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Scrittori copyleft: Antonella Beccarla<br />
Ci sono scrittori che si piegano alle volontà delle case editrici,<br />
accettandone tempistiche e modelli di distribuzione imposte da<br />
queste ultime, e scrittori che scrivono per sola passione, che non<br />
hanno case editrici alle loro spalle e pubblicano i loro materiali<br />
solo su Internet. Poi, ci sono scrittori che scrivono per passione e<br />
impongono questa passione alle case editrici: filosofia e copyleft,<br />
manualistica e copyleft, romanzi e copyleft. Queste produzioni<br />
sono nel curriculum di Antonella Beccarla scrittrice bolognese che<br />
ha s<strong>in</strong> dal suo esordio ha sposato la filosofia della libera<br />
circolazione delle idee su Internet.<br />
Le produzioni della Beccarla sono un altro esempio di come il<br />
doppio canale distributivo, libreria e Internet, siano una mossa<br />
v<strong>in</strong>cente e che la possibilità di scaricare il testo onl<strong>in</strong>e non <strong>in</strong>tacchi<br />
la vendita <strong>in</strong> libreria. Anzi nella maggior parte dei casi è proprio il<br />
testo <strong>in</strong> libreria che beneficia di questo particolare modo di<br />
distribuzione. L’utente scarica il testo onl<strong>in</strong>e, da un’occhiata alle<br />
tematiche trattate, e dopo, si reca <strong>in</strong> libreria ad acquistare il titolo<br />
precedentemente visionato su web. Questa è la prassi comune, ma<br />
ancora nel mondo dell’editoria questo trova molti ostacoli.<br />
Intervista ad Antonella Beccaria, scrittrice copyleft<br />
Come si è avvic<strong>in</strong>ata alle tematiche del diritto d’autore?<br />
Passando per la scoperta delle BBS prima e di Internet poi. Dalla<br />
constatazione che <strong>in</strong> Rete c'è un pezzo importante di cultura e che,<br />
se si volesse che restasse <strong>disponibile</strong> ai navigatori, ai cittad<strong>in</strong>i,<br />
questo andava fatto lavorando sugli strumenti giuridici che vanno<br />
a tutela delle opere dell'<strong>in</strong>gegno umano. Cioè il diritto d'autore.<br />
Con il passare degli anni, gli strumenti per cercare di chiudere, di<br />
privatizzare, di impedirne utilizzo e riutilizzo si sono complicati. A<br />
<strong>in</strong>iziare da quello chiamato “proprietà <strong>in</strong>tellettuale”, <strong>in</strong>sidioso <strong>in</strong><br />
quanto ambiguo, dato che racchiude <strong>in</strong> sé istituti giuridici<br />
differenti, come i brevetti e i marchi, con normative differenti. Ora<br />
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