In Fonderia 6 2023

IN PRIMO PIANO
A. Bianchi
Teodori: «Miglioramento netto rispetto agli
anni precedenti, ma è ora di spingere su
innovazione e digitalizzazione»
Secondo il professore, docente di analisi di bilancio e comunicazione
finanziaria all’Università degli Studi di Brescia, il calo del valore aggiunto
impone una riflessione sulla gestione dei costi operativi
Professor Teodori, a fine 2022 commentavamo
per il settore delle fonderie un rimbalzo di
fatturato, quello del 2021 post-Covid, dietro
al quale si celava però una redditività insufficiente
a garantire completamente la tenuta
economica. Qual è la situazione un anno dopo?
Il 2022 è stato un anno particolarmente positivo
per molti settori di attività, all’interno dei
quali le fonderie hanno realizzato, unitamente
all’intero comparto siderurgico, un importante
miglioramento della situazione economica
complessiva, raggiungendo valori neppure
immaginabili nel recente passato. A guidare
questo avanzamento è stata ancora la crescita
del fatturato, che ha permesso da una
parte di incrementare l’efficienza finanziaria
nell’utilizzo delle risorse e, dall’altra, di migliorare
la capacità di copertura dei costi interni,
quali personale e ammortamenti.
Tuttavia, vi sono alcune considerazioni da fare.
Il valore aggiunto, che si riduce in termini di incidenza
delle vendite, sta a significare che la
dinamica dei costi esterni, in particolare acquisti
e servizi (tra cui il costo dell’energia) ha
manifestato un incremento, in termini relativi,
ben superiore a quella del fatturato. Buona
parte di questi aumenti è stata traslata sui
prezzi di vendita ma, in prospettiva, una crescita
fondata su questa variabile è meno forte
rispetto a una derivante dalle quantità. In futuro,
quindi, visto l’inevitabile decremento dei
prezzi di vendita, sarà importante capire come
le fonderie saranno in grado di gestire i costi
operativi. E su questi vi sono delle incognite: il
prezzo delle materie prime è molto dipendente
dall’evoluzione del mercato mondiale (si pensi
Teodori: “A clear
improvement on previous
years, but it’s time to
push for innovation and
digitization”
According to the professor of financial
analysis and financial communication
at the University of Brescia, the decline
in value added requires reflection on
the management of operating costs
Professor Teodori, at the end of 2022, we commented
on a rebound in turnover for the foundry
sector, that of post-COVID 2021.Behind this
however there was insufficient profitability to
fully guarantee economic resilience. What is the
situation one year later?
2022 was a particularly positive year for many
business sectors, in which foundries, together
with the entire steel sector, achieved a significant
improvement in the overall economic situation,
reaching values not even imaginable in the recent
past. Driving this progress was still the growth in
turnover, which made it possible, on the one hand,
to increase financial efficiency in the use of resources
and, on the other, to improve the ability to
cover internal costs, such as personnel and amortization.
However, there are some considerations to make.
The value added, which is reduced in terms of the
incidence of sales, means that the dynamics of external
costs, in particular purchases and services
(including the cost of energy) increased, in relative
terms, much more than that of turnover. Most of
these increases were translated into sales prices
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