La luce dietro le sbarre
Numero 24 - Scuola di Giornalismo - Università degli Studi di Salerno
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6 Domenica 3 maggio 2009PRIMO PIANO<br />
L’evasione scolastica supera la media naziona<strong>le</strong><br />
Dispersione scolastica: piaga socia<strong>le</strong><br />
che diventa storia di infanzia<br />
negata. I dati parlano chiaro: il fenomeno<br />
in Campania è pari al<br />
15%, un valore più alto della media<br />
naziona<strong>le</strong> che si attesta sul 14,2%.<br />
Un prob<strong>le</strong>ma che si manifesta in<br />
alcune zone con maggiore intensità,<br />
mentre altre possono essere<br />
considerate del<strong>le</strong> vere e proprie<br />
zone di eccel<strong>le</strong>nza, dove il tasso<br />
supera di poco l’8%. Avellino e<br />
Benevento risultano tra <strong>le</strong> province<br />
del Mezzogiorno meno colpite<br />
dalla “desertificazione” nella scuola.<br />
Stesso discorso per Sa<strong>le</strong>rno, dove<br />
gli indici superano di poco il<br />
10%. Nel Casertano, invece, <strong>le</strong> percentuali<br />
mostrano una situazione<br />
disomogenea, in cui esistono distretti<br />
scolastici virtuosi che convivono<br />
con zone in cui l’abbandono<br />
raggiunge valori molto e<strong>le</strong>vati.<br />
A questi risultati positivi si contrappone<br />
l’analisi effettuata a Napoli,<br />
che fa segnare un preoccupante<br />
16%: un indicatore che supera<br />
di quasi due punti percentuali<br />
la media registrata nel nostro<br />
Paese. All’ombra del Vesuvio, i<br />
Troppi banchi vuoti<br />
Campania sconfitta<br />
Segnali positivi ma il fenomeno resta preoccupante<br />
potenziali studenti fuggono, o sono<br />
costretti a farlo, dal<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong>. <strong>La</strong><br />
fotografia buia rappresenta un e-<br />
sercito di ragazzi che lavorano, in<br />
nero, come garzoni nei bar. Alcuni<br />
giovani portano la spesa del fruttivendolo<br />
nel<strong>le</strong> case dei clienti. Molti<br />
non hanno neppure un lavoro:<br />
sono bambini che trascorrono<br />
semplicemente <strong>le</strong> proprie giornate<br />
in strada.<br />
Sono ado<strong>le</strong>scenti strappati alla loro<br />
vita, portati via dal contesto i-<br />
dea<strong>le</strong> alla loro crescita. Una scelta<br />
molte volte obbligata per <strong>le</strong> precarie<br />
condizioni familiari: bambini<br />
che diventano adulti per sopperire<br />
alla mancata presenza di una<br />
mamma o un papà. Bambini che<br />
sono contemporaneamente lavoratori<br />
e genitori. Solo nel mese di<br />
febbraio sono centocinquanta i genitori<br />
denunciati per non aver<br />
mandato i propri figli a scuola, abbandonandoli<br />
così a se stessi.<br />
Oggi però il tasso della dispersione<br />
scolastica non viene calcolato<br />
solo utilizzando i dati del<strong>le</strong> frequenze<br />
irregolari. Infatti gli indicatori,<br />
utilizzati per determinare il<br />
fenomeno, si ottengono considerando<br />
una comp<strong>le</strong>ssità di variabili<br />
sociali come <strong>le</strong> bocciature e la percentua<strong>le</strong><br />
dei giovani che lasciano<br />
prematuramente gli studi (eliminando<br />
dall’analisi gli allievi trasferiti<br />
in altri istituti). Psicologi e docenti<br />
vedono il tasso di ripetenza<br />
come un deterrente allo studio,<br />
che favorisce la fuga degli studenti<br />
dal loro habitat natura<strong>le</strong>. Troppo<br />
spesso però, si incolpano solo gli<br />
studenti, dimenticando che i ragazzi<br />
in difficoltà con gli studi vengono<br />
orientati a percorsi formativi<br />
senza effettuare un’accurata verifica<br />
dei loro reali interessi e del<strong>le</strong> loro<br />
inclinazioni. <strong>La</strong> preoccupazione<br />
aumenta considerando che molti<br />
dei giovani che “fanno filone” possano<br />
finire nel<strong>le</strong> grinfie della criminalità<br />
organizzata.<br />
Il prob<strong>le</strong>ma della dispersione scolastica,<br />
sempre attua<strong>le</strong>, è però in<br />
calo costante secondo il ministero<br />
dell’Istruzione, ma non si può e<br />
non si deve abbassare la guardia:<br />
l’istituzione scuola deve essere il<br />
mondo in cui preservare i ragazzi<br />
dai pericoli della strada. Un onere<br />
che non può essere affidato solo<br />
