Riassunto Penco - Appunti Unict
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L'intuizione di fondo sulla molteplicità degli usi linguistici ha dato origine ad applicazioni<br />
diverse da parte dei filosofi successivi:<br />
-‐ Waismann conia il termine "tessitura aperta" per parlare della dipendenza contestuale del<br />
significato<br />
-‐ teoria degli atti illocutori di Austin<br />
-‐ teoria del significato come condizioni di asseribilità di Dummett<br />
-‐ teoria del significato come insieme di condizioni di uso di Brandom<br />
-‐ competenza linguistica osservabile di Diego Marconi<br />
A Wittgenstein resta da risolvere il problema di cosa significhi "comprendere" il significato.<br />
questa volta l'obiettivo polemico è la concezione di Frege della comprensione, ovvero<br />
l'esistenza dei tre regni: fisico, mentale e dei pensieri (terzo regno). per Frege mentre i<br />
pensieri sono atemporali e indipendenti dal soggetto che li afferra, nel "misterioso" processo<br />
di comprensione i regni del mentale e dei pensieri vengono a contatto tra di loro.<br />
Wittgenstein vuole mantenere il concetto di pensiero atemporale ed oggettivo ma critica il<br />
"misterioso processo mentale di comprensione".<br />
Nulla è nascosto, non c'è nulla da ricercare, il compito del filosofo non è spiegare ma deve<br />
limitarsi a descrivere il funzionamento del linguaggio, e facendo ciò i concetti verranno<br />
chiariti. "Comprende" chi sa usare propriamente le parole.<br />
"comprendere un enunciato è comprendere un linguaggio. E comprendere un linguaggio è<br />
padroneggiare una tecnica". cosa garantisce la corretta comprensione e la corretta<br />
applicazione dei segni?<br />
Dopo il paradosso di Russell, filosofi e matematici avevano cercato strade diverse per dare<br />
sicuro fondamento alla certezza matematica:<br />
Russell e Carnap tentano di dare una versione aggiornata del logicismo fregeano<br />
Hilber e Bernays fondano la certezza matematica su dimostrazioni di non contraddittorietà<br />
Brouwer e Heyting la fondano sull'intuizione<br />
Wittgenstein critica tutte e tre le risposte, in particolare quella degli intuizionisti. L'intuizione<br />
(stato mentale) non è una valida risposta su cui fondare la certezza matematica. L'idea che vi<br />
possa essere uno stato mentale particolare che garantisce la corretta esecuzione di una regola<br />
sottintende l'idea che il linguaggio sia una attività essenzialmente privata e che la<br />
comprensione di una regola sia data da un'intenzione o da un processo mentale misterioso<br />
che anticipa magicamente lo sviluppo futuro della formula. Come Frege, anche Wittgenstein<br />
nutre diffidenza verso l'intuizione, altrimenti ogni regola verrebbe interpretata in svariati<br />
modi, sempre diversi da persona a persona. Questo rende fallace la visione intuizionista.<br />
"Paradosso delle regole: una regola sembra determinare un modo di agire, ma ogni modo<br />
d'agire può essere reso compatibile con la regola".<br />
Questo paradosso nasconde un fraintendimento di fondo: cercare una garanzia di certezza<br />
nell'interpretazione della regola. Cosa ci può' garantire la corretta interpretazione di una<br />
regola? Wittgenstein oppone all'interpretazione della regola la pratica del seguire una regola,<br />
ovvero una pratica (consuetudine) sviluppatasi in seno ad una comunità linguistica.<br />
Occorre distinguere 3 livelli in cui si parla di regole:<br />
• l'espressione (o formulazione) di una regola<br />
• l'interpretazione di una regola<br />
• la pratica del seguire una regola.<br />
I tre livelli sono nel nostro agire sociale; il risultato della discussione di Wittgenstein è che la<br />
sola interpretazione non basta e interpretare una regola non vuol dire necessariamente