il silenzio come stile di dio - CRISTIANI EVANGELICI
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attenzione a quello che si <strong>di</strong>ceva, fino ad osservare<br />
<strong>il</strong> s<strong>il</strong>enzio anche <strong>di</strong>nanzi al proprio coniuge 35 .<br />
Nel libro dei Proverbi riscontriamo altri<br />
comandamenti <strong>di</strong> carattere generale sul tema al nostro<br />
esame. Il saggio Agur comanda agli orgogliosi ed ai<br />
malvagi <strong>di</strong> "mettersi la mano sulla bocca" perché così<br />
possono evitarsi le contese (30:32-33); mentre fra le<br />
massime del re Salomone leggiamo un or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong>retto a<br />
chi già non è abituato a parlare molto: "Non<br />
t'immischiare con chi apre troppo le labbra" (20:19).<br />
La saggezza degli antichi, <strong>il</strong>luminata dallo Spirito <strong>di</strong><br />
YHWH, in<strong>di</strong>ca chiaramente la strada dell'imparare - per<br />
tutti - l'arte dell'autocontrollo nel parlare, ma<br />
anche dell'evitare le persone che non sono capaci <strong>di</strong><br />
serbare <strong>il</strong> s<strong>il</strong>enzio 36 .<br />
In tale contesto, assume tutta la sua<br />
pregnanza una constatazione contenuta anch'essa nel<br />
libro dei Proverbi e attribuita stavolta al re<br />
Salomone, l'uomo più saggio <strong>di</strong> tutti i tempi: "Chi<br />
custo<strong>di</strong>sce la sua bocca preserva la propria vita, ma<br />
chi apre troppo le labbra va incontro alla rovina"<br />
(Prov. 13:3). Visto in tale prospettiva, <strong>il</strong> s<strong>il</strong>enzio<br />
assume anche la <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> una vera e propria<br />
me<strong>di</strong>cina per una vita lunga e serena, <strong>come</strong> antidoto<br />
per i dolori che causa l'aprire troppo la bocca 37 .<br />
Salomone conosceva i comandamenti <strong>di</strong> Dio sulla<br />
necessità <strong>di</strong> serbare <strong>il</strong> s<strong>il</strong>enzio, e sapeva anche<br />
calarli nella realtà quoti<strong>di</strong>ana con applicazioni<br />
pratiche ed attuali 38 .<br />
35 E' interessante, a tal proposito, che la NIV traduca qui<br />
"be careful of your words", ossia "presta attenzione alle<br />
tue parole".<br />
36 Ross afferma, in rapporto all'inciso <strong>di</strong> Prov. 20:19, che<br />
<strong>il</strong> pericolo reale è dato dal fatto che <strong>il</strong> ciarlatano "se<br />
parla con te degli altri, parlerà con gli altri <strong>di</strong> te..."<br />
("Proverbs", in The Expositor's Bible Commentary, Zondervan,<br />
vol.5, p.1045).<br />
37 Nel commentario <strong>di</strong> Rows al libro dei Proverbi leggiamo<br />
qualcosa del genere, in or<strong>di</strong>ne alla lezione del versetto in<br />
esame: "Un severo controllo <strong>di</strong> quel che si <strong>di</strong>ce previene i<br />
dolori". Lezioni analoghe, continua Ross, possono essere<br />
riscontrate in adagi arabi ed egiziani nonchè, all'interno<br />
della Bibbia, in Prov. 10:10; 17:28 e Giac. 3:1-12.<br />
38 Nei Proverbi troviamo <strong>di</strong>verse altre "considerazioni<br />
salomoniche" sul tema del s<strong>il</strong>enzio. Si legge, per esempio:<br />
"Nella moltitu<strong>di</strong>ne delle parole non manca la colpa, ma chi<br />
frena le sue labbra è prudente" (10:19); "L'uomo accorto<br />
tace" (11:12); "Il cuore del giusto me<strong>di</strong>ta la sua risposta"<br />
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