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Banalità, pag - Patrizio Marozzi

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mediocrità, così particolare, che ap<strong>pag</strong>a e fa anche<br />

lamentare, quasi volendo farti credere che tu possa<br />

ap<strong>pag</strong>arti del tuo lamento, in quel giorno per tutta la vita.<br />

Non è comprensibile per tutti che una persona possa<br />

essere, <strong>pag</strong>a e talentuosa di capire il mondo, e farsene<br />

proprio nella sua vita, quasi che questo mondo<br />

condannasse chi muore sconosciuto, o sconosciuto per<br />

mano di molti. Chi è che ricorda chi per chi è morto<br />

sconosciuto. E quanto è ancor più scomodo quel talento,<br />

che non fa parte del gioco delle parti, che fin quando c‟è<br />

la persona che lo rappresenta, vien con essa ostra - ta –<br />

ciuto, per poi in pompa magna renderlo lamentoso,<br />

morto il persona, e sottaciuto per quanto nominato, vanto<br />

per tutti, quasi che tutti possono dì oggi è un giorno<br />

novo. E novo de ché? Taciuto e tacito come la folla<br />

ingorda vò, pé convenienza e scomodo de la finta<br />

coscienza, che sa revoltà come un sarego in padella.<br />

Assassini tutti de „sta falsa memoria, che trova vanto de li<br />

sconosciuti quando so morti, pé dì che se ce stavano loro<br />

la cosa sarebbe stata diversa, e pé di ch‟è per questo che<br />

mo ce stanno loro, che fanno la storia de li mortacci loro,<br />

e de li fii de puttana che se ritrovano, ma andate a morì<br />

mazzate voi e li lamenti vostri, che non c‟hanno da esse<br />

né ora né mai.<br />

Ma credo bene che questa storia della storia e della<br />

memoria che riscatta quel che comprende ma non<br />

comprende, solo perché può dire quello che più gli<br />

appare del talento di questa persona, che ha nome di se<br />

stesso e a parlato a tutti, senza che nessuno abbia avuto<br />

l‟obbligo di ascoltarlo, non è certo nella comodità di chi<br />

associa questo a questo altro, per dire ciò ch‟è giusto e<br />

sbagliato, che appunto, fa di quel ha parlato, un adesso<br />

parla. Perché adesso o è sempre o non è mai; ed è solo per<br />

questo, che nantra vòta, non è natra vòta, ma è adesso,<br />

solo per quello, che se legge, ascolta tutti quelli che sono<br />

morti sconosciuti, ma non li confonde con quello che<br />

legge, perché lì ci legge solo lui, se ci sa leggere, e quanto

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