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Tutti i colori del noir - Cineforum del Circolo

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James Ellroy (1948)La stessa società malata descritta da Jim Thompson sarà raccontata anni dopo da James Ellroy, anche se,in questo caso, l’ambientazione delle storie è quella della grande metropoli e la narrazione assume, spesso,la forma della cronaca nera. Un mezzo, questo, che Ellroy utilizza per descrivere il degrado degliambienti polizieschi e malavitosi, per scavare nel torbido dell’animo umano e raccontare una società malatae in declino.La vita di Ellroy, dissipata per anni fra alcol, droga, furti e violenza, fu segnata da un avvenimento luttuosoe drammatico: l’omicidio della madre, avvenuto quando lo scrittore aveva circa 10 anni. Un casorimasto irrisolto che Ellroy utilizzò per scrivere I miei luoghi oscuri, un’indagine alla ricerca della veritàsull’uccisione della madre.Il legame di Ellroy e il cinema è molto stretto. Da due suoi romanzi sono stati tratti altrettanti film: L.A.Confidential (Curtis Hanson, 1997) e The Black Dahlia (Brian De Palma (2006). Ma, soprattutto, Ellroyutilizza il cinema descrivendo il mondo dorato e cinico di Hollywood e inserendo, fra i suoi personaggi,attori e attrici veri o immaginari.James M. Cain (1892-1977)Dell’opera di Cain, giornalista e scrittore, è noto, soprattutto, Il postino suona sempre due volte, romanzonoir scritto nel 1934 che gli valse il successo dopo alcune opere passate nell’anonimato. È la vicenda, narratain maniera magistrale, di una passione travolgente, nella quale un uomo e una donna bruciano le loroesistenze inoltrandosi sempre più in una torbida storia d’amore e di morte.Da questo romanzo furono tratte quattro versioni cinematografiche. La prima, Le dernier tournant, è del1939 ed è firmata dal regista francese Pierre Chenal. Interpretata da Michel Simon, Fernand Gravey eCorinne Luchaire, ebbe alcuni problemi con la censura e poi, nel 1940, nella Francia occupata dai nazisti,ritirata dalla circolazione.La versione francese era comunque nota al giovane Luchino Visconti, già assistente di Jean Renoir, dalquale ebbe una copia in francese del romanzo di Cain allora vietato in Italia dal regime fascista. Il giovaneVisconti decise quindi di ridurre il romanzo americano in film. Nel 1943 realizza, insieme a GiuseppeDe Santis, Ossessione, trasferendo l’azione nel delta del Po. Una storia d’amore e di morte interpretata daMassimo Girotti e Clara Calamai i due amanti e da Juan De Landa il marito della donna che viene uccisodalla coppia.Ma il vero protagonista di Ossessione è il paesaggio, sono i luoghiin cui è ambientata la vicenda: “una provincia italianaimpregnata di fascismo invisibile, immersa in un silenzio eterno,dove anche la violenza e il lavoro hanno le forme evanescentie distanti di un sogno: una terra dove viaggiare e restare,partire e tornare sono la stessa cosa” (S. Bernardi:Prigionieri del paesaggio. Sfondi e volti di “Ossessione”, inBianco&Nero, marzo-aprile 1999). Vi è, nel film, uncontrasto violento fra i toni cupi, torbidiLocandine dei film tratti dal più famosoromanzo di James M. Cain: Il postinosuona sempre due volte.17

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