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Revista 25 aniversario - eoi de salamanca - Junta de Castilla y León

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Andare in quel (bel) paese<br />

C’era una volta una ragazza<br />

che si trovava “nel mezzo <strong>de</strong>l<br />

cammin” <strong>de</strong>lla sua vita<br />

universitaria e, sebbene si<br />

sentisse abbastanza soddisfatta<br />

in generale, arrivò un punto in<br />

cui sentì la necessità di trovarsi un impegno per disfarsi<br />

un po’ <strong>de</strong>lla noia <strong>de</strong>lla monotonia universitaria. Questa<br />

ragazza era portata per le lingue, e da anni frequentava<br />

le lezioni d’inglese <strong>de</strong>lla EOI di Salamanca; l’inglese,<br />

insomma, è sempre una lingua che uno impara perché<br />

“è utile”. Così, un giorno la ragazza <strong>de</strong>cise d’imparare<br />

qualcosa soltanto “per piacere”, e le venne in mente<br />

d’imparare l’italiano... perché l’italiano, e sarete<br />

d’accordo con me, è una lingua intimamente legata al<br />

“piacere”. Se andate a lezione il primo giorno <strong>de</strong>l primo<br />

corso d’italiano, vi verrà fatta una domanda: “Perché<br />

studiate l’italiano?”; e scometto che la maggioranza<br />

<strong>de</strong>gli stu<strong>de</strong>nti diranno “Perché mi piace”. L’italiano ci<br />

piace perché è una lingua “musicale, ma non solo; di<br />

solito l’italiano è in rapporto con una serie di cose che<br />

ci piacciono molto. Pensate, per esempio, al cibo:<br />

tiramisù, pizza, caffè, pasta, gelato, pandoro, panettone,<br />

tartufo... non ditemi che non vi fa venire l’acquolina in<br />

bocca! E non ho nemmeno parlato <strong>de</strong>i particolari di<br />

queste prelibatezze. Potete pensare anche alle vacanze,<br />

per esempio: chi non ha mai sognato con farsi una<br />

passeggiata in gondola nei canali di Venezia? Chi non<br />

ha mai voluto ammirare i capolavori di Leonardo nella<br />

Galleria <strong>de</strong>gli Uffizi a Firenze? Chi non ha mai pensato<br />

di farsi una foto tenendo la Torre di Pisa? E dopo, in<br />

Italia c’è sempre il sole, il caldo e la gente canta e<br />

suona il mandolino... troppo carino insomma. Oppure<br />

potete pensare, che ne so... al calcio! Quando si studia<br />

italiano, uno finalmente si go<strong>de</strong> i mondiali di calcio.<br />

Oltre a questo, l’italiano ha un altro vantaggio – e lo<br />

dicono pure in TV: “l’italiano è facile e divertente”.<br />

Infatti, all’inizio sembra che uno sia nato per parlare<br />

l’italiano... ma dopo, ragazzi, ci si trova il “ci”, il “ne”,<br />

la dislocazione a sinistra e a <strong>de</strong>stra, i pronomi relativi...<br />

e insomma, roba <strong>de</strong>l genere; e le cose diventano un po’<br />

più difficili. Nonostante ciò, uno non si <strong>de</strong>ve<br />

scoraggiare (tanto voi sapevate che non ci si può fidare<br />

<strong>de</strong>lla TV). L’italiano può non essere una lingua così<br />

facile, ma siccome noi la impariamo per piacere, si<br />

<strong>de</strong>vono pren<strong>de</strong>re queste “piccole” difficoltà come una<br />

piacevole sfida che una volta sconfitta verrà<br />

gran<strong>de</strong>mente ricompensata.<br />

Molte persone pensano che l’italiano non serva a<br />

niente, non è vero. A volte l’italiano ti fa conoscere<br />

gente italiana (carini gli italiani); anzi, ti può portare in<br />

Italia, non è gran<strong>de</strong>? L’Italia è il paese dove nacque la<br />

cultura, il paese <strong>de</strong>l Dolce Stil Novo e <strong>de</strong>l<br />

Rinascimento; è il paese di Dante, di Petrarca, di<br />

Boccaccio, di Michelangelo, di Umberto Eco, di<br />

Mastroianni, di Pavarotti, di Roberto Benigni. Ma è<br />

anche il paese <strong>de</strong>lla Vespa, <strong>de</strong>lla pasta Barilla, <strong>de</strong>lla<br />

