SICUREZZA E PROTEZIONE DELLA SALUTE SUL LAVOROdanno (parte non coperta) da parte della personainfortunata e le azioni di regresso daparte delle assicurazioni sociali.1.1. Capo aziendaChiunque abbia l'autorità di dare autonomamenteordini ai suoi sottoposti (di regola un direttoreo membro della direzione) è consideratodatore di lavoro ai sensi della LAINF.Nell'esempio sopra descritto è stato dimostratoche il capo azienda aveva nominato unaddetto alla sicurezza qualificato e un capoproduzione adatto, entrambi formati per la lorofunzione, e che effettuava adeguati controlli. Èstato anche dimostrato che il capo azienda eraintervenuto altre volte contro la pratica dibypassare i dispositivi di sicurezza. Perciò nonè stata avviata nessuna procedura penale controdi lui.1.2. Capo produzioneIl capo produzione, in qualità di membro delladirezione, ha l'autorità di impartire ordini e pertantoè considerato datore di lavoro ai sensidella legge. In questo caso era la persona di livellogerarchico più alto che era a conoscenzadei ripetuti guasti e della pratica di bypassarei dispositivi di sicurezza e avrebbe quindi potutointervenire.Gli viene imputato di avere occasionalmentetollerato questa pratica, il che costituisce unaviolazione dell'art. 230 del Codice penale. Secondodetto articolo, è passibile di pena chi, intenzionalmenteo per negligenza, rimuove oppureomette i dispositivi di protezione. È previstauna pena detentiva fino a tre anni o unapena pecuniaria. Se l'infortunato sporge querela,il capo produzione rischia anche una condannaper lesioni colpose (art. 125 CP), di cuisi è reso colpevole per violazione dell'obbligodi diligenza (passibile di pena detentiva fino atre anni o pena pecuniaria). Senza la quereladell'infortunato, può essere condannato in viasussidiaria ad una pena pecuniaria fino a 180aliquote giornaliere per violazione dell'art. <strong>11</strong>2LAINF (contravvenzione alle prescrizioni in materiadi prevenzione degli infortuni). Per la determinazionedella pena ci si basa sul redditomensile netto del capo produzione, sposato epadre di due figli, pari a 10 000 franchi (esempiofittizio). Il Ministero pubblico chiede la condannadel capo produzione per lesioni colposee rimozione o omissione eventualmente intenzionaledei dispositivi di sicurezza. La richiestadi pena è formulata come segue:– pena detentiva di 8 mesi sospesa condizionalmentecon due anni di prova;– eventualmente una pena pecuniaria di 100aliquote giornaliere di 135 franchi (totale 13500 franchi) senza condizionale.In caso di condanna vengono addebitate anchele spese processuali per un importo minimo di1400 franchi.1.3. Capo turnoAnche se è un superiore, il capo turno ha lo statusdi collaboratore (senza funzione direttiva opotere decisionale). Egli non può né rimuoverené modificare i dispositivi di sicurezza senzal'autorizzazione del datore di lavoro. Durante ilturno di notte non avrebbe quindi dovutobypassare l'interruttore di controllo.Al capo turno viene imputato di avere bypassatointenzionalmente un dispositivo di protezionee di essersi allontanato dall'impacchettatriceancora in funzione senza avere almenocontrassegnato la macchina e applicato una misurasostitutiva. Ha quindi commesso un'infrazioneai sensi dell'art. 230 del Codice penale.L'interruttore bypassato costituisce una causaessenziale dell'infortunio. Perciò al capo produzioneviene imputato anche il reato di