prvi hrvatski speleološki kongres - KARST underground protection

metres below sea level (maximum depth reached by the cavedivers of an international
team) and that it flows down even deeper.
Some calcite concretions were sampled in the springs of the river Timavo, at a
depth of about 60 metres, demonstrating the presence of an ancient air environment.
Taking into account the fact that the river Timavo is intercepted in several
points both in the Slovenian and the Italian Karst, continuous monitoring of its
underground waters has been considered of great scientific importance. Furthermore,
considering that both the Škocjanske Jame and the springs of the river are already
provided with a monitoring and study system, the caves of Trebiciano and Lazzaro
Jerko seem to be ideal sites, due to their relatively easy access, for the installation of
multiparameter probes which would work together with the Škocjanske Jame and the
springs.
Il fiume Timavo nasce dal Monte Nevoso (Monte Nesnik) al confine tra
Croazia e Slovenia e dopo un percorso in terreno marnoso-arenaceo si inabissa nella
Grotta di San Canziano in Slovenia per riemergere dopo circa 40 chilometri presso
San Giovanni di Duino in provincia di Trieste (Italia).
Fino agli anni ottanta si riteneva che il Timavo, presso le foci, raggiungesse
una massima profondità di 15/20 metri sotto il livello del mare. Le esplorazioni
subacquee effettuate alla fine degli anni 90 hanno invece evidenziato che il fiume
Timavo risale da una profondità superiore agli 82 metri sotto il livello del mare
(massima profondità raggiunta dagli speleosubacquei di un team internazionale) e
che si inabissa ulteriormente.
A circa 60 metri di profondità presso le foci del Timavo sono state campionate
delle concrezioni calcitiche che testimoniano la presenza di un antico ambiente aereo.
Tenuto conto che il fiume Timavo viene intercettato in diversi punti sia nel
Carso sloveno che italiano si è ritenuto di grande importanza scientifica, il
monitoraggio continuo delle acque sotterranee del Timavo. Tenendo anche in
considerazione che presso le grotte di San Canziano è già operante un sistema di
monitoraggio e studio come pure presso le foci, si sono individuate nelle grotte di
Trebiciano e Lazzaro Jerko, per la loro relativa semplicità di accesso, i siti più idonei
per il posizionamento di sonde multiparametriche per fare sistema con le grotte di
San Canziano e con le foci.
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