Piano Regolatore Generale - Norme Tecniche di Attuazione
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sono in corrispondenza referenziale <strong>di</strong>retta con i “lotti” in<strong>di</strong>viduati dagli stessi rilevatori<br />
in base a criteri <strong>di</strong> omogeneità.<br />
Va quin<strong>di</strong> precisato che il termine “lotto” non ha l’usuale significato “catastale”.<br />
(Nota: il software allegato alla presente variante integrativa consente tuttavia la<br />
rapida in<strong>di</strong>viduazione della scheda partendo dai dati catastali Foglio e mappale).<br />
Ogni scheda raccoglie quin<strong>di</strong> le parti che compongono il lotto, le prescrizioni in caso<br />
<strong>di</strong> intervento, i dati relativi alla consistenza (superfici, volumi, altezza ecc.), la<br />
visualizzazione analitica delle informazioni pre - co<strong>di</strong>ficate (strutture, copertura,<br />
finiture ecc.), una descrizione integrativa che riassume altri elementi salienti non<br />
co<strong>di</strong>ficabili, ma che servono ad illustrare le caratteristiche degli “oggetti” contenuti<br />
nel lotto.<br />
Sulla base dei dati censiti e della documentazione <strong>di</strong>sponibile si è pervenuti alla<br />
seguente classificazione (cfr. Tavola 2):<br />
1. E<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> valore storico e/o monumentale: si tratta degli e<strong>di</strong>fici o dei complessi<br />
<strong>di</strong> valore monumentale, così definiti non solo per il loro valore architettonico,<br />
ma anche perché testimonianza precipua <strong>di</strong> una “memoria storica”.<br />
Questo raggruppamento comprende quin<strong>di</strong> tutti gli e<strong>di</strong>fici sottoposti al<br />
vincolo della Legge 1089/36, ma anche quelli che, pur risultando in parte alterati<br />
o rimaneggiati, rappresentano una importante testimonianza storica<br />
per l’impianto generale, per la tipicità della architettura visibile, per la connessione<br />
con il tessuto urbano <strong>di</strong> antica formazione. Molti <strong>di</strong> questi e<strong>di</strong>fici<br />
furono oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> specifici e approfon<strong>di</strong>ti, altri invece, meno noti, richiedono<br />
ulteriori approfon<strong>di</strong>menti sia attraverso ricerche storiche e documentali,<br />
sia attraverso rilievi e prospezioni <strong>di</strong> vario genere. Per questi ultimi<br />
quin<strong>di</strong> si richiede una particolare attenzione prima <strong>di</strong> qualsiasi intervento,<br />
ed è pertanto necessario seguire le modalità <strong>di</strong> progettazione normalmente<br />
richieste dalle competenti Sovrintendenze.<br />
2. E<strong>di</strong>fici tipologicamente definiti: si tratta <strong>di</strong> quegli organismi che, pur non<br />
avendo l’importanza degli e<strong>di</strong>fici monumentali, per caratteristiche precipue<br />
sono riconducibili alla architettura <strong>di</strong> un periodo storico abbastanza ben definito<br />
e circoscritto che hanno caratterizzato un periodo della evoluzione<br />
nella architettura locale (es. la casa in legno), oppure uno “stile” (es.:<br />
Revival, Liberty) o un’epoca storica ben in<strong>di</strong>viduabile nell’architettura (es.:<br />
inizio secolo, ventennio ecc.).<br />
3. E<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> valore ambientale: organismi in genere realizzati nel rispetto della<br />
tra<strong>di</strong>zione costruttiva locale sia per quanto attiene all’uso dei materiali e<br />
delle tecnologie d’impiego tra<strong>di</strong>zionali (murature con malta <strong>di</strong> calce, strutture<br />
in legno, coperture in materiale litoide ecc.) sia per quanto riguarda<br />
l’impianto architettonico (preminenza delle murature nei rapporti tra vuoti<br />
e pieni delle facciate, uso <strong>di</strong> aperture <strong>di</strong> modeste <strong>di</strong>mensioni, ricorso <strong>di</strong> chiusure<br />
ad anta), <strong>di</strong>sposizione planimetrica irregolare, soprattutto quando delimita<br />
spazi pubblici, tipologie che spesso fanno riferimento alla architettura<br />
rurale senza tuttavia raggiungere l’unità tipologico architettonica <strong>di</strong> cui al<br />
punto 2.<br />
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