lesionicolpose (art. 125 CP). Se l'infortunato sporgequerela, rischia una pena detentiva fino a treanni o una pena pecuniaria.Senza la querela dell'infortunato, può esserecondannato in via sussidiaria ad una pena pecuniariafino a 180 aliquote giornaliere per violazionedell'art. <strong>11</strong>2 LAINF (contravvenzionealle prescrizioni in materia di prevenzione degliinfortuni).Per la determinazione della pena ci si basa sulreddito mensile netto del capo turno, sposatoe padre di due figli, pari a 6000 franchi (esempiofittizio).Il Ministero pubblico chiede la condanna delcapo produzione per lesioni colpose e rimozioneo omissione eventualmente intenzionaledei dispositivi di sicurezza. La richiesta di penaè formulata come segue:– pena pecuniaria di 60 aliquote giornaliere di100 franchi (totale 6000 franchi) sospesacondizionalmente con due anni di prova;– multa di 1500 franchi (senza condizionale).In caso di condanna vengono addebitate anchele spese processuali per un importo minimo di1400 franchi.1.4. Addetto alla sicurezzaL'addetto alla sicurezza ha solitamente lo statusdi collaboratore. Tuttavia, può partecipareampiamente alla responsabilità del datore dilavoro, per lo meno per quanto concerne l'obbligodi diligenza. Ciò si verifica se l'addettoalla sicurezza, in base alla descrizione del suoposto di lavoro (mansionario), non rivesteesclusivamente la funzione di consulente delladirezione e se la messa in pratica delle sue raccomandazionie i relativi controlli sono esplicitamentedi competenza dei superiori di linea.In assenza di tali limitazioni alla sua responsabilità,si applica anche all'addetto alla sicurezzaquanto descritto al punto 1.2.1.5. Collaboratore infortunatoContro il collaboratore infortunato non vieneavviata alcuna procedura penale, perché nonpoteva prevedere che la macchina fosse bypassata.2. Responsabilità civile(punti principali, spiegazione molto semplificata)2.1. Datore di lavoroIl collaboratore infortunato può innanzi tuttofar valere nei confronti del datore di lavoro ildiritto (limitato nel tempo) al pagamento dellostipendio. Potrà inoltre appellarsi alla responsabilitàdel datore di lavoro per essere contravvenutoal suo dovere di proteggere la personalitàdel lavoratore (art. 328 cpv. 2 CO).L'infortunato può infine citare in giudizio il datoredi lavoro per il danno causato dal suo «collega»appellandosi alla responsabilità del padronedi azienda.2.2. Capo produzioneTra il collaboratore infortunato e il capo produzionenon vi è un rapporto contrattuale diretto.Perciò entra in gioco la responsabilità extracontrattuale.Nel diritto civile i reati corrispondonoad atti illeciti.Il collaboratore infortunato e le sue assicurazionipossono farsi risarcire il danno dal capoproduzione che ha agito in modo colpevole (oltread un eventuale risarcimento del dannomorale per l'infortunato).2.3. Capo turno / addetto allasicurezzaQuanto detto al punto 2.2 si applica per analogiaanche al capo turno / addetto alla sicurezza.Riquadro informativo:«Supporti informativi disponibilion-line»La Suva è massimamente impegnata perevitare infortuni gravi e mortali. Il suo obiettivoprimario è di evitare sofferenze alle persone.Con i suoi sforzi punta però anche diridurre i costi degli infortuni. Ciò costituisceun vantaggio per tutte le imprese, visto chepiù bassi sono i costi, più bassi sono i premi.Per aiutare i datori di lavoro, i superiori e gliaddetti alla sicurezza ad intervenire con efficaciacontro le manipolazioni, la Suvamette loro a disposizione liste di controllodi facile utilizzo, pubblicazioni utili per trovaresoluzioni, pratici adesivi e anche unfilm. Tutti i supporti informativi possono essereordinati o scaricati alla pagina Internetwww.suva.ch/dispositivi-di-protezione.44 SWISSMECHANIC <strong>11</strong>/<strong>2009</strong>
