Lavoro/previdenzaGrecia, la crisi si è abbattuta sui mediciLa scelta di fronte alla quale molti medici greci si trovano a causa della crisieconomica: andare all’estero o restare disoccupati. I numeri sono impietosi:dal 2010 quattro mila dottori sono espatriatidi Cristina Artoni“È la prima volta nella storia che si realizzaun’emigrazione così massiccia dipersonale specializzato”. L’allarme lolancia Giorgos Patoulis, (nella fotoaccanto) presidente dell’Associazionedei medici di Atene (Isa), l’equivalentedell’Ordinedei medici, difronte ai dati sul fenomenoche in Grecia colpisce inprimis il settore della sanità.I tagli e le politiche di aggiustamentostanno obbligando centinaia di medici a lasciareil Paese. Un trend che negli ultimi tempi è in ulterioreaumento: nei primi tre mesi di quest’anno il numeroIn passato i medici andavanoall’estero per studiareora invece devono trasferirsiper guadagnarsi da viveredi dottori che si è trasferito all’estero per lavoro è di2,5 volte superiore rispetto allo stesso periodo del 2012.L’Associazione dei medici di Atene, che ha pubblicatoun dossier su questa deriva, ha rilevato che dal 2010sono 4mila i medici che hanno lasciato il Paese conla speranza di trovare un impiego o per completareuna specializzazione all’estero.Di questi 4mila, 1.808 lavoravanoad Atene. Mentre prima il fenomenocoinvolgeva soprattutto igiovani neolaureati che decidevanodi completare la propria preparazionein scuole di specializzazione, ora ad abbandonareil Paese sono professionisti, come ginecologi,cardiologi e pediatri già formati.14Il Giornale della Previdenza 5 – 2013
Lavoro/previdenza“I medici in Grecia si trovano algiorno d’oggi di fronte a due opzioni:la disoccupazione o l’emigrazione– dice al Giornale dellaprevidenza Giorgos Patoulis –.Qui un medico su tre è disoccupato,considerati i tagli del personalesia nelle grandi città sia nelleisole. La crisi finanziaria e la mancanzadi pianificazione del settoresanità ci ha condotto a questo vicolocieco. In passato i medici andavanoall’estero per studiare.Ora invece devono trasferirsi perguadagnarsi da vivere, mentre quinel Paese la salute dei cittadinipeggiora ogni giorno che passa”.Per i medici la prima destinazioneè la Germania, soprattutto perchéa Berlino e dintorni negli ultimi annisi sono liberatipostinegliospedalidopo chemolti professionisti hannoscelto la Svizzera, che offre stipendimigliori. Seconda meta è il Regno Unito, seguonol’Arabia Saudita, Dubai e Qatar, dove i medici grecisono ben accolti grazie della solida fama della facoltàdi medicina di Atene, giudicata positivamente all’estero.Per chi decide di rimanere in Grecia, il quadro è fosco.“Lavoro all’ospedale nel reparto cardiologia – raccontaPer ripianare il debito si sono registrati taglidel budget destinato alla salute,tagli di personalee una grave carenza di medicinaliAvevano messo i loro soldi inquella che sembrava la formadi investimento più sicura almondo e invece hanno perso oltre 10miliardi di euro. È quanto accaduto aglienti di previdenza pubblici greci, cheavevano comprato titoli di Stato del loroPaese per un valore di 23,7 miliardi dieuro. Dopo la ristrutturazione del debitopubblico decisa dal governo diAtene, il valore di questi titoli è invecesceso a soli 13 miliardi di euro. Per evitareil fallimento della Grecia, infatti, icreditori dello Stato hanno dovuto accettareun’operazione di scambio cheha comportato una perdita del 53,5 percento del valore nominale del capitaleinvestito (e si calcola che, in terminireali, la perdita sia stata addirittura del74 per cento).Cifre diverse che sono comunque accomunateda un’unica sostanza:“Questi numeri mostrano che nessuninvestimento, neanche l’acquisto diIrene Kalama, medico presso l’ospedale Aghios Pavlosdi Salonicco – guadagno circa 1.300 euro al mese.Prima della crisi riuscivo a raggiungere con gli straordinarii 2.400. Ora ci hanno tolto anche la tredicesima.Ma i prezzi e il costo della vita resta alle stelle. Per l’affittodel mio appartamento pago 550 euro. Non ha piùsenso per me continuare a vivere qui”.Per ripianare il debito l’offerta di servizi sanitari in Greciaè stata drasticamente tagliata, toccando il -40 percento. Ai tagli del budget destinato alla salute seguonotagli di personale e grave carenza di medicinali.La situazione è drammatica per i cittadini greci consideratidisoccupati a lungo termine, perchè oltre allostato di indigenza si unisce l’assenza di un’assicurazionesanitaria: una realtà in cui sono sprofondati circa1,2 milioni di persone. Dallo scorso anno inoltre i cittadinidevono pagare cinque euro per qualsiasi tipo diconsultazione in un ospedale pubblico. Sempre unmaggior numero di greci si rivolge alle strutture createdalle Ong e indirizzate negli anni scorsi ad assisteregli immigrati che arrivavano nelPaese.“Per un pensionato che ricevemensilmente 350 euro, pagarecinque euro a prestazione èmoltissimo – sottolinea NathalieSimonnot, una delle responsabilidell’Ong Médecins du Monde – soprattuttoquando un anziano ha bisogno di sottoporsi spessoa dei controlli. Inoltre i medici chiedono ai pazienti dipremunirsi di siringhe e garze per le medicazioni perchéil materiale ormai scarseggia nelle strutture ospedaliere”.nIL CROLLO DEI FONDI PENSIONE GRECItitoli di Stato, può essere definito sicuroal cento per cento” - commentaPierluigi Curti, dirigente del Servizioinvestimenti finanziari della FondazioneEnpam.“L’unica assicurazione contro le perditeè la diversificazione - aggiunge Curti -.Per questo l’Enpam ha ripartito il suopatrimonio non solo in titoli di Statoitaliani, ma anche in azioni e obbligazionie altre forme di investimento indiverse parti del mondo”.5 – 2013 Il Giornale della Previdenza 15