tono sui dettagli degli orari e polemizzano sul pagamento del pedaggio. Le idiosincrasie e le peculiarità delMinnesota, fortemente influenzato dalla cultura scandinava, sono tratteggiate con minuscoli dettagli, sirespirano l’aria e l’atmosfera delle stanze, anche grazie a una scenografia curatissima (di Rick Heinrichs)e alle musiche (di Carter Burwell) basate su temi popolari nordici. Gli accenti, la parlata economica, asciutta,le maniere educate e distaccate di matrice nordeuropea fanno apparire i personaggi verosimili ed evitanodi farli cadere nella caricatura.Alla fine tutti pagano il contrappasso della propria avidità: Wade vuole consegnare i soldi di persona emuore, Jerry e Gaear vengono arrestati, Carl è ucciso da Gaear perché vuole tenersi l’auto. Solo Marge eNorm potranno continuare con le loro vite, in attesa del figlio. Il delitto non paga, ma soprattutto non ci sipuò fidare di nessuno: tuo marito ti fa rapire, il tuo socio ti uccide, un vecchio amico ti contatta con unascusa innocente ma ha in mente altro, e i registi di un film? Quelli, poi: ti presentano una storia come veraquando non lo è. Allora che mondo è, questo, dove non puoi credere a colleghi, parenti e amici? In chemondo viviamo se non possiamo più fidarci neanche delle immagini di un film, della parola dei registi?Davide De Lucca, www.ondacinema.itCieli lattescenti, sconfinate distese di neve, gelo, nebbie candide, paesaggi piatti immensamente bianchi: ilGrande Inverno americano è l’invenzione figurativa bellissima di Fargo di Joel Coen. Altre immagini straordinarie:un gangster che tentando di triturare il cadavere del suo compagno nella macchina per fare lasegatura arrossa la neve d’una pioggia di sangue; un capo della polizia che è una donna incinta di almenosette mesi (la brava Frances McDormand, moglie di Joel Coen, che scherza: «Da dodici anni vado a lettocol regista ed è la prima volta che mi dà una bella parte»). Bersaglio centrato e comune a molti altri filmdel festival: i soldi, l’avidità di soldi, quel sogno o bisogno dei soldi che oggi rende cosi facilmente criminalile persone «per bene», come la cronaca registra ogni giorno. I fratelli Coen (Joel regista, Ethan produttore,insieme sceneggiatori) hanno fatto il primo film della loro storia ispirato alla realtà, a un episodioaccaduto nel 1987 nel Minnesota, a Minneapolis dove sono nati e cresciuti (anche loro, quarantenni, comeAltman settantenne tornano al paese natale): un venditore d’automobili strangolato dai debiti progetta dirapire la propria moglie e di chiedere un riscatto al ricco padre di lei; assolda allo scopo due piccoli delinquentiinetti e quasi pazzi, Steve Buscemi, Peter Stormare; il piano non funziona affatto, tutto va storto,tutto si disfa nel caos, nel delitto, nella morte. A Fargo, nel North Dakota, il protagonista tratta coi delinquentiil sequestro della moglie, segnando il proprio passaggio apparentemente così agevole e facile allacriminalità: William H. Macy è l’ottimo interprete del personaggio, un uomo come se ne conoscono tanti,assediato dalla mancanza di soldi, frustrato, ansioso, umiliato e spaventato all’idea di venir ancora mortificato,che cerca disperatamente di rendersi simpatico con i sorrisi, la cordialità e i «no problem» del venditore.Ma tutto è bello nel film molto riuscito: il rapimento confuso e poi l’abbandono della rapita, buttatasul pavimento come un cane schiacciato sull’autostrada; le esplosioni di violenza, il gangster ferito checerca di tamponare il sangue con la carta igienica, le uccisioni a colpi di pala in testa, l’avarizia del ricco,le facce dei vinti, lo sguardo affettuoso e spietato dei Coen sulla gente normale.Lietta