SOZIALESArbeitsorganisatorische GefährdungenDr. Peter Meier, Amt für Wirtschaft und Arbeit, Arbeitsbedingungen, 8090 ZürichArbeitsorganisatorische Gefährdungenexistieren in allen Branchen,sind jedoch besonders aktuellin Dienstleistungsbetrieben.Die Anzahl dieser Betriebeist im Zunehmen begriffen, wieallgemein bekannt ist. Die nachfolgendeAufzählung ist nichtabschliessend, aber die ausgewähltenarbeitsorganisatorischenGefährdungen stehen zuoberstauf der Hitliste. Es sindim Wesentlichen die Folgenden:«Flexibilisierung» der Arbeitszeiten,neue physische Risiken,Muskel- und Skeletterkrankungen,Mobbing, Stress, Burnout,falsche Ernährung und Gewaltam Arbeitsplatz.1. Spannungsfeld modernerArbeitszeitgestaltungBetriebsbesuche der Kantonalen Arbeitsinspektoratezeigen klar eine Tendenz: Die gesetzlichenArbeitszeitvorschriften sind bei Kaderund Mitarbeitenden vielfach unbekannt.Obwohl die Arbeitszeitaufzeichnung gesetzlichvorgeschrieben ist, verschwinden Stempeluhrenund Stempelkarten immer mehr, Arbeitszeitenwerden «flexibilisiert». Eine Vermutungaber bleibt: Übermüdete Mitarbeitende «produzieren»mehr Arbeitsunfälle als erholte. Deshalbist die Einhaltung der für die Betriebe minimalvorgeschriebenen gesetzlichen Arbeitszeitvorschriftennicht nur Pflicht, sondern präventivesElement eines Betriebskonzepts füreffiziente Arbeitssicherheit sowie nachhaltigenGesundheitsschutz und bedeutet auch Präventiongegen Stress und Burnout. Dazu spätermehr.Auch die steigende Zahl atypischer Arbeitsverhältnisseist beeindruckend. Sie weichen in eineroder mehreren Eigenschaften vom herkömmlichenArbeitsverhältnis ab. Viele dieserBeschäftigungsformen sind nicht neu, sondernexistieren als atypische Erwerbsformen schonseit längerem. Neu ist jedoch die zahlenmässigeZunahme und neu ist vermutlich auch, dassverschiedene atypische Erwerbsformen immerhäufiger miteinander kombiniert oder nebeneinanderausgeübt werden.Trotzdem haben Öffentlichkeit, Politik und Arbeitsrechtnoch immer hauptsächlich das Normalarbeitsverhältnisim Auge, wenn es um Erwerbsarbeitgeht. Das ist sachlich nicht mehrgerechtfertigt angesichts der neuen Arbeitswelten,in der teilzeitlich, befristet, nur gelegentlich,mobil, flexibel, auf Abruf, dezentral,temporär, international, in der Nacht und amSonntag, an immer wieder neuen Arbeitsplätzenzu immer wieder anderen Arbeitszeiten,mit variablem und zunehmend leistungsorientiertemLohn, als free lancer oder in Scheinselbständigkeitgearbeitet wird.Flexibilisierung durch Auslagerungaus dem ArbeitsrechtDort wo den Vertragsparteien, insbesonderenatürlich den Arbeitgebenden, die arbeitsrechtlichenEinengungen der Gestaltungsfreiheitzu stark sind, wird zum Teil versucht, diesemZwang zu entgehen, indem die Leistungvon abhängiger Arbeit nicht mit einem Arbeitsvertrag,sondern im Rahmen eines fürSelbständigerwerbende typischen Dienstleistungsvertrags(insbesondere dem Auftrag,Werkvertrag und den Innominatkontrakten)vereinbart wird. Das ist dann problematisch,wenn die dienstleistende