il kimmeridgiano delle prealpi veneto-trentine: fauna e biostratigrafia
il kimmeridgiano delle prealpi veneto-trentine: fauna e biostratigrafia
il kimmeridgiano delle prealpi veneto-trentine: fauna e biostratigrafia
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
34 CARLO SARTI<br />
que metri; alla base di tale unità abbiamo calcari<br />
senza selci sim<strong>il</strong>i a quelli di Cava Voltascura, per<br />
circa 70 cm (litofacies stratificata calcarea). Circa<br />
70 cm sotto la base dell'unità nodulare superiore si<br />
osserva un livello bentonitico di 10 cm di spessore,<br />
al di sopra del quale abbiamo 5 cm di calcare biancastro<br />
non nodulare, 5 cm di bentoniti, 10 cm di<br />
calcari sim<strong>il</strong>i ai precedenti e un ultimo livello bentonitico<br />
di 2-3 cm di spessore. Sopra <strong>il</strong> complesso<br />
bentonitico si osserva uno strato di calcare compatto<br />
e molto duro, di colore biancastro, con rade<br />
selci al suo interno, dello spessore di 35 - 40 cm<br />
(litofacies subnodulare). L'unità superiore affiora<br />
con calcari tipicamente nodulari, più marnosi tra<br />
190 e 245 cm dalla base dell'unità . A 830 cm si<br />
assiste al passaggio tra Rosso Ammonitico e Biancone,<br />
che si attua completamente a circa 1110 cm<br />
dalla base.<br />
Biostratigrafia: della prima biozona riconoscib<strong>il</strong>e,<br />
la Zona a Herbichi, è individuab<strong>il</strong>e la base grazie<br />
alla presenza di Taramelliceras (M.) nodosiusculum<br />
associato a Pseudosimoceras stenonis. La presenza<br />
contemporanea di queste due specie potrebbe<br />
però anche indicare la parte alta della biozona<br />
precedente, a Strombecki; solo la presenza di Presimoceras,<br />
infatti, indica in questo caso chiaramente<br />
la Z.a Herbichi.<br />
Nel primo strato al di sopra dell'ultimo livello a<br />
bentoniti, strato con rade selci di circa 40 cm di<br />
spessore, Martire (1989) ha raccolto in tre distinti<br />
livelli una <strong>fauna</strong> piuttosto ricca che nel complesso<br />
l'Autore considera un mélange contenente elementi<br />
della Z.a Strombecki e della Z.a Divisum. Orthosphinctes<br />
inconditus citato da Martire permette<br />
con sicurezza di attribuire lo strato alla Z.a Strombecki;<br />
i Crussoliceras, sempre citati dallo stesso<br />
Autore, sono già segnalati nella Z.a Strombecki e<br />
anzi C.aceroides raccolto da Martire è segnalato da<br />
Pavia et Al. (1987) proprio nella suddetta biozona,<br />
così come Nebrodites hospes sono segnalati dagli<br />
AA nella biozona. L'unico elemento a favore di<br />
una età più recente è Presimoceras cf. teres che<br />
però è di incerta determinazione perchè mal conservato.<br />
Ut<strong>il</strong>izzando questi dati di Martire (1989), preziosi<br />
data la scarsità di faune nello strato suddetto, questa<br />
porzione di successione viene quindi attribuita<br />
alla Z.a Strombecki.<br />
Martire (ib.) pone la base della sua Z.a Divisum<br />
successiva al tetto di questo strato a rade selci, puntualizzando<br />
però che non esistono elementi certi<br />
per poter affermare che si tratti effettivamente di<br />
questa biozona.<br />
Taramelliceras (M.) nodosiusculum è segnalato sia<br />
da Martire, sia in questo lavoro, esattamente nello<br />
stesso orizzonte, cioè 75 cm sopra la base della Z.a<br />
Divisum individuata da Martire (ib.) ed è proprio<br />
in questo livello che viene posta la base della Z.a<br />
Herbichi. In effetti la Z.a Divisum distinta da Martire<br />
(ib.) viene ad avere uno spessore di circa 200<br />
cm, quindi molto elevato e che non trova riscontro<br />
in altre successioni.<br />
La biozona a Herbichi è contraddistinta da Presimoceras<br />
<strong>delle</strong> specie P.herbichi, P. teres, P.benianum.<br />
Il limite tra le subzone a Stenonis e Divisum<br />
è segnato dalla scomparsa di Pseudosimoceras ste-.<br />
nonis. La scomparsa di Presimoceras e di Taramelliceras<br />
trachinotum indica <strong>il</strong> tetto della biozona a<br />
Herbichi. La base della zona ad Acanthicum, successiva,<br />
è contraddistinta dalle comparse di Aspidoceras<br />
longispinum, Sowerbyceras loryi, Nebrodites<br />
di varie specie e dalla presenza di Aspidoceras<br />
acanthicum, che compare al tetto della biozona<br />
precedente. Nebrodites Heimi è distribuito lungo<br />
tutta la biozona e scompare al tetto di questa. A<br />
metà biozona si osserva l'acme di Sowerbyceras loryi.<br />
La base della zona che segue, a Cavouri, è individuab<strong>il</strong>e<br />
grazie alla comparsa di Mesosimoceras<br />
cavouri e Orthaspidoceras gortanii. Lungo la zona<br />
si osserva inoltre Pachysphinctes adelus. La base<br />
della Zona successiva, a Beckeri/Pressulum, è individuata<br />
dalla comparsa di Biplisphinctes cimbricus<br />
e Pseudowaagenia acanthomphala. La biozona<br />
presenta una associazione caratteristica che comprende:<br />
Taramelliceras (T.) pug<strong>il</strong>e pug<strong>il</strong>e, Pseudowaagenia<br />
acanthomphala e P.stevensi, Hybonoticeras<br />
beckeri e H.pressulum.<br />
ASIAGO,<br />
MONTE KABERLABA,<br />
SUCCESSIONE CAVA BELLEVUE<br />
(fig.10)<br />
Litostratigrafia: Sopra i calcari massicci dell'unità<br />
inferiore del Rosso Ammonitico affiorano 160 cm<br />
di calcari lastriformi in straterclli di 5 - 10 cm, color<br />
rosso vinato, con la tessitura tipica dell'unità<br />
media selcifera, ma senza selci (Litofacies stratificata<br />
calcarea). Al di sopra si osservano due metri di<br />
calcari fittamente stratificati con numerosi letti di<br />
selci rosse. Entro l'unità media, a 150 cm dall'ini-