leStrade n. 1585 marzo 2023
STRADE Certificazione Envision per il progetto del Passante di Bologna PONTI I papers presentati da Ansfisa durante i convegni ANIDIS
STRADE
Certificazione Envision per il progetto del Passante di Bologna
PONTI
I papers presentati da Ansfisa durante i convegni ANIDIS
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La guida<br />
A fine corsa<br />
Campagna per la Sicurezza Stradale di AISES. Pochi<br />
sono i guidatori che hanno coscienza del fatto che,<br />
quando guidano, hanno una responsabilità aggravata<br />
Abbiamo esaminato in due nostri precedenti articoli,<br />
sia l’impianto generale della campagna sia le problematiche<br />
relative alla gestione delle strade. In questo<br />
articolo ci occuperemo della guida, che costituisce<br />
un altro dei cinque settori in cui abbiamo suddiviso il<br />
rischio della sicurezza stradale, unitamente ai mezzi,<br />
alle regole di circolazione, ai controlli e alle sanzioni.<br />
La guida costituisce uno degli aspetti più importanti,<br />
per taluni l’unico, nel verificarsi degli incidenti<br />
stradali, effetto della circolazione stradale non tenuta<br />
adeguatamente sotto controllo.<br />
Noi non siamo fra quelli che ritengono che il guidatore<br />
sia l’unico ed esclusivo responsabile della sinistrosità<br />
della strada: tutt’altro. Proprio per questo<br />
nell’impostare un piano di risk management<br />
per affrontare il rischio della sicurezza stradale abbiamo<br />
proposto di esaminarlo sotto cinque riferimenti<br />
e non soltanto ed unicamente sotto il profilo<br />
della guida. Ciò premesso dividiamo questo argomento<br />
in più punti.<br />
Inventario ed analisi dei rischi<br />
afferenti la guida<br />
È molto difficile catalogare in maniera esaustiva e<br />
sistemica tutti i punti della rischiosità della guida,<br />
ma possiamo, però, enucleare alcune punte di rischio<br />
forniteci dall’osservazione dell’esperienza secondo<br />
l’id quod plerumque accidit:<br />
- la padronanza di sé stessi da parte del guidatore:<br />
questo è il primo punto che si richiede ad un<br />
guidatore che si accinge a guidare un’automobile,<br />
cioè quello di essere del tutto compus sui sotto più<br />
profili: essere padroni di sé significa accingersi alla<br />
guida nella totale consapevolezza psicologica e nella<br />
migliore forma fisica possibile, compatibilmente<br />
all’età e alle caratteristiche personali. Tale consapevolezza<br />
può essere messa indubbio in vario modo,<br />
sia da stati di malattia, che direttamente o indirettamente<br />
incidono sui riflessi di guida, sia volontariamente,<br />
per l’ingestione di sostanze stupefacenti,<br />
psicotropiche e/o di alcol. In tutti questi casi la guida<br />
viene falsata e diventa pericolosa per sé e per gli<br />
altri. Ma, al di là di stati di appannamento generale<br />
delle attitudini, esistono anche casi temporanei<br />
di assenza dalla presenza di guida derivati dalla disattenzione<br />
(uso di smartphone, telefonini, eccetera)<br />
sia a motivo di stanchezza, sonnolenza e da altre<br />
cause di perdita momentanea della coscienza.<br />
In tutti questi casi si consiglia di fermare la guida<br />
ed attendere che l’effetto psicologico e psicotropico<br />
cessi, riportando l’individuo alla piena coscienza di<br />
sé. Si consiglia, pertanto, in soggetti che possono<br />
essere affetti da tali forme, specialmente nei lunghi<br />
percorsi, di non viaggiare mai da soli alla guida,<br />
ma predisporsi di un possibile avvicendamento,<br />
ancorché temporaneo;<br />
- la padronanza del mezzo da parte del guidatore:<br />
questo problema è particolarmente presente<br />
nei guidatori inesperti e in generale nei giovani che<br />
hanno iniziato tale attività da poco. La consapevolezza<br />
del mezzo si acquisisce con l’esperienza di<br />
guida, ma anche con una buona preparazione teorica<br />
nelle scuole guida, nella conoscenza anche<br />
meccanica del mezzo e delle sue possibilità in termini<br />
di velocità, disimpegno, di condotta;<br />
- la padronanza della strada: non si può ben guidare<br />
se non sappiamo dove siamo, dove stiamo<br />
Gabriella Gherardi<br />
Presidente AISES<br />
andando e qual è il teatro di manovra della nostra<br />
guida, per mancanza di illuminazione, di punti di riferimento,<br />
di segnaletica, eccetera. Questo aspetto<br />
è importantissimo ma ci richiama alle problematiche<br />
di risk management già osservate nel settore<br />
della gestione della strada cui ci richiamiamo. La<br />
coeva padronanza di sé, del mezzo e della strada,<br />
integrano la consapevolezza piena della guida, una<br />
sorta di polizza vita per sé e per gli altri.<br />
Attribuzione delle<br />
responsabilità di guida<br />
Pochi sono i guidatori che hanno piena cognizione<br />
del fatto che, quando guidano, hanno a loro carico<br />
una responsabilità aggravata, cioè una presunzione<br />
di colpa con inversione dell’onere della prova<br />
(art. 2054 del Codice civile). Tale responsabilità<br />
aggravata si riduce al 50% solo in ipotesi di scontro<br />
fra veicoli, salvo prova contra. Ma le peculiarità<br />
della responsabilità di guida non si limitano a questi<br />
due punti: occorre sapere che il guidatore è ritenuto<br />
responsabile in solido con il proprietario del<br />
mezzo e che quest’ultimo, a sua volta, è responsabile<br />
in solido con il costruttore del mezzo in caso<br />
di vizio di costruzione, mentre per la mancata manutenzione<br />
o difetto di manutenzione il proprietario<br />
resta in solido responsabile con il guidatore. Fare<br />
riflessione su questi aspetti non è inutile, perché il<br />
guidatore deve avere la misura di essere al doppio<br />
responsabile rispetto a un’azione qualsiasi della<br />
sua giornata e quindi si deve caricare di un onere<br />
anche morale maggiore rispetto all’attenzione che<br />
egli pone nella conduzione della sua vita ordinaria<br />
- gestione del rischio di guida: su questo punto<br />
esistono alcune procedure burocratiche dell’istituto<br />
della guida di mezzi su strada: che vanno dal conseguimento<br />
di una patente di guida ottenuta dopo<br />
un corso di addestramento, sia teorico sia pratico,<br />
in assenza del quale non è possibile guidare sulle<br />
strade pubbliche per qualsiasi mezzo motorizzato;<br />
tale patente viene gestita nel tempo tramite<br />
rinnovi periodici nei quali gli accertamenti vengono<br />
ogni volta replicati per assicurarsi che i requisiti alla<br />
guida non sono venuti nel frattempo a mancare;<br />
un’annotazione di tipo reputazionale sulla patente<br />
degli episodi di sinistro avvenuti nel frattempo (cosiddetta<br />
patente a punti). Insomma, vi è una serie<br />
di controlli che la pubblica amministrazione svolge<br />
su tutti i guidatori volti ad assicurare la collettività<br />
su alcuni elementi basici della sicurezza di guida.<br />
Ma ciò non basta: è necessario che tali requisiti<br />
di capacità di guida vengano anche controllati de<br />
visu sul guidatore in circolazione al fine di stoppare<br />
la corsa ove egli venga trovato inadeguato alla<br />
guida stessa per più motivi. Insomma, in tutti i pa-<br />
Sicurezza&Innovazione<br />
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