Person zum Dienstleistungsempfängerin ähnlicher oder gargleich starker Abhängigkeit steht wie Arbeitnehmende(so genannte Scheinselbständigkeit).Damit kann allein durch Wahl des Vertragstypusder gesetzliche Sozialschutz unterlaufenwerden, den der Gesetzgeber mit demErlass des Arbeitsrechts für Arbeitnehmendegarantieren wollte. Die Flexibilisierung abhängigerErwerbsarbeit durch Auslagerung ausdem Arbeitsvertrag in die selbständige Erwerbstätigkeitkann also einer Flucht aus demArbeitsrecht gleichkommen. Diese flexibilisiertenArbeitsformen sind auch anfälliger für vermehrteBerufsunfälle und vernachlässigten Gesundheitsschutz.2. Neue physische RisikenAufgrund des Einflusses von neuen Technologienund des Wandels der wirtschaftlichen, sozialenund demografischen Bedingungen istdie Arbeitsumgebung ständigen Veränderungenunterworfen. Mit diesem Wandel tretenneue Risiken auf, die im Folgenden kurz beleuchtetwerden und viel mit Arbeitsorganisationzu tun haben. Die zehn wichtigsten in einerErhebung herausgestellten neu auftretendenphysischen Risiken sind: Mangelnde körperlicheTätigkeit, Zusammentreffen vonVibrationen und ungünstigen Arbeitshaltungen,mangelndes Gefahrenbewusstsein bei Arbeitnehmendengruppenmit niedrigem sozialemStatus, die ungünstigen thermischen Arbeitsbedingungenausgesetzt sind, multifaktorielleRisiken, Zusammentreffen von Muskel-Skelett-Erkrankungen und psychosozialen Risikofaktoren,thermisches Unbehagen am Arbeitsplatz,Zusammentreffen von manuellerArbeit mit Vibrationen, Komplexität der neuenTechnologien, der Arbeitsprozesse und derMensch-Maschine-Schnittstellen, ungenügenderSchutz von Hochrisikogruppen gegen langandauernde Risiken und die allgemeine Zunahmeder Gefährdung durch ultravioletteStrahlen.Mangelnde körperliche TätigkeitAls Ursachen wurden erkannt: die zunehmendeVerwendung von Bildschirmgerätenund automatisierten Systemen, was ein langesSitzen am Arbeitsplatz zur Folge hat sowie dieZunahme der Zeit, die auf Dienstreisen sitzendverbracht wird. Arbeitsplätze, die ein langesStehen erforderlich machen, sind jedoch auchproblematisch. Die gesundheitlichen Auswirkungenumfassen Muskel-Skelett-Erkrankun g-en der oberen Gliedmassen und des Rückens,Krampfadern und Thrombosen der tief liegendenVenen, Fettleibigkeit und verschiedene Artenvon Krebs.Zusammentreffen vonMuskel-Skelett-Erkrankungen undpsychosozialen RisikofaktorenWie sich gezeigt hat, werden die Auswirkungenvon physischen Risikofaktoren durch ungünstigepsychosoziale Aspekte verstärkt, waszu einem Zunehmen der Inzidenz von Muskel-Skelett-Erkrankungen beiträgt. Die Fachliteraturbetont vor allem die Rolle von Bildschirmarbeit,Tätigkeit in Callcentern und im Gesundheitssektor.Die psychosozialen Faktoren, dieerwähnt wurden, sind zu hohe oder zu niedrigeAnforderungen am Arbeitsplatz, komplexe Aufgabenstellungen,starker Zeitdruck, geringerEntscheidungsspielraum, geringe Kontrolleüber die eigene Arbeit und unzureichendeUnterstützung durch die Kollegen, Arbeits platzunsicherheit und Mobbing.Komplexität der neuen Technologienund der Mensch-Maschine-SchnittstellenDie unangemessene Gestaltung von Arbeitsplätzen,wie z. B. eine schlechte ergonomischeKonzeption der Mensch-Maschine-Schnitt s-telle, erhöht den psychischen und emotionalenStress der Arbeitnehmenden und damit das Unfallrisikound das Auftreten von Fehlleistungen.SWISSMECHANIC <strong>11</strong>/<strong>2009</strong>45