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suti tumorali (vedi riquadro a pag. 75). In questi casi non si tratta<br />
più di dolore-s<strong>in</strong>tomo: il dolore diventa malattia di per sé, <strong>in</strong><br />
grado di <strong>in</strong>terferire gravemente sulla vita del malato. Per il cancro<br />
si è appropriatamente coniato il term<strong>in</strong>e di dolore totale: <strong>in</strong>fatti, al<br />
s<strong>in</strong>tomo fisico si associano gli effetti collaterali delle terapie, la<br />
nausea, il vomito, la perdita di capacità fisiche, l’<strong>in</strong>certezza per il<br />
futuro, l’irritabilità, la paura della morte.<br />
Il dolore cronico è un disturbo assai più frequente di quanto si creda,<br />
e colpisce circa una persona su dodici. Nonostante la vasta<br />
disponibilità di analgesici, esso è uno dei s<strong>in</strong>tomi più difficili da<br />
controllare e, purtroppo, nonostante i suoi effetti deleteri sulla<br />
qualità della vita dei malati, è statisticamente uno dei più sottovalutati<br />
dai medici.<br />
L’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia una scala a tre<br />
grad<strong>in</strong>i per l’uso degli analgesici.<br />
Il primo grad<strong>in</strong>o corrisponde all’uso dei farmaci ant<strong>in</strong>fiammatori<br />
non steroidei o FANS, cioè l’acido acetilsalicilico (Aspir<strong>in</strong>a) e<br />
simili. Nel secondo, si associano gli oppioidi deboli, cioè code<strong>in</strong>a<br />
e simili. Al terzo livello corrispondono la morf<strong>in</strong>a e gli altri oppioidi<br />
forti. Naturalmente sono tutti farmaci con possibili effetti collaterali,<br />
talora gravi. I FANS possono dare disturbi allo stomaco<br />
f<strong>in</strong>o all’ulcera, specie se assunti per lunghi periodi, come nel caso<br />
di dolori cronici. Gli oppioidi danno quasi sempre stitichezza<br />
anche grave, spesso nausea, torpore, ed è sempre possibile, anche<br />
se rara, la depressione respiratoria.<br />
Le proprietà analgesiche della cannabis sono note da millenni e,<br />
s<strong>in</strong>o al secolo scorso, estratti e t<strong>in</strong>ture di cannabis erano regolarmente<br />
registrati con quest’<strong>in</strong>dicazione (dolore da parto, spasmi<br />
dolorosi, nevralgie, emicrania, ecc.) <strong>in</strong> tutte le farmacopee ufficiali<br />
<strong>in</strong> Europa e negli USA. O’Shaughnessy, il medico che re<strong>in</strong>trodusse<br />
nella terapia “occidentale” l’uso della cannabis, scrisse nel 1839 di<br />
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