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12 <strong>Panorama</strong><br />

Italia<br />

Nelle elezioni regionali l’alleanza di centrodestra passa da 2 su 11 a 6 su 7<br />

Berlusconi rimonta, Lega a valanga<br />

a cura di Bruno Bontempo<br />

Sono sceso in campo e questa è<br />

la mia vittoria, ha confidato Silvio<br />

Berlusconi quando è diventato<br />

definitivo anche l’ultimo dato,<br />

quello più atteso, che a sorpresa ha<br />

attestato la vittoria di Renata Polverini<br />

su Emma Bonino: il centrodestra<br />

ha battuto al fotofinish il Pd anche in<br />

Lazio ed in Piemonte, dove Roberto<br />

Cota ha avuto la meglio su Mercedes<br />

Bresso. E con le vittorie in Lombardia,<br />

Veneto, Campania e Calabria, il<br />

premier sente di aver vinto in pieno<br />

la scommessa fatta gettandosi anima<br />

e corpo nella campagna elettorale,<br />

nonostante le inchieste giudiziarie,<br />

le baruffe tra alleati, le arrabbiature<br />

sulla mancata presentazione delle liste<br />

Pdl in Lazio, le liti sul milione di<br />

piazza San Giovanni.<br />

Mentre la Polverini festeggiava la<br />

vittoria in Piazza del Popolo a Roma<br />

e prima di tutto ringraziava il premier<br />

che per lei si era speso in campagna<br />

elettorale, Berlusconi tornava a Palazzo<br />

Grazioli e gustava fino in fondo<br />

quella che sente anche come una<br />

vittoria sua personale, un’investitura<br />

forte ad andare avanti<br />

nei prossimi tre anni di governo,<br />

decisivi per le riforme.<br />

L’astensionismo record (ha votato<br />

il 64,2 p.c. degli aventi diritto)<br />

che preoccupava il premier<br />

non si è rivolto come in<br />

Francia solo contro il Governo,<br />

ma ha penalizzato anche<br />

l’opposizione. Non spaventa il<br />

premier il successo della Lega,<br />

“alleato fedele” con cui stringere<br />

un rapporto sempre più<br />

forte e con il quale “si vince”.<br />

Il Carroccio ha fatto cappotto<br />

nel Veneto con Luca Zaia, ha<br />

vinto il testa a testa in Piemonte<br />

con Roberto Cota, si è irrobustito<br />

in Lombardia e in tutto<br />

il Nord produttivo. Ma se è<br />

vero che i voti si pesano e non<br />

si contano, le sei regioni conquistate<br />

dal Pdl, per numero di<br />

abitanti e prodotto interno lordo,<br />

consentono a Berlusconi di<br />

andare a testa alta al confronto con<br />

gli avversari di centrosinistra, che nel<br />

loro carniere hanno sette governatori.<br />

E in più consentono al centrodestra<br />

di avere la maggioranza nella Conferenza<br />

Stato Regioni, cosa della quale<br />

il Cavaliere è particolarmente felice.<br />

Il presidente del Consiglio non<br />

è riuscito a contenere la gioia per la<br />

vittoria nel Lazio, arrivata nonostante<br />

l’“assurda esclusione” della lista<br />

del Popolo delle Libertà, quindi del<br />

partito di maggioranza relativa. Berlusconi<br />

è quindi contento e si mostra<br />

affatto preoccupato del successo<br />

di Bossi, l’alleato che ha portato<br />

con sé sul palco di piazza San Giovanni.<br />

Il Carroccio ha fatto en plein<br />

con un’identità più forte e marcata di<br />

quella del Pdl, adesso certo chiederà<br />

di accelerare sull’attuazione del federalismo<br />

fiscale. Avrà forse pretese sul<br />

ministero dell’Agricoltura che Zaia<br />

lascia, quando tra qualche settimana<br />

si riaprirà il giro di poltrone che dovrebbe<br />

includere anche la guida delle<br />

Ferrovie dello Stato, altri sottosegretari<br />

e ministeri. Ma Berlusconi si<br />

fida e preferisce gioire del risultato<br />

leghista. Anche se c’è già chi parla<br />

di diarchia Berlusconi-Bossi, il Cavaliere<br />

sa che ora nessuno potrà metterlo<br />

sulla graticola per aver investito<br />

con la sua spada candidati leghisti<br />

in Veneto e Piemonte. Né gli dispiacciono<br />

gli spazi sottratti al Pd e conquistati<br />

dalla Lega nelle regioni del<br />

centro-nord, tradizionalmente di centrosinistra.<br />

In Emilia Romagna, Toscana,<br />

Umbria, Marche e Basilicata<br />

la sconfitta della maggioranza è stata<br />

secca, ma era stata messa in conto,<br />

visti i candidati di bandiera schierati<br />

in campo. Nette invece le vittorie<br />

dei candidati di centrodestra in Campania,<br />

Stefano Caldoro, e in Calabria,<br />

Giuseppe Scopelliti. In Puglia,<br />

di certo il ministro Raffaele Fitto<br />

dovrà rendere conto al premier della<br />

sconfitta del suo beniamino, Rocco<br />

Palese, che Berlusconi ha obtorto<br />

collo dovuto preferire ad Adriana<br />

Poli Bortone, poi diventata candidata<br />

governatrice dell’Udc. Berlusconi si<br />

consola tuttavia pensando che l’Udc<br />

non è stato determinante come pretendeva<br />

e Pier Ferdinando Casini ha<br />

visto sconfitta la sua politica nelle regioni<br />

dove ha messo in campo<br />

la suggestione del laboratorio<br />

politico con la sinistra. Intanto<br />

il risultato peserà certamente<br />

nei rapporti tra Berlusconi ed il<br />

co-fondatore Gianfranco Fini,<br />

che durante la campagna elettorale<br />

ha fatto pesare più di un<br />

distinguo rispetto al premier ed<br />

ha annunciato, a sole due settimane<br />

dal voto, la nascita del<br />

nuovo pensatoio Generazione<br />

Italia. In vista dei prossimi tre<br />

anni di governo, decisivi per le<br />

riforme, Berlusconi e Fini dovranno<br />

rinegoziare i rispettivi<br />

spazi nel Pdl ed il risultato<br />

delle regionali - che il premier<br />

ha molto personalizzato senza<br />

timore di contraddire Fini<br />

su temi come l’immigrazione -<br />

avrà certo il suo peso. E per il<br />

Cavaliere adesso anche chi più<br />

gli è lontano tra gli ex di An<br />

non potrà non riconoscergli la<br />

leadership. ●

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