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Bartolini mentre tiene una lezione di teatro online
trasmesso i maestri Orazio Costa e Vittorio Gassman insieme
all’amore per l’arte. Fondamentale il sostegno dei miei giovani
compagni di viaggio Renato Condoleo e Marco Giorgetti nella
scoperta di quello che per me era un mondo totalmente nuovo
e inaspettato e nel quale sono entrato in modo del tutto accidentale.
Sono tanti gli artisti con cui ho vissuto una felicissima
stagione di tournée pluriennali, “veri animali” da palcoscenico
capaci di passare da latrati cavernosi a delicatezze angeliche
nel soffio fra due sillabe, come Roberto Herlitzka e Mariangela
Melato, troppo presto scomparsa. Questi titani della scena mi
hanno iniziato al culto nel sacro tempio della phoné, fra cassa
toracica e velo molle, teso a raggiungere una tecnica a volte
dolorosa, sempre faticosa, spesso sorprendente. Nel 1985
inizia la mia esperienza di assistente e di insegnante con Orazio
Costa: il metodo mimico da allora è rimasto come un marchio
rovente nella carne viva. Qualche anno più tardi affronto
un'esperienza professionale che mi segnerà profondamente
come teatrante e da cui ho ricevuto un forte impulso verso
una conoscenza approfondita delle teorie drammatiche e della
regia: due anni di lavoro con Peter Stein nel Tito Andronico
di Shakespeare e nella sua tournée europea in cui ho conosciuto
altre realtà teatrali. In Germania, durante una prova al
Staattheater di Braunschweig, ho finalmente compreso quale
fosse l’impalcatura metodologica di realizzazione della scena
e come questa si origini nell’intimo del performer per poi
estendersi a determinare il funzionamento di tutti i sistemi
scenici e il loro integrarsi. Da quel momento i miei interessi si
sono ampliati, ho percepito la mia professione di attore come
limitante per quello che il teatro può offrire ed è iniziato uno
studio dissennato ripartendo dal testo, dalla sua analisi profonda,
dall’origine della parola, dal logos. Questo studio poteva
trasformarsi in pratica solo all’interno di un laboratorio i cui
programmi fossero il consolidamento delle conoscenze della
tradizione e l’apertura alla metodologia di ricerca e alla sperimentazione.
Così, insieme a l’event manager Ludovica Sanalitro,
ho fondato a Firenze, nel 1992, il primo laboratorio, che
poi si è strutturato nel corso degli anni diventando una scuola
stabile di teatro: l’Accademia Teatrale di Firenze. Con il nuovo
team di docenti, tra i quali Saverio Contarini, Tiziana Acomanni
e Antonella Cellai, applico un sistema che mira alla valorizzazione
delle caratteristiche individuali di ogni singolo allievo
Sul palco durante le prove a teatro (ph. Filippo Manzini)
PIETRO BARTOLINI
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