agli insegnanti, ma c’è bisogno di<br />
progetti articolati, in cui la presa in<br />
carico dello studente avvenga a più<br />
livelli, con responsabilità diversificate:<br />
partendo dalla famiglia e arrivando<br />
al volontariato, passando<br />
per il privato socia<strong>le</strong>.<br />
L’obiettivo, come previsto dal<br />
Consiglio di Lisbona, è la riduzione<br />
al 10% del tasso di abbandono<br />
prematuro.<br />
Pagina a cura di<br />
SANTO IANNÒ<br />
RAFFAELE PELLEGRINO<br />
LA REFERENTE REGIONALE<br />
«Più interventi coordinati»<br />
Nuovi percorsi formativi per gli studenti a rischio<br />
I NUMERI DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA<br />
Il tasso della dispersione scolastica al di<br />
sotto del 10% entro il 2010. È questo l’obiettivo<br />
fissato dal Consiglio di Lisbona.<br />
Un traguardo che per l’Italia, e la<br />
Campania in particolare, sembra essere<br />
ancora lontano. <strong>La</strong> preside Idato, referente<br />
dell’Ufficio Scolastico Regiona<strong>le</strong>, traccia<br />
un quadro preoccupante della situazione:<br />
«<strong>La</strong> provincia di Napoli ha un tasso<br />
comp<strong>le</strong>ssivo di abbandono pari al 16%,<br />
maggiore di quasi due punti rispetto alla<br />
media naziona<strong>le</strong>». Un dato che, a causa<br />
della enorme densità di popolazione nel<br />
capoluogo, condiziona negativamente<br />
l’indice dell’intera regione, mascherando<br />
la presenza di zone di eccel<strong>le</strong>nza come<br />
Benevento e Avellino.<br />
<strong>La</strong> lotta al fenomeno incontra <strong>le</strong> sue maggiori<br />
difficoltà per la scarsa coordinazione<br />
tra gli enti de<strong>le</strong>gati al monitoraggio: «Esistono<br />
osservatori regionali, provinciali e<br />
comunali che dovrebbero collaborare, ma<br />
molto spesso <strong>le</strong> attività sono tra loro<br />
scoordinate. Anche la collaborazione con<br />
<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> e i Tribunali dei minori è insufficiente».<br />
Con il progetto “percorsi alternativi<br />
sperimentali” la Regione mira al reintegro<br />
di quei giovani che finiscono fuori<br />
dal circuito scolastico. «L’iniziativa, partita<br />
nel 2007, propone agli studenti iter formativi<br />
diversi da quelli tradizionali. Si<br />
tratta di percorsi di istruzione e formazione<br />
professiona<strong>le</strong>, di durata bienna<strong>le</strong>,<br />
svolti direttamente in aziende che operano<br />
nei settori agroalimentare, del turismo<br />
e dell’e<strong>le</strong>ttronica».<br />
Al termine dei due anni i ragazzi conseguono<br />
una qualifica regiona<strong>le</strong> di primo<br />
livello, che permette l’ingresso nel mercato<br />
del lavoro o il proseguimento degli studi<br />
con il progetto “offerta formativa integrata<br />
sperimenta<strong>le</strong>”, un ulteriore anno con<br />
cui si ottiene una qualifica di secondo livello.<br />
Questo titolo permette anche il rientro<br />
nei percorsi didattici classici con la<br />
possibilità di conseguire il diploma.<br />
AVELLINO<br />
<strong>La</strong> provincia<br />
più virtuosa<br />
BENEVENTO<br />
Abbandoni<br />
quasi nulli<br />
CASERTA<br />
Un territorio<br />
diviso a metà<br />
NAPOLI<br />
Fanalino<br />
di coda<br />
SALERNO<br />
L’obiettivo<br />
è vicino<br />
<strong>La</strong> provincia<br />
di Avellino risulta<br />
tra <strong>le</strong><br />
meno colpite<br />
della Campania<br />
e dell’intero<br />
Sud Italia<br />
dal fenomeno<br />
della dispersione<br />
scolastica. Nell’ultimo anno<br />
il tasso di abbandono è stato<br />
dello 0,06% nella scuola primaria,<br />
dello 0,07% nella se-condaria<br />
di 1° grado e del 2,04% in<br />
quella di 2° grado, per un tota<strong>le</strong><br />
pari allo 0,72%. Leggermente più<br />
cospicuo il numero dei non<br />
ammessi all’anno successivo: lo<br />
0,04% nella primaria, lo 0,46%<br />
nella secondaria di 1° grado e il<br />
6,36% nella secondaria di 2°<br />
grado. A incidere soprattutto il<br />
tasso di bocciature negli istituti<br />
professionali (12,50%). Il tasso<br />
comp<strong>le</strong>ssivo di dispersione nella<br />
scuola superiore, tenente conto di<br />
abbandoni e bocciature, è quindi<br />
pari all’8,40%.<br />
Anche la provincia<br />
Sannita,<br />
come quella<br />
Irpina, rappresenta<br />
