Riassunto Penco - Appunti Unict
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Cap. 12 – Senso, contesto e il problema dell’olismo<br />
Nei Fondamenti dell’aritmetica, Frege presenta 3 principi metodologici fondamentali:<br />
1) distinguere sempre oggetto e concetto<br />
2) distinguere sempre soggettivo e oggettivo<br />
3) non considerare il significato delle parole fuori dal contesto.<br />
Frege critica la tesi per cui i significati delle parole sono immagini mentali. La tesi, già di<br />
Aristotele (le parole significano i moti della mente che a loro volta si riferiscono agli oggetti) è<br />
ripresa da Locke nella teoria del significato come idea: le parole, nella loro significazione<br />
primaria, stanno per null’altro che le idee nella mente di chi le usa. Per Locke, l’associazione<br />
di un’idea caratterizza il linguaggio umano un pappagallo può dire cubo, ma solo ‘umano<br />
l’associa. Frege obietta che se il significato fosse un’immagine mentale non potremmo<br />
comunicare, visto che le immagini sono soggettive e quindi non potremmo condividere gli<br />
stessi significati, ciascuno userebbe parole riguardanti il proprio significato privato. Frege<br />
contrappone all’immagine mentale soggettiva e privare il senso o valore cognitivo,<br />
suggerendo un contrasto tra senso (contenuto oggettivo di informazione che viene espresso<br />
con il linguaggio condivisibile da tutti) e rappresentazione o idea (intesa nell’accezione<br />
psicologica e soggettiva, che resta chiusa nel privato della propria coscienza).<br />
Per Frege l’errore di Locke sta nel considerare le parole fuori dal contesto, solo dall’enunciato<br />
completo possiamo capire cosa significa la parola (spesso dà un contributo al di là<br />
dell’enunciato in cui compare). Questo atteggiamento di Frege avrà influenza su Wittgenstein<br />
e anche su Quine (che sviluppa una visione del linguaggio antimentalista e<br />
comportamentista).<br />
Il principio del contesto sancisce la priorità dell’enunciato rispetto alle parti che lo<br />
compongono. In Wittgenstein ritroviamo tracce del principio del contesto sia nel Tractatus (il<br />
mondo è la totalità dei fatti e non delle singole cose) che nel secondo Wittgenstein<br />
(l’enunciato è la mossa elementare di un gioco linguistico).<br />
Questo atteggiamento è alla base del contrasto tra filosofia analitica (orientata alla<br />
proposizione) e filosofia continentale (orientata all’oggetto). La filosofia analitica post Frege si<br />
orientava all’analisi degli enunciati, la filosofia continentale post Kant alla rappresentazione e<br />
coscienza dell’oggetto.<br />
I lavori di quine sono risolti principalmente ai contrasti teorici sui fondamenti della<br />
matematica, nati dopo la contraddizione di Russell. Per Quine le 3 scuole di filosofia della<br />
matematica (logismo Frege-‐Russell, intuizionismo di Brouwer e il formalismo di Hilbert)<br />
ripropongono in tempi contemporanei le vecchie contrapposizioni medievali tra ontologia<br />
realista, concettualista e nominalista. Per sanare questi contrasti è necessario un linguaggio in<br />
cui è possibile chiarire i disaccordi ontologici. Quine sostiene la necessita di eliminare in linea<br />
di principio i nomi propri, come ad esempio Pegaso (per evitare di avere termini non<br />
denotanti) e utilizzare al loro post dei predicati (x pegasizza). Per capire quali siano gli oggetti<br />
definiti in una teoria basterà verificare a cosa si applica la quantificazione (tutti gli x o qualche<br />
x), cioè cosa può stare al posto di una variabile vincolata.<br />
Ontologico: riferirsi all’essere, alla sua struttura oggettiva e reale... Tramite l’approccio di<br />
Quine i problemi ontologici divengono controversie linguistiche. Accettare un’ontologia vuol<br />
dire accettare uno schema concettuale, un modo di parlare. “ascesa semantica” : la discussione<br />
su cosa sono gli oggetti si trasforma in una discussione sul modo in cui parliamo di oggetti.