il silenzio come stile di dio - CRISTIANI EVANGELICI
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itorno dei figli dai campi prima <strong>di</strong> agire. Molte<br />
volte <strong>il</strong> s<strong>il</strong>enzio è sinonimo <strong>di</strong> autocontrollo e <strong>di</strong><br />
fiduciosa attesa che i tempi maturino per l'intervento<br />
risolutore <strong>di</strong> Dio nelle nostre vite.<br />
Nello stesso capitolo 34 <strong>di</strong> Genesi, Giacobbe<br />
continuò ad osservare <strong>il</strong> s<strong>il</strong>enzio, allorché non<br />
rispose nulla alla proposta <strong>di</strong> matrimonio, fatta da<br />
Sichem e da suo padre Hemor, lasciando in materia<br />
carta bianca ai suoi figli maschi (vv.8-13). Questo<br />
s<strong>il</strong>enzio, però, fu stavolta un errore, perché la<br />
controproposta dei figli d'Israele <strong>di</strong> circoncidere<br />
tutti i maschi <strong>di</strong> Succoth (vv.13-24) era volta ad<br />
uccidere gli abitanti <strong>di</strong> questo paese, cosa che poi<br />
realmente avvenne con grande <strong>di</strong>spiacere <strong>di</strong> Giacobbe<br />
(vv.25-30). Come in questo caso per Giacobbe, non<br />
sempre <strong>il</strong> s<strong>il</strong>enzio <strong>di</strong>mostra saggezza, ma può invece<br />
manifestare debolezza d'animo e incapacità <strong>di</strong> prendere<br />
decisioni 54 .<br />
Un uomo che era stato determinante nella<br />
storia d'Israele e che aveva già evidenziato quanto <strong>il</strong><br />
s<strong>il</strong>enzio fosse proficuo, era stato <strong>il</strong> servo <strong>di</strong><br />
Abrahamo, mandato dal suo padrone nella terra natia<br />
per cercare una moglie, timorata <strong>di</strong> Dio, al figlio<br />
della promessa, Isacco (Gen. 24:1-9). Il servo partì,<br />
armandosi <strong>di</strong> ricchi doni e <strong>di</strong> uno spirito <strong>di</strong> preghiera<br />
(vv.10-14), e dopo un lungo viaggio giunse vicino ad<br />
un pozzo d'acqua, dove vide una bellissima fanciulla,<br />
che egli non sapeva essere parente <strong>di</strong> Abramo. Egli<br />
volle mettere alla prova la <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>ità al servizio<br />
da parte della ragazza (vv.15-17), e mentre Rebecca si<br />
affrettava a dar da bere a lui ed ai suoi cammelli,<br />
sta scritto che <strong>il</strong> servo <strong>di</strong> Abrahamo "la contemplava<br />
in s<strong>il</strong>enzio 55 , per sapere se l'Eterno avesse o no<br />
fatto prosperare <strong>il</strong> suo viaggio" (v.21).<br />
motivo sotteso a tale s<strong>il</strong>enzio non è chiaro: Giacobbe aveva<br />
un piano e stava semplicemente aspettando l'occasione giusta<br />
per attuarlo? Aveva paura <strong>di</strong> agire, per principio ovvero in<br />
assenza dei suoi figli? Queste domande rimangono senza<br />
risposta nella narrazione biblica" ("Genesis", in The<br />
Expositor's Bible Commentary, Zondervan, vol.1, p.214).<br />
54 In questa <strong>di</strong>rezione sembra muoversi anche Sa<strong>il</strong>hamer (op.<br />
cit., p.215) quando sostiene che "i piani e gli schemi non<br />
furono più quelli <strong>di</strong> Giacobbe ma quelli dei suoi figli, i<br />
quali prendono <strong>il</strong> posto del loro padre nella struttura<br />
tematica della narrazione biblica".<br />
55 Anche in questo versetto troviamo <strong>il</strong> verbo ebraico charàsh,<br />
usato dallo Spirito Santo per intendere la scelta deliberata<br />
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