Ferrari, <strong>de</strong>i motorini, <strong>de</strong>lla mozzarella di bufala, <strong>de</strong>l<br />

cornetto con nutella, <strong>de</strong>i terroni (e non chiamarli mai<br />

così, mi raccomando) e <strong>de</strong>i polentoni; è il paese <strong>de</strong>lla<br />

dolce vita; è il paese dove le ragazze vogliono diventare<br />

veline e i ragazzi – come no – calciatori; è il paese dove<br />

tutte le TV sono di Berlusconi; è il paese dove quando<br />

il premier si dimette, l’opposizione lo festeggia<br />

lanciando morta<strong>de</strong>lla; è il paese dove ancora ha<br />

successo il Festival di San Remo; è il paese dove<br />

l’Appia Antica è diventata un bor<strong>de</strong>llo e Palazzo Chigi<br />

un altro (ma in sensi diversi). L’Italia è il paese dove<br />

impari che gli orari sono sempre approssimativi e che se<br />

vedi il 92 arrivare alla Stazione Termini sarà il miracolo<br />

<strong>de</strong>l giorno; dove impari che la pasta va bollita 10 minuti<br />

(e mai di più!) e questo è il segreto. L’Italia è il paese<br />

dove i romanisti sono coatti, i laziali sono burini e i<br />

“guaglioni” <strong>de</strong>l Sud sono bellissimi. L’Italia è il paese<br />

dove puoi mangiare un tipo di pasta (e di pizza e di<br />

gelato) diverso ogni giorno. L’Italia è il paese dove ogni<br />

50 kilometri ti sembra di trovarti in un’Italia diversa,<br />

perché veramente lì “paese che vai usanze (e dialetto)<br />

che trovi”.<br />

I poeti <strong>de</strong>l Romanticismo Inglese dicevano <strong>de</strong>ll’Italia<br />

che era “il paradiso <strong>de</strong>gli esiliati” e veramente lo è. Una<br />

volta finita la laurea, la ragazza di prima <strong>de</strong>cise di<br />

esiliarsi per un po’ e di fare la domanda per diventare<br />

assistente di lingua in Italia; di solito lei faceva in<br />

Spagna un altro mestiere, ma ogni tanto tutti ci stufiamo<br />

e ci va di fare queste pazzie. Di solito le piace<br />

passeggiare per le stra<strong>de</strong> di Roma, andare alla Fontana<br />

di Trevi, e pensare che in questa città prima di lei<br />

abitarono personaggi importanti come l’imperatore<br />

Tito, Giulio Cesare, Carlo Goldoni, Vittorio Alfieri,<br />

Goethe, Lord Byron, John Keats, Mary Shelley o<br />

Velázquez; la città eterna la chiamano, ed è eterna in<br />

molti sensi (per esempio gli ingorghi di traffico sono<br />

eterni). A<strong>de</strong>sso la ragazza è seduta davanti al Colosseo,<br />

si sta go<strong>de</strong>ndo l’inizio <strong>de</strong>lla primavera romana mentre<br />

scrive un articolo spiegando perché scelse di studiare<br />

l’italiano alla EOI. Gliel’ha chiesto la sua insegnante<br />

<strong>de</strong>l primo corso, e la risposta è chiara, forse più chiara<br />

di quando glial’ha chiesto per la prima volta,<br />

ovviamente: “per piacere”.<br />

Mabel Martín Ayuso. 2º NA Italiano<br />

Uma viagem a Lisboa<br />

No fim <strong>de</strong> semana do dia quinze ao <strong>de</strong>zassete <strong>de</strong><br />

fevereiro fomos com a EOI visitar Lisboa. Para mim<br />

era a sexta ocasião que ia lá. Lembro-me que a minha<br />

primeira viagem ao estrangeiro foi a Lisboa. Sempre<br />

<strong>de</strong>sfruto nessa cida<strong>de</strong> que tem tanto encanto e<br />

lembranças para mim, porque eu gosto imenso <strong>de</strong><br />

Lisboa, tão acolhedora e, ao mesmo tempo, tão<br />

<strong>de</strong>ca<strong>de</strong>nte, <strong>de</strong> facto, há quem diga que “morre aos<br />

poucos”. Por isso tudo, esta não será a última viagem<br />

que eu vá lá.<br />

Como quer que seja, sempre há alguma razão para<br />

passear pelas estreitas ruas <strong>de</strong> Alfama, gostar das

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