il silenzio come stile di dio - CRISTIANI EVANGELICI
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per quanto riguarda <strong>il</strong> s<strong>il</strong>enzio, l'esempio <strong>di</strong> Dio<br />
stesso ed i Suoi comandamenti trovano un necessario<br />
completamento nell'esposizione <strong>di</strong> quei casi biblici <strong>di</strong><br />
uomini e donne che hanno saputo (oppure no...) imitare<br />
YHWH per ubbi<strong>di</strong>re ai Suoi or<strong>di</strong>ni inerenti<br />
all'osservanza del s<strong>il</strong>enzio nelle più <strong>di</strong>sparate<br />
circostanze.<br />
In questa sezione del nostro stu<strong>di</strong>o<br />
affronteremo proprio gli esempi umani contenuti nella<br />
Scrittura, inerenti a persone realmente vissute negli<br />
ultimi quattrom<strong>il</strong>a anni. Divideremo questa sezione in<br />
tre parti, cronologicamente sud<strong>di</strong>vise: nella prima<br />
esamineremo <strong>il</strong> periodo da Giacobbe a Davide; nella<br />
seconda affronteremo gli esempi che vanno dal profeta<br />
Amos a Nehemia; nella terza vedremo i casi <strong>di</strong> s<strong>il</strong>enzio<br />
contenuti nel Nuovo Testamento.<br />
Da Giacobbe a Davide<br />
Il libro della Genesi è, sotto molti aspetti,<br />
<strong>il</strong> fondamento della fede cristiana <strong>come</strong> <strong>di</strong> quella<br />
israelitica. In particolare, gli esempi dei Patriarchi<br />
che troviamo nel primo libro della Bibbia sono pieni<br />
<strong>di</strong> insegnamenti anche per noi, uomini del Duem<strong>il</strong>a.<br />
Limitandoci al tema del s<strong>il</strong>enzio che stiamo<br />
esaminando, <strong>il</strong> patriarca Giacobbe fu uno dei primi a<br />
darci un esempio <strong>di</strong> <strong>come</strong> poter controllare la propria<br />
persona, ed in particolare la propria lingua. Nel<br />
capitolo 34 della Genesi leggiamo, infatti, della<br />
<strong>di</strong>s<strong>di</strong>cevole violenza carnale che Dina, figlia <strong>di</strong><br />
Giacobbe, dovette subire ad opera <strong>di</strong> Sichem, un<br />
giovane hivveo della città <strong>di</strong> Succoth, nella quale i<br />
figli d'Israele si erano stab<strong>il</strong>iti (vv.1-4).<br />
Al v.5 sta scritto che Giacobbe udì della<br />
violenza usata alla sua cara Dina, ma visto che i suoi<br />
figli maschi erano ai campi col bestiame, <strong>il</strong> patriarca<br />
"tacque 52 finché essi non furono tornati". Il dolore<br />
<strong>di</strong> Giacobbe era senz'altro grande e profondo, ma egli<br />
seppe trattenere la lingua 53 e la spada, aspettando <strong>il</strong><br />
52 Nel testo originale è qui presente <strong>il</strong> verbo tecnico<br />
charàsh, che rende "<strong>il</strong> s<strong>il</strong>enzio deliberato e intenzionale <strong>di</strong><br />
chi sa proferire parola ma sceglie <strong>di</strong> non farlo" (cfr. pag.5<br />
del presente stu<strong>di</strong>o).<br />
53 J.H. Sa<strong>il</strong>hamer, nel suo commentario della Genesi, afferma<br />
qui che "Giacobbe rimase curiosamente in s<strong>il</strong>enzio" e che "<strong>il</strong><br />
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