Scuola secondaria di primo grado - Narrativa
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CAPITOLO PRIMO<br />
NON È RIMASTO NESSUNO<br />
Quando Mary Lennox fu mandata in Inghilterra per<br />
stare con lo zio nella casa <strong>di</strong> Misselthwaite Manor, tutti<br />
furono concor<strong>di</strong> nel ritenere che fosse la ragazza più<br />
brutta che avessero mai visto. E purtroppo era vero.<br />
Aveva il viso affilato, il corpicino magro magro e l’espressione<br />
scontrosa. I capelli, ra<strong>di</strong>, erano <strong>di</strong> un biondo<br />
giallognolo, e giallognolo era anche il visino, forse<br />
perché era nata in In<strong>di</strong>a e, per un motivo o per l’altro,<br />
era sempre stata malaticcia.<br />
Suo padre, impiegato alle <strong>di</strong>pendenze del governo<br />
inglese, aveva sempre avuto molto lavoro da sbrigare,<br />
quando non era ammalato, come spesso capitava. Sua<br />
madre, che era stata una donna bellissima, non aveva<br />
mai avuto altra preoccupazione che quella <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertirsi<br />
e <strong>di</strong> non mancare mai a feste e a ricevimenti. Poiché<br />
non aveva mai voluto bambini, quando Mary nacque<br />
l’affidò subito alle cure <strong>di</strong> un’ayah, una balia in<strong>di</strong>gena,<br />
alla quale aveva fatto capire che se avesse voluto entrare<br />
nelle grazie della Mem Sahib, cioè della padrona,<br />
avrebbe dovuto tenere la figlia il più lontano possibile<br />
dai suoi occhi. Per questo motivo, finché Mary fu una<br />
bambina brutta, piagnucolosa e malaticcia, venne tenuta<br />
lontano dalla madre, e quando <strong>di</strong>ventò una bambina<br />
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