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La consacrazione del territorio si è avuta con la scoperta della<br />

geometria, la terra così può essere suddivisa, misurata e spartita. Il<br />

sapere, nel territorio, e chiuso come un libro. È organizzato per<br />

settori, per passaggi successivi. Chiuso <strong>in</strong> se stesso è costellato<br />

d’ostacoli e prove da superare.<br />

Il terzo spazio è quello del merci. Supera le gerarchie del territorio<br />

e si fa più astratto ed agguerrito. I prodotti del territorio sono<br />

monetizzati, gli abitanti del territorio diventano mano d’opera per<br />

il capitalismo, si sviluppano istituzioni bancarie, creditizie,<br />

commerciali che danno un valore materiale a tutti i prodotti della<br />

terra e del territorio f<strong>in</strong>o a diventare <strong>in</strong>dipendente da loro. Dopo,<br />

territorio e terra sono subord<strong>in</strong>ati allo spazio delle merci, utilizzati<br />

per i loro f<strong>in</strong>i. Nasce l’<strong>in</strong>dustria e monopolizza tutti gli altri spazi,<br />

si sovrappone a loro, ma non gli elim<strong>in</strong>a. La riproduzione diventa<br />

globale, tutto può essere moltiplicato e rivenduto. Scompare<br />

l’orig<strong>in</strong>ale e il referente diventa <strong>in</strong>visibile, il messaggio è<br />

moltiplicato e distribuito ad una numero <strong>in</strong>def<strong>in</strong>ito di riceventi. Il<br />

segno non è più reale a farla da protagonista è la rappresentazione<br />

mediatica. L’assenza dell’emittente è diventata la norma cosi come<br />

la deterritorizzazione. Anche il paesaggio cambia, campagna e città<br />

si fondono <strong>in</strong>sieme, si urbanizza la società, e con loro i bisogni.<br />

Questo terzo spazio è caratterizzato anche dalla mancanza di<br />

staticità, non ci sono più punti ben fissati, tutto scorre e fluttua.<br />

Corrono i dati, corrono le merci, gli eventi si susseguono<br />

caoticamente. Nasce la scienza statistica per cercare di dare una<br />

misura agli eventi, con lei nasce il calcolo delle probabilità.<br />

L’<strong>in</strong>dividualità è solo un lontano ricordo dello spazio del territorio,<br />

<strong>in</strong>vece, nello spazio delle merci nasce la massa, svanisce la qualità<br />

per far posto alla quantità. Qui l’oggetto al centro dello spazio è la<br />

produzione e il consumo delle merci. Per cercare di regolare<br />

questo scambio cont<strong>in</strong>uo nasce, nel XIX secolo la teoria<br />

dell’<strong>in</strong>formazione, tentativo di codificazione, decodificazione e<br />

traduzione dei segni che circolano nelle reti tecniche. Scopo è<br />

quello di regolamentare la confusione della comunicazione nello<br />

spazio delle merci, passare dal disord<strong>in</strong>e all’organizzazione.<br />

In questo terzo spazio la conoscenza non è più chiusa, non più<br />

relegata come <strong>in</strong> un libro trova sfogo nella tecnoscienza. Il sapere<br />

è trasmesso ad alta velocità nelle reti dei laboratori, delle<br />

biblioteche, dei centri di ricerca. Nasce l’enciclopedia con lei le<br />

conoscenze non sono più relegate nella memoria, o nelle persone,<br />

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