Scuola secondaria di primo grado - Narrativa
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la posta elettronica. Poi si mise a osservare Diego<br />
mentre svitava la candela e l’asciugava con<br />
uno straccio recuperato sotto alla sella insieme<br />
alla chiave. Strumento <strong>di</strong> cui il giornalista ignorava<br />
l’esistenza e che non pensava nemmeno <strong>di</strong><br />
possedere.<br />
«Ci sa fare questo ragazzino!», ammise fra sé<br />
e sé.<br />
Doveva avere do<strong>di</strong>ci anni o giù <strong>di</strong> lì, i capelli<br />
castani tirati in su col gel, gli occhi scuri mobilissimi,<br />
le unghie mangiate fino alla ra<strong>di</strong>ce, il<br />
sorriso furbetto. Vestito con un paio <strong>di</strong> jeans<br />
troppo larghi da rapper, da cui spuntava l’elastico<br />
delle mutande, la camicia fuori e un<br />
giubbetto beige con le maniche arrotolate.<br />
«Ecco fatto», annunciò Diego pulendosi le<br />
mani con lo straccio.<br />
Premette il pedale e il Giallone si mise subito<br />
in moto.<br />
Ran-tan-tan-tan-tan. Ran-tan-tan-tan-tan.<br />
«Che dolce rumore!»<br />
Radeschi sorrise sod<strong>di</strong>sfatto. Stava proprio<br />
per complimentarsi col ragazzo quando l’attenzione<br />
<strong>di</strong> entrambi venne attirata da qualcosa che<br />
stava accadendo sul lato opposto della strada...<br />
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