<br />

famiglia MATE (multidrug and toxic compound extrusion), iii.<br />

le SMR (small multidrug resistance), iv. la superfamiglia MFS<br />

(major facilitator superfamily) e v. la famiglia RND (resistance-nodulation-cell<br />

division) [22,23].<br />

Per comprendere appieno i vari aspetti della resistenza antimicrobica<br />

è, infine, utile distinguere il fenomeno dell’AMR<br />

dal concetto di persistenza. Se un batterio è resistente ad un<br />

determinato agente antimicrobico, anche tutte le cellule figlie<br />

saranno resistenti. La persistenza, viceversa, è un fenomeno<br />

per cui le cellule batteriche non sono sensibili al farmaco ma<br />

non posseggono geni di resistenza che possono essere trasmessi<br />

alla progenie o trasmessi per via orizzontale. La persistenza è<br />

dovuta al fatto che alcune cellule in una popolazione batterica<br />

possono trovarsi in fase di crescita stazionaria in uno stato<br />

dormiente; e la maggior parte degli agenti antimicrobici non<br />

ha alcun effetto sulle cellule che non crescono e si dividono<br />

attivamente. Queste cellule persistenti si presentano con una<br />

frequenza di insorgenza di circa l’1% in una coltura batterica in<br />

fase stazionaria [24,25].<br />

Appare dunque evidente che i meccanismi dell’AMR sono<br />

tanto variabili quanto lo sono i batteri stessi. La realtà è che i<br />

batteri sono estremamente versatili ed hanno spiccate capacità<br />

adattive, per far fronte ai continui cambiamenti micro-ambientali<br />

a cui vanno incontro durante il loro ciclo vitale. Per sopravvivere<br />

devono essere in grado di sfuggire e/o resistere a sostanze<br />

tossiche e ai prodotti di scarto del catabolismo di altri organismi.<br />

Non dovrebbe sorprendere, pertanto, che i batteri che<br />

colonizzano e infettano l’uomo e gli animali siano in grado di<br />

difendersi dagli agenti antimicrobici [6]. L’allarmante aumento<br />

della resistenza antimicrobica spinge sempre più la ricerca<br />

scientifica a trovare modi per combattere questi agenti patogeni.<br />

Purtroppo non esiste una risposta facile a questa problematica,<br />

bisognerebbe essere in grado di progettare nuovi agenti<br />

antimicrobici e chemioterapici; e un grande aiuto in questa lotta<br />

potrebbe venire dalle sostanze naturali, estratte ad esempio da<br />

piante, dalle quali sono state ricavate diverse molecole con proprietà<br />

antimicrobiche [26-28].<br />

In tutti i campi di utilizzo sono state, pertanto, intraprese<br />

delle strategie chiave volte ad affrontare il problema dell’AMR:<br />

82 <strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Biologi</strong> | Marzo 2020

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