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Riassunto Penco - Appunti Unict

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Due sono le correnti tradizionali nella filosofia del linguaggio:<br />

1) filosofi dei linguaggi formali che cercano di ricostruire il linguaggio scientifico o<br />

cercano una formalizzazione del linguaggio comune (Russell, Carnap, Montague,<br />

Wittgenstein del Tractatus)<br />

2) filosofi del linguaggio ordinario che cercano, attraverso l’analisi degli usi correnti, di<br />

mostrare la ricchezza e la varietà del linguaggio ma anche come alcuni dei problemi<br />

della filosofia derivino da fraintendimenti linguistici. (il “secondo” Wittgenstein,<br />

Austin, Ryle, Strawson).<br />

La contrapposizione era molto viva nella prima metà del 900 ma si è progressivamente andata<br />

attenuando. Autori più recenti come Grice, Kripke, Putnam e Quine non son inquadrabili in<br />

questi termini. Accenni della vecchia contrapposizione negli anni ’50 nella battaglia omerica<br />

(Strawson), che vede due fazioni:<br />

1) Chi privilegia lo studio del significato oggettivo degli enunciati, determinato dalla loro<br />

struttura logica: questo è il paradigma dominante della filosofia del linguaggio che<br />

definisce il significato di un enunciato come condizioni di verità.<br />

2) Chi privilegia lo studio delle intenzioni del parlante per definire il significato delle<br />

espressioni linguistiche, privilegiando la pragmatica sulla semantica.<br />

Fallacie: argomento che sembra corretto ma non lo è.<br />

Esempi:<br />

• petitio principi (dio esiste perché lo dice la Bibbia)<br />

• ignoratio elenchi (usare premesse che non hanno a che fare con la conclusione: il delitto di cui è<br />

accusato Marco è terribile; Marco è da condannare.<br />

• Ambiguità di composizione (i cani sono comuni, gli husky sono cani, gli husky sono comuni.)<br />

• Ambiguità di divisione (gli uomini sono numerosi, Socrate è un uomo, Socrate è numeroso)<br />

• Affermazione del conseguente (se p allora q, ma q, quindi p)-­‐>(se piove allora è freddo; è freddo; quindi<br />

piove)<br />

• Negazione dell’antecedente (se p allora q, non p, quindi non q) -­‐> (se piove allora è freddo; non piove;<br />

quindi non è freddo)<br />

• Il quarto incomodo (se si usa un termine con più significati) -­‐> le cose ricercate sono care; i criminali<br />

sono ricercati; i criminali sono cari.<br />

Cap. 2 -­‐ Linguaggio e logica<br />

Per 2000 anni i filosofi hanno usato la logica come strumento contro le argomentazioni<br />

scorrette o fallaci, per lo stesso periodo la logica è stata propedeutica per lo studio della<br />

filosofia. Tra il ‘500 e ‘600 si realizza una rottura con la tradizione della logica scolastica da<br />

parte di studiosi come Descartes e Locke. Per Descartes il vero metodo si basa sulla ricerca di<br />

idee chiare e distinte a partire dalla riflessione e dal dubbio metodico; per Locke il problema<br />

filosofico centrale è mostrare come le idee nascano e si sviluppino. L’epistemologia (teoria<br />

della conoscenza) sostituisce logica e ontologia, messe in dubbio da filosofi influenzati da<br />

Descartes e Locke. Leibniz non viene influenzato da questa corrente, ma continua a lavorare ai<br />

fondamenti della logica aristotelica e sviluppa un pensiero marginale, che integri lingua<br />

universale e calcolo combinatorio ( arte della memoria ), attraverso strumenti dell’algebra e<br />

simbolizzazione logica. Le idee di Leibniz verranno riprese e sviluppate 200 anni dopo da<br />

Boole e Frege. Alla fine dell’800 Frege ripropose esplicitamente il pensiero di Leibniz nel suo<br />

complesso. Frege, conosceva i lavori di matematici illustri come Boole e di Peano e criticava<br />

entrambi. L’algebra di Boole dava le regole di un calcolo formale, senza dare una lingua<br />

universale. Ad esempio il simbolo x poteva essere usato come simbolo di moltiplicazione,<br />

intersezione tra classi o congiunzione tra proposizioni. Peano aveva fornito una lingua

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