In Fonderia 6 2023

IN PRIMO PIANO
Nel periodo 2018-2021 le fonderie di ghisa hanno
fatto segnare un costante calo della redditività,
con un ROE arrivato addirittura in territorio
negativo (-0,6% nel 2021). Nel 2022, invece,
sono state quelle che hanno conosciuto il rimbalzo
maggiore, arrivando al 12,4%. Possiamo dire
che il peggio è passato o è prematuro?
Le fonderie di ghisa hanno ottenuto ottimi risultati
nel 2022 ma, per quanto ci siamo detti prima,
bisogna essere molto cauti, anche alla luce
dell’andamento economico nazionale e internazionale.
Non va infatti dimenticato che su questi
risultati incide l’effetto prezzi, che non si può certo
considerare duraturo: infatti, se si guarda al
2021, la crescita del fatturato era stata ancora
più alta ma gli effetti sulla redditività trascurabili.
I valori del 2022 sono comunque mediamente
superiori a quelli ante crisi, a significare una capacità
di reazione e questo agisce positivamente
sulla fiducia: i livelli raggiunti sono importanti
ma devono essere interpretati alla luce della rischiosità
del comparto. In quest’ottica, sarà sicuramente
rilevante aumentare l’incidenza del
valore aggiunto sulle vendite, soprattutto se
queste ultime, come prevedibile, si ridurranno,
comportando l’incremento del peso relativo del
costo del lavoro e degli ammortamenti, oltre alla
riduzione dei flussi finanziari prodotti che, soprattutto
in questi anni, sono fondamentali.
La situazione finanziaria e patrimoniale, di contro,
non genera particolari criticità.
Alla luce di quanto avvenuto nel 2023 fino a
questo momento, è già possibile considerare i
risultati dello scorso anno come del tutto eccezionali:
gli ordini sono da tempo in rallentamento,
come del resto l’economia in generale. Con
un mercato in contrazione e il costo del denaro
in aumento quali possono essere i rischi in vista
dei prossimi mesi? L’eccezione del 2022 è stata
sufficiente a mettere le imprese al riparo in un
contesto complicato come quello attuale?
Il 2023 presenta uno scenario diverso dal 2022:
i dati più recenti rilevano una generale riduzione
dell’attività produttiva che, se da una parte genera
preoccupazione, dall’altra potrebbe essere
uno stimolo ad agire e reagire, valutando nuovi
orizzonti. A questo si aggiunge, per il nostro Paese
(e non solo), una crescita del PIL inferiore al
punto percentuale che, nel 2024, sarà tra le più
basse in Europa anche se il vero problema non
sono i decimali di variazione ma gli ultimi venti
anni di mancata crescita.
is cast iron, which has increased its turnover considerably,
managing to keep value added stable.
If it is true that the latter is at lower levels than
other sectors, however, it is only one of the results
to consider: if you switch to Ebitda, which measures
the capacity to produce financial flows, cast
iron obtains respectable results. This is reflected in
the profitability indices, both operational and net,
which, together with zinc, have the highest values.
The same goes for the financial situation.
Steel and aluminium foundries present situations
that are not very different: they grow to the same
extent, reaching similar margin levels, but steel
has lower financial efficiency and, consequently,
lower ROI, even if the difference is small. The financial
situation, on the other hand, is clearly in
favour of steel.
But looking at those who are doing less well, some
signs of serious deterioration come from the super
alloy sector, which is clearly worsening its
economic situation.
In the period 2018-2021, cast iron foundries
recorded a steady decline in profitability, with
ROE even slipping into negative territory (-0.6%
in 2021). In 2022, on the other hand, they were
the ones that experienced the biggest rebound,
reaching 12.4%. Can we say that the worst is over
or is it too early?
Cast iron foundries achieved excellent results in
2022 but, despite what we said before, we must
be very cautious, also in light of national and international
economic trends. In fact, it should not
be forgotten that the price effect impacts these
results, which certainly cannot be considered lasting:
in fact, if you look at 2021, the growth in turnover
was even higher, yet the effects on profitability
were negligible.
However, the values for 2022 were on average
higher than pre-crisis values, pointing to an ability
to react, and this acts positively on confidence:
the levels reached are important but must be interpreted
in the light of the riskiness of the sector.
From this perspective, it will certainly be important
to increase the impact of value added on sales,
especially if the latter, as expected, decrease,
leading to an increase in the relative weight of
labour costs and amortization, in addition to the
reduction of the financial flows produced, which,
especially in these years, are crucial.
The financial and capital situation, on the other
hand, does not generate particularly critical issues.
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