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In Fonderia 6 2023

Sesto numero del 2023 di In Fonderia

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ARTE E FONDERIA<br />

menzione con un contributo dedicato al medesimo<br />

tema nel corso del convegno “Arti Decorative,<br />

Costume e Società nel Mediterraneo tra XVIII<br />

e XIX secolo”, svoltosi a Trapani il 21 e 22 aprile<br />

<strong>2023</strong>, per l’Università degli Studi di Palermo, è<br />

il busto di Francesco Crispi firmato e datato da<br />

Mario Rutelli e dalla sua fonderia nel 1893, conservato<br />

nella sede del Comune di Palermo. Ad<br />

esso seguirono, tra le altre sculture: nel 1894 gli<br />

Iracondi, oggi alla GNAM di Roma, nello stesso<br />

anno La Nautica, che avrebbe dovuto far parte<br />

del monumento palermitano a Ignazio Florio senior<br />

e poi fu ubicato nella piazza Castelnuovo, e,<br />

nel 1901, le quattro Naiadi della fontana a piazza<br />

della Repubblica ancora a Roma, sempre dello<br />

scultore Rutelli. Dunque, statue di grande visibilità,<br />

non solo per il loro autore ormai celebre, ma<br />

anche per la fonderia, perché utili a creare un<br />

proprio mercato in concorrenza con le più famose<br />

ed affermate imprese continentali.<br />

Presumibilmente per siffatta tipologia di opere<br />

gli stessi Florio proprietari dell’Oretea si appoggiarono<br />

alla Rutelli, difatti anche il monumento a<br />

Ignazio senior nell’isola di Favignana venne fuso<br />

proprio dalla Rutelli nel 1896 su modello dello<br />

scultore Francesco Cocchiara (Fig. 2).<br />

Ma della Rutelli si servirono certamente molti altri<br />

artisti, tra cui il palermitano Antonio Ugo nel<br />

1897 che firmò con la fonderia il busto dell’architetto<br />

Giovan Battista Filippo Basile nel foyer<br />

del Teatro Massimo. Ciononostante, i maggiori<br />

scultori dell’epoca, anche dopo la creazione della<br />

fonderia palermitana, preferirono coinvolgere,<br />

di volta in volta, alcune tra le maggiori realtà siderurgiche<br />

romane, toscane e napoletane, delle<br />

quali rimangono a Palermo testimonianze illustri:<br />

la Regia <strong>Fonderia</strong> di Firenze, la fonderia romana<br />

Nelli, la Bracale e la frequentatissima Laganà, la<br />

Chiurazzi e la Giorgio Sommer, tutte di Napoli.<br />

<strong>In</strong>somma, possiamo dire che all’epoca il ruolo<br />

delle fonderie a Palermo, come nel resto della<br />

Sicilia, divenne sempre più importante, sia per il<br />

significativo rapporto con l’architettura, sia per<br />

la rilevanza artistica della statuaria pubblica<br />

e privata, per cui è necessario che si prosegua<br />

nelle operazioni di tutela e salvaguardia non<br />

solo dei reperti, ma anche e soprattutto degli<br />

archivi storici, fonte straordinaria di informazioni<br />

per la ricerca in funzione di una prospettiva<br />

contemporanea. •<br />

Pierfrancesco Palazzotto<br />

Università degli Studi di Palermo<br />

Fig. 2 – Francesco Cocchiara, <strong>Fonderia</strong> Artistica Rutelli, Ignazio Florio senior,<br />

1896, Favignana.<br />

Fig. 2 - Francesco Cocchiara, <strong>Fonderia</strong> Artistica Rutelli, Ignazio Florio Snr.,<br />

1896, Favignana.<br />

foyer of Teatro Massimo. However, the greatest<br />

sculptors of the time, even after the creation of<br />

the Palermo foundry, from time to time preferred<br />

to involve some of the major Roman, Tuscan and<br />

Neapolitan irons and steel companies, of which illustrious<br />

testimonies remain in Palermo: the Royal<br />

Foundry of Florence, the Nelli roman foundry,<br />

the Bracale foundry and the very popular Laganà<br />

foundry, the Chiurazzi and Giorgio Sommer<br />

foundries, all from Naples.<br />

<strong>In</strong> short, we can say that at the time the role of<br />

foundries in Palermo, as in the rest of Sicily, became<br />

increasingly important, both for their significant<br />

relationship with architecture and for the<br />

artistic importance of public and private statuary.<br />

It is therefore necessary to continue operations<br />

to protect and safeguard not only the finds, but<br />

also and above all of the historical archives, an<br />

extraordinary source of information for research<br />

based on a contemporary perspective. •<br />

Pierfrancesco Palazzotto<br />

University of Palermo<br />

<strong>In</strong> <strong>Fonderia</strong><br />

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