Tornabuoni, La Stampa, 15 maggio 1996I fratelli Coen raccontano la storia di un caso di omicidio secondo la loro inimitabile angolazione, arricchendolacon buffe osservazioni sugli abitanti del Minnesota e finendo col realizzare una commedia assolutamentedisarmante! La McDormand è formidabile nei panni di una poliziotta efficiente (e incinta) conmolti omicidi fra le mani; Macy è altrettanto bravo in quelli di un intrallazzatore da due soldi che cerca dimantenere il sangue freddo quando si ritrova invischiato fino al collo in una serie di delitti. E che belle lemusiche di sottofondo! Vincitore dell’Oscar per la migliore sceneggiatura (Joel ed Ethan Coen) e la miglioreattrice (McDormand).Leonard Maltin. Guida ai film31
I REGISTIJoel e Ethan Coen, i due fratelli nati aMinneapolis rispettivamente nel 1954 e nel1957, sono registi, sceneggiatori e produttori,spesso scambiandosi i compiti e realizzandoprodotti assolutamente omogenei equindi, di fatto, rendendo inutile qualsiasidistinzione dei ruoli.Il loro primo lungometraggio è del 1984:Blood Simple - Sangue facile, un noir cheprende spunto dalla lezione di Hitchcock eWelles. Del 1987 è il loro secondo film,Arizona Junior, commedia grottesca, scoppiettantee divertente.Nel 1990 realizzano il loro terzo lungometraggio, Crocevia della morte, un gangster-movie violento e gelidonel quale viene affrontato il tema dell’intreccio fra politica, affari e criminalità organizzata. È una dellevette più alte della prima parte della carriera dei Coen. Altezze che torneranno a raggiungere nel 1996 conFargo, ambientato nella loro città natale, Minneapolis, con il quale trionfano al Festival del cinema diCannes. Il film è un crudo affresco della provincia americana e, scardinando gli stereotipi del noir chevuole ambientazioni cupe e, spesso notturne, viene giato in un paesaggio innevato, dove il candore dell’ambienteesterno fra da contrappeso, rimarcandolo ancora di più, al nero dell’animo umano. I Coen tornanodietro la macchina da presa nel 1998, con Il grande Lebowski, dove il protagonista, interpretato daun ottimo Jeff Bridges, è un acuto osservatore del degrado morale della società contemporanea.Joel e Ethan recuperano i temi del noir classico nel 2001 con L’uomo che non c’era, raffinato bianco e nerocon Billy Bob Thornton nella parte di un laconico barbiere condannato alla pena capitale per un omicidiomai commesso, tornando al noir moderno con il violento e crudo Non è un paese per vecchi (2007), doveuna catena di omicidi commessi da un serial killer (Javier Bardem) non potrà essere arginata neanche daun vecchio e coscienzioso sceriffo (Tommy Lee Jones).In molti dei loro film recita parti da protagonista Frances McDormand, attrice e moglie di Joel Coen. LaMc Dormand presente sin dal primo film dei fratelli, ha vinto l’Oscar come miglior attrice protagonista conFargo, dopo aver già ottenuto l’ambita statuetta come miglior attrice non protagonista per MississippiBurnig, pellicola del 1998 di Alan Parker.FILMOGRAFIABlood Simple - Sangue facile (Blood Simple) (1984)Arizona Junior (Raising Arizona) (1987)Crocevia della morte (Miller's Crossing) (1990)Barton Fink - È successo a Hollywood (Barton Fink) (1991)Mister Hula Hoop (The Hudsucker Proxy) (1994)Fargo (1996)Il grande Lebowski (The Big Lebowski) (1998)Fratello, dove sei? (O Brother, Where Art Thou?) (2000)L'uomo che non c'era (The Man Who Wasn't There) (2001)Prima ti sposo, poi ti rovino (Intolerable Cruelty) (2003)Ladykillers (The Ladykillers) (2004)Non è un paese per vecchi (No Country for Old Men) (2007)Burn After Reading - A prova di spia (Burn After Reading) (2008)A Serious Man (2009)Il Grinta (True Grit) (2010)Suburbicon (2012)32