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Tutti i colori del noir - Cineforum del Circolo

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Dall’alto in baso: la copertina del primonumero del Giallo Mondadori (1929) eun’immagine dello scrittore GiorgioScerbanenco.Il 1929 è l’anno in cui nascevano i Gialli Mondadori, cosìchiamati per via del colore della copertina che caratterizzavala collana e che, da quel momento, avrebbe contraddistintintoin Italia tutto un genere. A quel tempo si parlava di polizieschiin senso stretto, in quanto al centro dell’azione c’eranodei poliziotti. Il fascismo, però, imponeva dei condizionamentitali per cui i poliziotti italiani dovevano essere obbligatoriamentedescritti come più buoni dei loro colleghi americani.Ciò fece sì che il poliziesco italiano assumesse connotazionipiù di rompicapo che di vero e proprio noir. Con l’avventodell’autarchia, queste limitazioni si fecero ancor più rigide,con il divieto di tradurre qualsiasi poliziesco che arrivassedalle nazioni ostili: Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia.Addirittura nel 1941 si giunse al divieto di pubblicare gialli daparte del Ministero della Cultura Popolare, il famigerato“Minculpop”, poiché reputati diseducativi per i giovani. Tuttiquesti fattori hanno, di fatto, impedito la nascita di un verofilone noir italiano e, soprattutto, hanno portato, negli anni deldopoguerra, alla pubblicazione di una miriade di autori esteriper compensare il vuoto che si era venuto a creare con il divietodi pubblicazione dei polizieschi italiani.In questo clima di ostilità molti scrittori italiani furono obbligatia pubblicare le loro opere con pseudonimi americani. Fusolo verso la metà degli anni Sessanta che il poliziesco italianosi afferma e diventa un mezzo per raccontare il vero voltodella società italiana. È, infatti, del 1966 Venere privata, diGiorgio Scerbanenco, ambientato nella Milano del boom economico.È la storia di un medico favorevole all’eutanasia,radiato dall’ordine e condannato a tre anni di prigione.Quando ne uscirà, affronterà la società con spirito disincantatoma non corrotto.Da questo momento in poi le storie poliziesche italiane tenderannosempre di più a raccontare le storture della società, lacorruzione nella polizia e nel sistema politico.Parallelamente, a partire dagli anni Settanta, in Italia il cinemainizia a utilizzare storie che, più della letteratura, si avvicinanoper temi e ambientazioni al noir. Indagine su un cittadinoal di sopra di ogni sospetto ne è un esempio. Film del1970 realizzato dal regista Elio Petri insieme allo sceneggiatoreUgo Pirro, dove un commissario assassino conta sull’impunitàche gli deriva dal proprio ruolo. Nel film di Petri, quelloche conta è la forte critica alla società e al livello di corruzionedelle istituzioni.Sarà negli anni ’80, soprattutto grazie a due autori, che la narrativanoir italiana assume una sua vera e propria fisionomia.Sergio Altieri, noto con lo pseudonimo di Alan D. Altieri, nel1981 pubblica Città oscura, vero thriller ambientato, però, inuna Los Angeles da incubo e Furio Colombo, noto giornalistache, con lo pseudonimo di Marc Saudade, realizza tre opereestremamente crude e intrise di cinismo, Bersagli mobili(1984), L’ambasciatore di Panama (1985), El Centro (1987).Con gli anni, poi, la letteratura poliziesca e noir in Italia ha12

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