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Riassunto Penco - Appunti Unict

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invece con le teorie del significato come uso: una teoria del significato deve rispecchiare il<br />

carattere pubblico del linguaggio. I requisiti fondamentali di una teoria del significato sono<br />

dunque:<br />

1) conoscenza implicita: la comprensione si basa su una conoscenza implicita,<br />

manifestata dal seguire tacitamente le regole e i principi che governano l’uso del<br />

linguaggio<br />

2) manifestabilità: la comprensione si manifesta nell’uso del linguaggio.<br />

Tre le linee di fondo per l’organizzazione della sua teoria:<br />

1) significato come condizioni di asseribilità<br />

2) distinzione senso/forza e i livelli di una teoria ricca<br />

3) il molecolarismo<br />

Le due principali regole di ogni uso linguistico sono:<br />

1) le regole che stabiliscono quando un enunciato è correttamente asserito (le<br />

giustificazioni che si possono dare, cioè le premesse dell’asserzione)<br />

2) le regole che stabiliscono le aspettative appropriate (e che mostrano le conseguenze di<br />

un proferimento)<br />

Come riconoscere le condizioni di verità di alcuni enunciati se non ci sono criteri o prove che<br />

permettano di verificare tali condizioni? (esempio, Cesare, passando il Rubicone, fu punto da<br />

una zanzara). Richiamandosi alla filosofia della matematica, in particolare al realismo e<br />

antirealismo. Per il matematico realista il significato degli asserti è dato dalle loro condizioni<br />

di verità è a prescindere dalla verificabilità, per l’antirealista solo dalla dimostrabilità.<br />

Dummett propone di indentificare il significato con il primo aspetto dell’uso linguistico: la<br />

capacità di giustificare le proprie asserzioni. Dato che i due aspetti devono armonizzarsi<br />

(premesse e conseguenze), il significato si indentifica con uno di essi e l’altro ne sarà derivato.<br />

“il significato di un enunciato si indentifica con le sue condizioni di asseribilità, cioè con le<br />

giustificazioni necessarie per poterlo asserire”.<br />

Con l’idea di gioco linguistico W aveva rifiutato la distinzione tra senso e forza di Frege,<br />

ritenendo che l’infinità dei giochi linguistici mal si adeguava a questa teoria.<br />

Dummett segue la strada di Austin, sostenendo che una teoria del significato deve utilizzare la<br />

distinzione fregeana di senso e forza. Questa è fondamentale in un progetto di teoria<br />

sistematica del significato, che deve organizzarsi su due diversi livelli:<br />

1) una teoria del riferimento, che determini il modo in cui la verità di ciascun enunciato<br />

dipende dal riferimento delle parti<br />

2) una teoria del senso, che spieghi il valore cognitivo degli enunciati e definisca il senso<br />

di un enunciato come le sue condizioni di asseribilità o di giustificazione. (fornisce una<br />

rappresentazione delle procedure che costituiscono la conoscenza del riferimento)<br />

3) una teoria della forza, che descriva il modo in cui i diversi contenuti cognitivi possono<br />

essere usati in diversi atti linguistici.<br />

Per Dummett è essenziale avere una teoria sistematica del significato. Egli rielabora anche il<br />

concetto di composizionalità di Frege: il significato di un enunciato è funzione del significato<br />

delle espressioni che occorrono in esso e nella sua struttura sintattica. In cosa consiste il<br />

significato delle espressioni sottoenunciative (nomi, predicati) contenute in un enunciato? Per<br />

gli atomisti (Wittgenstein, Fodor ) ogni parola ha il suo significato in modo del tutto<br />

indipendente da ogni altra. Per gli olisti (Quine, Davidson) il significato di una parola dipende<br />

dall’intero linguaggio.

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