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LA FAVOLA Della Via Solitaria<br />
Elementi di „storia culturale apocrifa"<br />
Verso la fine dell'anno 2004, ho pensato di raccogliere di tutte<br />
ricerche elaborate negli anni precedenti, così, da costituire un tipo<br />
di prolegomena dalla quale si avvicina possibilmente agli „elementi<br />
di storia culturale apocrifa“. Il senso di questa iniziativa non era quella<br />
completare una bibliografia, ma di rappresentare un modo di<br />
vedere del mistero della sopravvivenza di alcune culture, che in un<br />
mondo che può diventare, un domani, disgustoso di uniformità, di<br />
affermare ancora il dritto di diversità, la risposta autoctona, la interrogazione<br />
specifica. Tra la natura delle mie preoccupazioni preponderanti,<br />
era inevitabile esporre qui „il caso romeno“ ma, nello stesso<br />
tempo, mi sono reso il conto che questa può diventare un modello<br />
e un esempio di metodo possibilmente quando si studia una<br />
qualsiasi cultura del „Terzo Mondo“ ("Tiers-Monde"). Cosicché mutatis<br />
mutandi, questi principi possono essere leggibili e, forse, possono<br />
aiutare a dare qualche soluzione possibile sia Bucarest, che in America,<br />
Tunisi o Delhi, cioè dappertutto i meccanismi qui evocati si<br />
ritrovano in diversi proporzioni.<br />
Gli studi che fanno quella piccola sintesi di storia culturale sono<br />
stati scritti e pubblicati tra 1984 e 1989, in lingua francese, in<br />
Romania, e descrivono qualcosa, come „ore astrali“ della letteratura<br />
del Danubio di Giù ("proto-romeni“, „Rinascimento Isihasto“, del<br />
sècolo XIV, il „Brancovenismo“ letterario è „iniziata dalla Riconquista“<br />
profetica). Queste costituiscono frammenti di una ricerca di grande<br />
dimensione, ma, in sé, hanno una certa autonomia e una esistenza<br />
già assestata. In due casi sono proprio le prime (se non le uniche)<br />
tentativi di sintesi storiografica „del periodo ben definito“ e hanno,<br />
di conseguenza, la qualità per essere definite „opere pioniere“. L'erudito<br />
romeno doveva osservare di dove sono arrivate le conclusioni<br />
degli altri dotti e in quale misura questi si sono sviluppati o eventualmente<br />
superati. Per il dotto straniero questi temi rappresentano,<br />
con sicurezza, una curiosità. Questa possibile attitudine stupefacente<br />
è dovuta, prima di tutto, a un mètodo. Io qui ho provato, ad eliminare<br />
„la cronologia universalista“ nonchè „la periodizzaziòne canonica“ stabilita<br />
da tutte le altre „storie delle diverse letterature“, (di regola, quelle<br />
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