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GIOVANI NUOVE TECNOLOGIE MODELLI ORGANIZZATIVI

Previdenza - Enpam

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VolontariatoAnche dietro l’angoloc’è qualcuno che ha bisognoMedici volontari al lavoro.Quando si parla di medici volontariil pensiero va a queiPaesi dove l’esistenza è appesaa un filo. Un filo fatto di tantepersone, tra i quali i dottori, che mettonoa disposizione se stessi in favoredel prossimo. Ma a sentire FaustinoBoioli, presidente dell’Associazionemedici volontari, “per aiutareil prossimo non c’è bisogno di copriregrosse distanze: nelle nostremetropoli è sufficiente girare l’angoloper incappare in situazioni di emergenza”.Il dottor Boioli è un medicoin pensione che è nato e vive a Milano.E’ stato il primario di radiologiadell’ospedale Fatebenefratelli equando è arrivato il momento di godersiil meritato riposo ha capito cheMedici volontari che operano a Milano: tra i loro pazientici sono barboni, anziani soli, irregolari e nomadi. Tante storiedi diseredati come quella di un giovane alcolista senza gambemedico era e medico sarebbe semprestato. “Così – racconta Boioli -insieme a un gruppo di colleghi decisidi fare il volontario. Il primopasso fu la costituzione, nel’99, di un’associazione nataquale sezione italiana dellafrancese ‘Médécins dumonde’. Pochi anni dopo, nel2005, l’associazione si reseautonoma e assunse il nomedi ‘Medici volontari italiani’.Oggi i nostri pazienti sono personeche vivono a Milano eche, per ragioni diverse, nonsi sottopongono alle cure: immigratiirregolari, barboni, anzianisoli, alcolisti, nomadi”. Per affrontareal meglio le varie emergenzel’associazione sta attivando un ambulatorioin Via Padova, in una zonadel capoluogo lombardo dove sonorappresentate molte etnie. “Il restodell’attività – sottolinea Boioli - vienesvolta in strada grazie all’impiego didue unità mobili. Una è impegnatatutte le sere dei giorni feriali nell’areadella Stazione centrale: grazie a questoambulatorio nel 2012 abbiamoeseguito complessivamente 1.660visite. L’altro centro mobile opera ilsabato, giorno di maggior afflussodi pazienti: in questo ambulatoriosolo lo scorso anno abbiamo visitatooltre mille persone”.Quando parla di volontariato il dottorBoioli è un fiume in piena e sedi Carlo Cioccigli si chiede di raccontare un episodione ha cento: “Tra le tante storiericordo il caso di un giovane rumenodedito all’alcol che avevaperso le gambe in un incidente ferroviario.Ci mettemmo in moto e gliprocurammo due protesi su misurae un ‘lavoretto’ sufficiente per i bisogniquotidiani. Improvvisamentedel ragazzo non si seppe più nulla,sembrava essere svanito in quellazona d’ombra dalla quale, faticosamente,eravamo riusciti a strapparlo.Solo più tardi venimmo a sapereche era rientrato in Romaniasenza le protesi: le aveva vendutenon si sa bene in cambio di cosa”.Tempo sprecato? Tanta fatica perniente? Boioli non ha dubbi: “Il volontariatoè un’attività da svolgeresenza attendersi atti di riconoscenza:noi non ci arrendiamo e guardiamosempre avanti”.Per la cronaca, l’Associazione medicivolontari nel tempo ha anche rivoltolo sguardo lontano da casa. InMadagascar è stata realizzata unastruttura nella quale un gruppo dioculisti, solo nel 2012, hanno visitatoquasi ottocento pazienti. NelRwanda, poi, è stato attivato un‘Centre de Santé’. nMEDICI VOLONTARI ITALIANI - OnlusVia Padova 104, MilanoTel. 02 36755134/135, fax 02 99987184posta@medicivolontaritaliani.orgwww.medicivolontaritaliani.org64Il Giornale della Previdenza 5 – 2013

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