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si siedi e con essi cerca di riuscir grad<strong>it</strong>o a chi ha gran potere. Dai buoni infatti il<br />
bene saprai, ma se ai cattivi ti unisca rovinerai anche la tua saggezza di ora. Ciò<br />
avendo appreso, va’ coi buoni e un giorno dirai che bene io consiglio gli amici.<br />
Dall’intenzione pedagogica discende la pregnanza semantica di coppie oppos<strong>it</strong>ive, che ricorrono<br />
quasi ossessivamente, come agathòi (esthlòi) e kakòi (deilòi): i «buoni» e i «cattivi»,<br />
cioè i nobili e i plebei.<br />
Per l’importanza della silloge teognidea nel documentare la pratica dell’improvvisazione a<br />
turno da parte dei conv<strong>it</strong>ati, che nel simposio costruivano «catene» a partire da un distico<br />
di avvio, vedi p. 268.<br />
La lirica monodica<br />
Condizioni storiche e culturali di Lesbo<br />
L’isola di Lesbo era ab<strong>it</strong>ata da Greci di stirpe eolica. I rapporti commerciali col vicino Oriente<br />
avevano favor<strong>it</strong>o la ricchezza, il lusso, le arti, anche se la mental<strong>it</strong>à estetizzante dei Lesbii<br />
è piuttosto il retaggio di una civiltà preindoeropea comune ai popoli med<strong>it</strong>erranei (Cretesi,<br />
Etruschi). Al fondo culturale anellenico si riallacciano i tiasi come quello della poetessa<br />
Saffo, comun<strong>it</strong>à femminili consacrate al culto di un’Afrod<strong>it</strong>e che ha i tratti della Grande Madre<br />
Med<strong>it</strong>erranea. La ricchezza aveva acceso lotte sanguinose tra i nobili, interessati alla<br />
conservazione dei loro privilegi, e i nuovi ricchi che aspiravano alle cariche. Nel clima di fazios<strong>it</strong>à,<br />
si moltiplicavano le consorterie pol<strong>it</strong>iche o eterie, come quella del poeta Alceo e dei<br />
suoi compagni di casta. Inoltre i governi dell’isola erano estremamente instabili e affidati a<br />
tiranni, che appoggiandosi al popolo inquieto, contrastavano le eterie nobiliari esiliandone i<br />
capi più aggressivi. Tre tiranni appaiono nelle poesie di Alceo: Melancro e il figlio Mìrsilo, infine<br />
Pìttaco scelto per mettere pace nell’isola. Questi, membro della stessa eteria di Alceo<br />
che poi lo accuserà di tradimento, fu probabilmente un sovrano giusto, equilibrato, che seppe<br />
rinunciare al potere al termine del proprio mandato e fu annoverato tra i «sette sapienti».<br />
Lesbo, «culla» della lirica<br />
I Greci stessi r<strong>it</strong>enevano che Lesbo fosse la culla della lirica monodica. Una leggenda narrava<br />
come la testa mozzata di Orfeo, il cantore per eccellenza, approdasse sulle spiagge<br />
dell’isola e qui fosse sepolta. Anche il m<strong>it</strong>ico aedo Arione, salvato in mare dai delfini ammaliati<br />
dal canto, era lesbio, di Metimna. Da Lesbo proveniva il c<strong>it</strong>aredo Terpandro, che introdusse<br />
la musica presso i Dori. Che per gli antichi la monodia trovasse la sua ident<strong>it</strong>à nel<br />
nome dell’isola, con le grandi figure di Alceo e Saffo, risulta dai carmi di Orazio, che identificava<br />
la lirica con la poesia eolica: princeps Aeolium carmen ad Italos/ deduxisse modos<br />
(III 30) 15 . Alla fama canora corrispondeva una tradizione letteraria – consolidata già prima<br />
della fior<strong>it</strong>ura di Alceo e Saffo – con peculiar<strong>it</strong>à diverse rispetto alla lirica ionica (elegia,<br />
giambo) e dorica (lirica corale). In particolare caratterizzavano la lirica eolica: l’isosillabismo<br />
(dovuto al fatto che nella metrica eolica una lunga non vale due brevi); l’uso del dialetto<br />
dell’isola come lingua poetica; la relativa scarsezza degli omerismi (soprattutto in Saffo),<br />
segno di una tradizione autoctona in parte estranea all’epos omerico e legata invece al sostrato<br />
med<strong>it</strong>erraneo.<br />
Alceo<br />
Alceo di M<strong>it</strong>ilene visse all’incirca tra il 630 e il 550 a.C. Nobile e superbo della sua stirpe,<br />
lottò per il predominio nella sua c<strong>it</strong>tà e si oppose ai tiranni che si avvicendarono nel governo<br />
dell’isola. Esiliato due volte, andò ramingo per l’Oriente, l’Eg<strong>it</strong>to, la Sicilia. Perdonato da<br />
15. Vedi inoltre il paragrafo relativo al rapporto di Orazio con Alceo, p. 326.<br />
La lirica monodica 281<br />
Alceo e Saffo. Vaso attico a figure<br />
rosse del P<strong>it</strong>tore di Brygos.<br />
480-470 a.C. Monaco di Baviera,<br />
Staatliche Antikensammlungen.