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Banalità, pag - Patrizio Marozzi

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del volere solo quanto, solo quanto il fare si stupisce di<br />

ciò che crede di volere fare, in quanto non possibile,<br />

sempre ignorando tutto quello ch‟è possibile e che<br />

avviene e che non conosce, senza conversazione né<br />

relazione, con l‟infinito possibile naturale, o con chi ne è<br />

partecipe.<br />

Little Big<br />

Ma così applicare le soluzione che il possibile ha il sé<br />

diventa non solo impossibile, ma anche poco conveniente<br />

sia per i sensi che per la ragione, ed è come se la<br />

spiritualità stesse tutta in un sasso, o meglio dall‟uso di<br />

chi possiede questo sasso e che decide a cosa debba<br />

servigli, per avere potere, quasi che questo sasso, non sia<br />

stato qualcosa prima che lui lo trovasse, e poi magari se<br />

ne appropriasse. E non si capisce se lo abbia scelto per<br />

contemplarlo o per farne un‟ascia, per usare in che modo.<br />

Ma questo è un vincolo da cui non se ne esce, mai, si<br />

stanno sempre a fare gli stessi errori. Se questo è<br />

l‟impossibile altro, è un continuo ripetersi, fino a quanto,<br />

anche il possibile naturale, ancora più naturalmente, ti fa<br />

vedere o immaginare delle soluzioni, ma per continuare<br />

in quel modo, si fanno finta che non esistono, nonostante<br />

che la realtà le mostri in modo ineludibile. Così non si fa<br />

che provare sempre le stesse emozioni, e i pensieri stanno<br />

sempre ad elucubrare le stesse cose e i comportamenti<br />

non sono più simili, ma ossessivi e coattivi, e quel che<br />

accade non è più neanche illusione, quasi neanche irreale,<br />

ma qualcosa senza né origine né fine, né causa né<br />

conseguenza, ma soltanto eternità di un istante senza<br />

coscienza, che cerca una qualsiasi espressione di volontà,<br />

che sia percepibile a se stessi e a tutta tutto l‟impossibile<br />

altro, unica rappresentazione di tutto il possibile irreale,<br />

una conversazione con nessuno né con se stessi, nella<br />

paura che fa finta d‟ignorarsi.<br />

Albert E.

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