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ANTONELLA GANDOLFO LIMA RAMPOLLA

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Disse che non avrebbe voluto più stare tra i cristiani e che se ne andava a suonare ai lupi e alle<br />

stelle... Così, dove i monti si perdono nei buchi del cielo, su, su, sempre più su, avrebbe fatto la<br />

suonata di Natale alla sua povera moglie...<br />

Sparì e s’inerpicò oltre il Masso delle Tre Croci. Dicono che sia passato pure per il bosco di<br />

Don Remigio, lo spretato.<br />

Suonava e suonava, pazzo per quella pena che gli mangiava il cuore.<br />

Su quei dirupi, sui cigli di quei burroni la neve non si scioglie mai e, agghiacciandosi, crea dei<br />

mostri di ghiaccio che sbucano qua e là, nell’Abetaia di Buco Grosso. Pure se sono immobili,<br />

paiono vivi, pronti all’attacco... Gesù Cristo, pietà!...<br />

Sotto Natale, poiché si sentiva venire da là sopra, con i fischi di tramontana, un lamento lungo<br />

di zampogna che non si zittiva mai, Rocco Fucile, coi cugini Ciccio e Giannetto Passera, (ché loro<br />

sì che ne avevano di coraggio e camminavano sempre con il fucile carico e col coltello tra i denti)<br />

andarono a vedere.<br />

Si accompagnarono con loro per un poco Santino il macellaio e il figlio Pasquale. Però questi si<br />

fermarono alla masseria di don Pierino Suzzaro, proprio all’ultima stalla, al Sasso Lungo, dove<br />

anche vostro padre va qualche volta ad aiutare al tempo della cagliatura.<br />

Ebbene là, ad un ramo dell’albero più in bilico sulla Crepa di S. Romualdo trovarono appeso lo<br />

zampognaro... Vicino a lui la zampogna suonava sola... Gesù, Giuseppe e Maria... Suonava proprio<br />

da sola! Sììì, è vero, suonava da sola, come se fosse viva e piangesse un lamento disperato...”.<br />

La vecchia si segnò devotamente e anche i due bambini lo fecero.<br />

Cadde un silenzio pesante e la vecchia lasciò inerte sulle ginocchia il lenzuolo che stava<br />

rammendando con gran cura.<br />

Ora fuori pioveva e quel tamburellio stanco si fondeva al buio con piccoli tonfi inerti e brevi.<br />

La ragazzina chiese con un fil di voce, esitante e un po’ velata: “E... Allora, nonna Rosina?”.<br />

La vecchia con lentezza si aggiustò gli occhiali e riprese in mano l’ago che si era appuntato<br />

momentaneamente sul petto.<br />

“Impiccato... impiccato, era Castilio e il vento lo muoveva qua e là come un fantoccio di<br />

stracci... Ma la sua zampogna suonava sempre, misericordia! Giuro! Suonava...<br />

Allora Rocco Fucile, che di coraggio ne aveva più di un guerriero, si fece avanti e disse: «In<br />

nome di San Giorgio vincitore e della Santissima Vergine di Seminara, chi suona la zampogna di<br />

Castilio? Se sei il diavolo, vattene! Cristo vince!».<br />

Così disse e guardò in alto, quasi a cercare forza dalle stelle che chiazzavano qua e là,<br />

timidamente come diafani batuffoli di neve, quel morire di crepuscolo. Allora scorse, in cima al<br />

tratturo che porta alla grotta dell’Eremita, tra i pochi tronchi contorti che sfidavano l’abisso, tanti<br />

blocchi di ghiaccio a forma di animali.<br />

Da ognuno di quelli, ecco che venne fuori un lupo bianco, dai grandi occhi vitrei di un color<br />

giallastro rossiccio.<br />

I lupi, in fila, scesero verso di loro, illuminati da una falce sottile di luna che, pur<br />

nell’improvvisa oscurità incombente, striava le cose di brillii freddi e metallici.<br />

Rocco puntò il fucile, fece fuoco e anche i due fratelli Passera spararono. Ma, pur se erano dei<br />

tiratori infallibili, nessuno colpì i lupi. Questi, in fila, silenziosissimi, arrivarono a pochi passi da<br />

loro che erano impietriti dallo spavento.<br />

Il lupo capo, un animale gigantesco che aveva dei fari di brace, rosicchiò la corda e Castilio<br />

cadde nel burrone. Poi il lupo ululò tre volte fissando la luna e prese tra i denti la zampogna.<br />

Allora tutti i lupi sparirono nel dirupo, come ingoiati dalla terra. Da lì si sentì suonare di nuovo<br />

la zampogna e si sente ancora nelle notti prima di Natale. Pare che pianga un lamento funebre,<br />

disperato, con suoni mai uditi...<br />

In fondo a quella crepa si vedono sempre dei blocchi di ghiaccio a forma di lupi accovacciati,<br />

come se stessero lì per sentir suonare la zampogna di Castilio che, disperato, piange la morte della<br />

moglie e della bimba appena nata”.

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