il silenzio come stile di dio - CRISTIANI EVANGELICI
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questa lettera, ispirato dallo Spirito Santo,<br />
impartisce ai cristiani sparsi per <strong>il</strong> mondo tutta una<br />
serie <strong>di</strong> esortazioni e <strong>di</strong> comandamenti connessi allo<br />
svolgersi della vita quoti<strong>di</strong>ana. Fra questi or<strong>di</strong>ni<br />
<strong>di</strong>vini, un ruolo importante hanno le <strong>di</strong>rettive legate<br />
all'uso della propria bocca: se nel capitolo terzo<br />
Giacomo descrive le potenzialità <strong>di</strong>struttive della<br />
lingua e ne mette in guar<strong>di</strong>a i suoi lettori, nel<br />
versetto che abbiamo citato <strong>il</strong> fratello del Signore<br />
sintetizza magistralmente l'atteggiamento generale dei<br />
figli <strong>di</strong> Dio.<br />
Al contrario <strong>di</strong> quanto accade nel mondo, <strong>il</strong><br />
cristiano preferirà ascoltare e non parlare, sarà<br />
pronto ad osservare <strong>il</strong> s<strong>il</strong>enzio e a prestare<br />
attenzione all'altrui <strong>di</strong>re, mentre invece si mostrerà<br />
lento nel proferire egli stesso parola su qualsiasi<br />
argomento 34 . L'imperativo posto all'inizio del<br />
versetto ("Sia ogni uomo...") rende l'inciso un vero e<br />
proprio or<strong>di</strong>ne proveniente dal Cielo, rivolto a tutti<br />
i cristiani <strong>di</strong> tutti i tempi, non un "optional" la cui<br />
scelta possa <strong>di</strong>pendere da ciascuno <strong>di</strong> noi, ovvero dai<br />
tempi e dalle circostanze esterne...<br />
l versetto ("Sia ogni uomo...") rende l'inciso un vero<br />
e proprio or<strong>di</strong>ne proveniente dal Cielo, rivolto a<br />
tutti i cristiani <strong>di</strong> tutti i tempi, non un "optional"<br />
la cui scelta possa <strong>di</strong>pendere da ciascuno <strong>di</strong> noi,<br />
ovvero dai tempi e dalle circostanze esterne...<br />
Anche nell'Antico Testamento troviamo dei<br />
comandamenti <strong>di</strong>vini <strong>di</strong> carattere generale sul tema che<br />
stiamo trattando. Il profeta Michea, nel capitolo<br />
settimo del suo libro, descrive per esempio la<br />
malvagità imperante in Israele intorno al VII secolo<br />
a. C., e tra le immagini più efficaci troviamo un<br />
or<strong>di</strong>ne: "Guarda l'uscio della tua bocca davanti a<br />
colei che riposa sul tuo seno!" (7:5). Neppure della<br />
moglie o del marito ci si poteva fidare a quei tempi,<br />
ed <strong>il</strong> consiglio <strong>di</strong>vino era quello <strong>di</strong> prestare<br />
34 Questa, almeno, l'interpretazione che normalmente viene<br />
data al versetto in esame. Considerando, però, <strong>il</strong> contesto<br />
del brano, si può notare che l'argomento è quello della<br />
Parola <strong>di</strong> Dio (cfr. vv. 18,21,22). Il comandamento <strong>di</strong>vino,<br />
allora, potrebbe essere qui limitato a mettere in guar<strong>di</strong>a<br />
chi vuole fare da maestro agli altri (cfr. 3:1) e più in<br />
generale ad evitare che si parli della Scrittura prima <strong>di</strong><br />
averla assim<strong>il</strong>ata con l'ascolto e la fede (così Bosio,<br />
L'epistola <strong>di</strong> Giacomo, Clau<strong>di</strong>ana, p.23; Tasker, L'epistola<br />
<strong>di</strong> Giacomo, GBU-Clau<strong>di</strong>ana, p.63s.).<br />
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