il kimmeridgiano delle prealpi veneto-trentine: fauna e biostratigrafia
il kimmeridgiano delle prealpi veneto-trentine: fauna e biostratigrafia
il kimmeridgiano delle prealpi veneto-trentine: fauna e biostratigrafia
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
106 CARLO SARTI<br />
Derivatio nominis: <strong>il</strong> genere è dedicato al geologo e<br />
paleontologo G.B.Trener (1877 - 1954).<br />
Diagnosi: conchiglia molto evoluta, con grande<br />
ombelico; spire a sezione subrettangolare, a lento<br />
accrescimento. Coste nei giri interni semplici e biforcate,<br />
con prevalenza <strong>delle</strong> prime. Nei giri esterni<br />
le coste sono semplici, molto raramente può essere<br />
presente qualche costa biforcata. Le coste sono distanziate,<br />
e possono congiungersi sul ventre o interrompersi<br />
lasciando una banda sifonale liscia.<br />
Costrizioni profonde e proverse, sia nei giri interni<br />
sia in quelli esterni.<br />
Confronti: <strong>il</strong> genere Trenerites differisce da Benacoceras<br />
per le seguenti caratteristiche: 1) in Trenerites<br />
sulla c.a. le coste sono pressoché tutte semplici,<br />
mentre Benacoceras ha parecchie coste biforcate<br />
sulla c.a., fino ad essere esclusive, come ad es. in<br />
B.brochwiczlevinskii, 2) in Trenerites nei giri interni<br />
le coste semplici prevalgono come numero sulle<br />
biforcate, mentre in Benacoceras nei giri interni<br />
pressoché tutte le coste sono biforcate, 3) i Trenerites<br />
hanno sempre una minore densità di coste, sia<br />
primarie che secondarie, 4) i Benacoceras possono<br />
avere sporadiche coste triforcate, che in Trenerites<br />
sono del tutto assenti, 5) sul ventre i Benacoceras<br />
hanno le coste diritte, mentre Trenerites le ha sempre<br />
più o meno arcuate oppure ha <strong>il</strong> ventre liscio<br />
(come sulla c.a dell'ex, figurato da Pavia et Al.,<br />
1987, Tav.l, fig.4 a-b).<br />
Rispetto a Presimoceras, Trenerites differisce nei<br />
seguenti caratteri: 1) non ha né davi, né ingrossamenti<br />
costali tubercoliformi di alcun tipo sul margine<br />
ventrolaterale, 2) la curva di costolazione decresce<br />
molto lentamente, mentre in Presimoceras<br />
decresce molto velocemente.<br />
E' molto probab<strong>il</strong>e una derivazione f<strong>il</strong>ogenetica del<br />
genere Presimoceras da Trenerites; si veda a tal<br />
proposito <strong>il</strong> paragrafo "confronti" della specie Presimoceras<br />
nov.sp.indet.<br />
Attribuzioni biostratigrafiche-. i Trenerites, insieme<br />
ai Benacoceras, sono caratteristici della Zona a S<strong>il</strong>enum<br />
e nelle successioni della "piattaforma atesina"<br />
marcano la parte media e alta della biozona.<br />
Idoceras (Lessiniceras) n.sp.ind. della Z.a Platynota,<br />
in Pavia et Al. (1987), proviene da una successione<br />
in cui la biozona suddetta è fortemente<br />
condensata o lacunosa (ha uno spessore di circa 5<br />
cm.). Nebrodites (M.) sp.ex gr. evolutus (Gemm.)<br />
in Massari et Al. (1988. p. 129, fig.8) è segnalato<br />
nella parte più alta della " Zona a Loryi "istituita<br />
da Benetti e Pezzoni (1985), che corrisponde alla<br />
parte media e alta della Z.a Platynota. Nebrodites<br />
(M.) ex gr.evolutus, in Oloriz (1978. p. 193) è della<br />
Z.a Platynota (com.pers.). Nitzopoulos (1974) cita<br />
un "Nebrodites (M.) evolutus", che è un Trenerites,<br />
ma non evolutus (per le dimensioni più piccole, le<br />
coste molto più grosse e larghe, un numero molto<br />
basso di coste), nell'Oxfordiano, ma dal quadro<br />
biostratigrafico fornito dall'Autore si può affermare<br />
che l'esemplare si trova anch'esso nella Z.a Platynota,<br />
nonostante alcune specie in associazione<br />
siano anteriori. Martire (1990) segnala "Mesosimoceras"<br />
evolutum nella Z.a Platynota di Asiago (Vicenza).<br />
Potrebbe essere un Trenerites anche <strong>il</strong> "Mesosimoceras"<br />
cht Atrops (1982) cita nella parte alta<br />
della Z.a Platynota nella successione di Saint Hippolyte<br />
du Fort (Sud-Est della Francia).<br />
TRENERITES nov.sp.ind.<br />
Tav.22, fig.l a-b; fig.50, 52B n.t.<br />
Locus typicus: Monte Pasubio (Provincia di Trento,<br />
Italia), successione di Col Santino.<br />
Stratum Typicum: Formazione del Rosso Ammonitico<br />
Veronese, unità superiore, 77 cm sopra la<br />
base della suddetta unità .<br />
Attribuzione biostratigrafìca: l'esemplare proviene<br />
dalla Zona a S<strong>il</strong>enum, Subzona a Trenerites, del<br />
Kimmeridgiano.<br />
Materiale: n. inv. PI35A.<br />
Misure:<br />
D 0 H S O/D H/D<br />
70 43.5 15.1 -- 0,621 0.215<br />
65 - 14 13,1 - 0,215<br />
44 26,7 7,5 0,606 0,17<br />
Descrizione: conchiglia di dimensioni mediopiccole,<br />
evoluta, con spire poco ricoprenti. Sezione<br />
della spira subcircolare depressa nei giri interni, subrettangolare<br />
nel penultimo giro e nella c.a. La c.a.<br />
occupa tutto l'ultimo giro di spira. Ornamentazione<br />
data da coste semplici e biforcate; biforcazioni<br />
molto alte, sul margine ventrolaterale, che sono<br />
obliterate dal ricoprimento del giro successivo, o<br />
sono appena visib<strong>il</strong>i. Le coste sia nei giri interni<br />
che in quelli esterni sono piuttosto distanziate, con