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Banalità, pag - Patrizio Marozzi

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Dove sono? Seduto, proprio davanti a me stesso non<br />

che ci sia qualcuno e la finestra di chigli me pare cchiusa.<br />

Che se fosse una agorà d‟immagini il giro di questa<br />

piazza, il sole cadrebbe ovunque: invisibile, quasi<br />

ineffabile ne! E che sono allora questi suoi, sono altrove?<br />

Unne sono! Non c‟è ombra né spazio, o rifrazione di luce:<br />

colore, frequenza, che possono stare allo stesso posto,<br />

nello stesso momento e neanche l‟ombra della notte, è<br />

ferma allo stesso punto. Il tempo della velocità della luce<br />

è differente per tutti. E allora dove sono seduto? È!<br />

Proprio davanti a me stesso, non te lu scordari, mai!<br />

Nessuno va nell‟ombra dell‟altro, questa è fisica del<br />

tempo, prossimo e immediato. E allora quanto pensi<br />

pensa, e sta dove il tempo sta di essere. Ho davanti a me<br />

la luce che mi raggiunge, e ho nel mio pensiero il mio<br />

punto d‟osservazione, che osserva la luce e il suo<br />

muoversi, che né dilata lo spazio in ragione della mia<br />

coscienza e sta dove il tempo sta di essere e dove io sto<br />

dove non sto già. E allora non ho un buco nero davanti<br />

agli occhi, né un salto quantico, oltre esso, ben oltre<br />

l‟ipotesi dello spegnersi del sole, ma c‟è questo e altro<br />

oltre questo. E allora dove sono seduto? Proprio davanti a<br />

me stesso; e che ho di fronte al mio sguardo: le pietre<br />

levigate della pavimentazione, portate qui e messe, e<br />

dove sono le ombre di chi le ha messe, se non collocate in<br />

un altro punto d‟osservazione. E queste pietre portano i<br />

fantasmi di chi vi cammina sopra, le attraversa? Questi<br />

pini che vi osservo, che crescono in altezza e si spostano<br />

pur restando dove sono e la loro ombra si modifica con le<br />

stagioni e l‟angolo d‟incidenza del sole, che se la loro<br />

ombra fosse così perpendicolare la luce che scaturirebbe<br />

né modificherebbe il tempo, in una rapida contrazione<br />

delle sue possibilità vitali. I lampioni che simmetrici,<br />

spostano la lunghezza delle loro ombre, che mai si<br />

raggiungeranno, siano essi accesi o spenti, sono oggetti<br />

che così fermi, non possono che assecondare che<br />

l‟interferenza delle particelle dell‟atmosfera, che

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