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di contenuto è tutelato da copyright. Qu<strong>in</strong>di nessuno strato della<br />
comunicazione resta libero.<br />
Questi esempi ci suggeriscono i modi <strong>in</strong> cui è possibile organizzare<br />
un sistema di comunicazione. Nessuno di questi però prevale<br />
nettamente sugli altri. Dipende fortemente da come si vuole<br />
organizzare il sistema. Se si vuole un sistema decentralizzato,<br />
libero, accessibile, allora si dovrà optare per gli strati non di<br />
proprietà. Se al contrario si vuole un sistema controllato, allora si<br />
adotteranno gli strati di proprietà. Quello che si deve ricercare è<br />
l’equilibrio.<br />
Guardando la ripartizione degli strati verrebbe da considerare<br />
Internet come un sistema libero. Ma nei fatti non lo è. Lo strato<br />
fisico è controllato, i cavi e i computer attraverso il quale passano<br />
le <strong>in</strong>formazioni sono di proprietà degli Stati, o dei privati. Per<br />
quanto riguarda lo strato di codice Internet è nata libera, ma con il<br />
passare del tempo si è fatta sempre più privata. Lo strato di<br />
contenuto, <strong>in</strong>vece, è <strong>in</strong> bilico tra la libertà e il controllo. Ci sono<br />
contenuti liberi, quelli copyleft, e contenuti tutelati dalle leggi sulla<br />
proprietà <strong>in</strong>tellettuale, quelli sotto copyright.<br />
Internet è un network di network. Questi network che la<br />
compongono sono connessi tra loro via cavo, e i cavi sono<br />
controllati. La vasta maggioranza di questi cavi è di proprietà di<br />
privati e di Stati. Ma questa vasta rete di tecnologia privata<br />
rappresenta un bene comune d’<strong>in</strong>novazione. Costruiti <strong>in</strong>teramente<br />
su piattaforme private, questi network hanno creato uno spazio<br />
<strong>in</strong>novativo e libero, una risorsa comune di cui molti possono<br />
avvalersi.<br />
È possibile controllare lo stato fisico perché l’<strong>in</strong>frastruttura su cui<br />
poggia la rete è di proprietà privata. Più difficile risulta controllare<br />
lo strato di codice, e quello del contenuto. Il codice libero si<br />
sviluppa tra i programmatori che, lavorando su un codice sorgente<br />
comune, applicano le loro scoperte e le diffondono il rete: questo<br />
è l’open source. L’open source è un bene comune, abbassa i costi<br />
dell’<strong>in</strong>novazione fornendo nuovi strumenti per far funzionare i<br />
protocolli Internet e nuovi software. I nuovi progetti vengono<br />
disegnati e sviluppati su progetti già esistenti, la risorsa è<br />
cont<strong>in</strong>uamente alimentata e non si esaurisce mai. Inoltre l’open<br />
source è un bene comune di conoscenza, apprendere come si<br />
modifica un codice non riduce la conoscenza di come un codice<br />
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