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Tutti i colori del noir - Cineforum del Circolo

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altro uomo, nuovamente inetto, fallito, inaffidabile, che tenta di circuire goffamente Marge, viene respintocon educazione, e si rivelerà un debole frignone e bugiardo. L’innocenza di Marge è solo relativa: intendeil pericolo e la corruzione quando ci si trova di fronte.Secondo Aristotele, le persone prive di vergogna non sono in grado di instaurare relazioni come amore eamicizia. La vergogna è il dolore dell’aver commesso qualcosa che ci discrediti, soprattutto agli occhi dicoloro che riteniamo moralmente importanti. Le persone eccellenti hanno il senso della vergogna; altriinvece non la provano del tutto e non sanno riconoscere il proprio operato come sbagliato; altri, infine,sono mossi da passioni forti (rabbia, odio, avidità) che discernono, ma non riescono a controllare. Margeè un modello di eccellenza: è attenta e discreta nel rimproverare gli altri (correggere l’errore di un collega,allontanare il vecchio compagno di scuola, ammonire il marito di non essere troppo avido se non ha ricevutoil primo premio a un concorso, sparare a Gaear su una gamba e redarguirlo), non solo per il suo essereMinnesota nice, ma perché ha introiettata la misura della vergogna, rispetta gli altri, ed è quindi la solaad avere un amore sincero e incondizionato, non utilitaristico. Chi invece non è neppure in grado di avereuna conversazione è Gaear («Would it kill you to say something?», gli chiede Carl), che si muove solo persoddisfare i propri appetiti più bassi (i soldi, il pancake, il sesso con le prostitute), e non è in grado di rispettarenessuna legge civile o etica. Jerry, infine, è la terza via indicata da Aristotele: è un subdolo bugiardonel vendere auto («A bold-face liar» lo definisce un cliente truffato), e non prova rimorsi; vuole evitarequella che sente come una pubblica umiliazione (la povertà) e per questo mette in moto un atto aberrantedi cui distingue l’errore, ma non può fermare. Si nasconde dietro finti sorrisi infingardi (riflessi incondizionati)anche quando parla col figlio, ha attacchi di ira sempre più soffocati, è ridicolo quando cerca iltono giusto per comunicare la notizia del rapimento al suocero, e raggiunge il culmine del patetico mentreviene arrestato in mutande. Scotty (Tony Denman), il figlio adolescente, maschio non ancora corrotto eunico realmente in ansia per le sorti della madre (Wade è più concentrato sul prezzo del riscatto), ci permettedi misurare le colpe degli adulti che lo circondano.Joel e Ethan Coen amano giocare con generi e codici narrativi, in particolare quelli del noir, che qui, comedetto, si combina con la commedia. Commedia sull’evasione dalla routine, sui confini a cui può spingersil’uomo nel cercare di cambiare la propria vita, generando invece discrasie, caos, dolore. L’umorismo nascedall’osservazione delle azioni compiute per pura disperazione e mero interesse. La violenza diventa farsae l’imprevedibilità norma. I personaggi evadono gli schemi classici: una poliziotta di provincia incintaindaga su crimini efferati, i cattivi non sono geni del male, ma stupidi e impreparati, perché così succedenella realtà. I Coen sviscerano stereotipi regionali di una fetta di America, sineddoche della cultura americanae per esteso della condizione umana, con elementi di verosimiglianza culturale e idiomatica, e satirasociale.La verosimiglianza, allora. Con Fargo - Oscar come miglior sceneggiatura - i Coen compiono un veroesperimento di semantica. Una didascalia all’inizio presenta i fatti come realmente accaduti. Ma lo spuntodi cronaca è solo parziale, il resto è pura finzione. Una sfida alla credulità dello spettatore, che si trovaimmerso negli stereotipi della cultura del Minnesota in modo quasi sociologico, e vede contrapporsi il realismodei luoghi e del modo di parlare (è stato assunto un trainer per l’accento) a una storia assurda. Com’èpossibile che tutto questo sia successo e io non ne abbia mai sentito parlare? La dicitura vuole evitare cheil film venga visto come un thriller ordinario: è una sfida ai codici della verosimiglianza, confonde realtàe finzione. Si sa, spesso storie realmente accadute possono sembrare più incredibili di quelle inventate, eallora la riflessione per esteso comprende la plausibilità stessa del cinema e dei media: dovrei fidarmi diquello che un regista mi fa vedere? Lo spettatore è il solo ad avere un punto di vista esterno sulla vicenda,è il solo a poter rispondere al quesito di Marge e a trarre le conclusioni sul perché ci spinga a tanto squisitamenteper avidità.Lo humor nero smaschera le incongruenze e i contrasti del quotidiano attraverso il paradosso. Lo spargimentodi sangue gratuito non è solo ironico e provocatorio, ma evidenzia lo iato tra vero e falso. La mdpè il più possibile distaccata, non cerca effetti drammatici, con la sola concessione delle geometrie di oggettie persone in contrasto sugli sfondi bianchi. Un realistico spaccato di cultura americana viene messo inscena per setacciare la frattura tra credibile e incredibile, reportage e fiction, verità e menzogna. I criminalifanno cose «comuni»: litigano per mangiare il pancake, guardano soap opera alla tv, si servono di espressioniricorrenti, si mettono il cappello prima di uscire per ammazzare a sprangate il proprio collega, discu-30

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