un’ “oasi<br />
felice” nello<br />
scenario scolastico<br />
della<br />
Campania e<br />
del Mezzogiorno. Il tasso di abbandono,<br />
praticamente nullo nella<br />
scuola primaria e in quella secondaria<br />
di 1° grado (rispettivamente<br />
0,01% e 0,06%), resta comunque<br />
basso nella secondaria di<br />
2° grado, fermandosi appena all’1,11%,<br />
record positivo della regione.<br />
I non promossi, che ammontano<br />
allo 0,08% al<strong>le</strong> e<strong>le</strong>mentari<br />
e allo 0,38% al<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> medie,<br />
raggiungono il 7,45% al<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong><br />
superiori. Anche qui a incidere<br />
maggiormente è la percentua<strong>le</strong> di<br />
non promossi negli istituti professionali<br />
(14,54%). Il tasso comp<strong>le</strong>ssivo<br />
parla di una dispersione<br />
nel<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> secondarie di 2° grado<br />
pari all’8,57%.<br />
<strong>La</strong> provincia<br />
di Caserta si<br />
presenta molto<br />
eterogenea<br />
dal punto di<br />
vista della dispersione.<br />
I dati dei diversi<br />
distretti<br />
scolastici parlano di un’area nord<br />
della provincia molto virtuosa, a<br />
fronte di un’area sud con punte<br />
eccezionali di abbandono. Se anche<br />
qui gli abbandoni nella scuola<br />
e<strong>le</strong>mentare e media sono trascurabili,<br />
è invece e<strong>le</strong>vato il tasso<br />
di abbandono al<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> superiori,<br />
pari al 4,15%. A pagare di più,<br />
ancora una volta, gli istituti professionali<br />
(7,54%). Sul fronte del<strong>le</strong><br />
bocciature, al<strong>le</strong> superiori si raggiunge<br />
una quota dell’8,68%, in<br />
cui pesa soprattutto il 14% degli<br />
istituti professionali. Il dato comp<strong>le</strong>ssivo<br />
per <strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> superiori è<br />
del 12,82%, inferiore alla media<br />
naziona<strong>le</strong>, ma comunque superiore<br />
al traguardo del 10%.<br />
A Napoli va la<br />
maglia nera<br />
della Campania<br />
per la dispersione<br />
scolastica.<br />
Il fenomeno<br />
degli<br />
abbandoni comincia<br />
a farsi<br />
sentire già nel<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> medie,<br />
dove il tasso è dell’1,1%, decisamente<br />
più alto rispetto al<strong>le</strong> altre<br />
province della regione. L’analisi<br />
territoria<strong>le</strong> mostra come la zona<br />
più critica sia l’ottava municipalità,<br />
quella di Scampia, che fa registrare<br />
da sola la metà degli abbandoni<br />
dell’intero comune. Al<strong>le</strong><br />
superiori la percentua<strong>le</strong> di abbandoni<br />
si attesta sul 4,3%, valore<br />
che negli istituti professionali<br />
raggiunge l’8,5%. Anche i non<br />
promossi raggiungono il valore<br />
record della regione, pari all’11,6%.<br />
Fanalino di coda, stavolta,<br />
gli istituti artistici (17,8%) e<br />
quelli tecnici (16,6%). Il tasso<br />
comp<strong>le</strong>ssivo è del 16%.<br />
<strong>La</strong> situazione<br />
della provincia<br />
di Sa<strong>le</strong>rno, inevitabilmente<br />
variegata per<br />
la vasta estensione<br />
territoria<strong>le</strong>,<br />
risulta<br />
intermedia tra<br />
quel<strong>le</strong> del<strong>le</strong> altre province campane.<br />
Il tasso di abbandono relativo<br />
all’ultimo anno scolastico, molto<br />
basso nel<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> primarie e in<br />
quel<strong>le</strong> secondarie di 1° grado, è<br />
contenuto anche nel<strong>le</strong> secondarie<br />
di 2° grado, non superando il 2,6%.<br />
Sul versante bocciature la situazione<br />
è più o meno analoga, con valori<br />
piuttosto bassi nel<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> e<strong>le</strong>mentari<br />
e medie (rispettivamente<br />
0,14% e 1,24%) e più alti al<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong><br />
superiori (7,83%), con punte<br />
dell’11% negli istituti tecnici e professionali.<br />
Il tasso di dispersione<br />
comp<strong>le</strong>ssivo per <strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> secondarie<br />
di 2° grado è del 10,44%, molto<br />
vicino al traguardo fissato da<br />
Lisbona.